La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Risarcimen­tinegatiai­familiari per i 7 studenti morti a L’Aquila «Condotta incauta nel sisma»

Esperti scagionati per il terremoto del 6 aprile 2009 «Non influirono le rassicuraz­ioni della vigilia»

- Di Franco Carrella

I supporter di Donald Trump ieri in apertura della convention repubblica­na di Milwaukee, in Wisconsin. Giovedì per Trump arriverà l’investitur­a ufficiale come candidato alla presidenza entenza shock o sentenza beffa, non cambia la sostanza: è destinata a far discutere e si prefigura un ricorso in Cassazione. Nell’ambito dei processi civili per i decessi in seguito al terremoto del 6 aprile 2009, la Corte d’appello di L’Aquila ha confermato il pronunciam­ento di primo grado risalente al 2022 che aveva scagionato la presidenza del Consiglio dei ministri per la morte di sette studenti nel crollo di un palazzo in via Gabriele D’Annunzio. I familiari dunque non avranno nessun risarcimen­to, avendo assunto i ragazzi una «condotta incauta», inoltre - ecco la beffa - dovranno pagarsi le spese legali, 14 mila euro. Secondo i giudici, le cause sono da ricercare nelle decisioni degli studenti assolvendo da ogni colpa, come in primo grado, la Commission­e grandi rischi che si era riunita nel capoluogo abruzzese cinque giorni prima del sisma, lanciando messaggi rassicuran­ti. Uno sciame precedette la grande scossa delle 3.32, di magnitudo 6.3.

SLa vicenda Inizialmen­te il Tribunale aveva condannato a sei anni i sette scienziati che avevano partecipat­o alla riunione, per poi assolverli in appello a eccezione di Bernardo De Bernardini­s, l’allora vicecapo della Protezione civile, la cui condanna a due anni è stata confermata in Cassazione. De Bernardini­s aveva presieduto la riunione al posto di Guido Bertolaso, inviando appunto messaggi che avrebbero indotto gli aquilani a non prendere misure tradiziona­li, tra cui quella di uscire di casa dopo una scossa. In sostanza, stando ai giudici di secondo grado non ci sarebbero prove certe delle rassicuraz­ioni in relazione alla condotta dei giovani (in particolar­e su Nicola Bianchi si accenna a un esame in programma l’8 aprile e alla sua necessità di restare in città), pertanto mancherebb­e il cosiddetto “nesso causale” per attribuire responsabi­lità di natura civile. «In linea generale, le prove acquisite - convocazio­ne della riunione, verbali, deposizion­i testimonia­li - al di là del convincime­nto di Bertolaso emerso in una conversazi­one casualment­e intercetta­ta con l’assessore regionale Stati, ha smentito o comunque non ha dato conferma della tesi che gli esperti avessero l’obiettivo di tranquilli­zzare la popolazion­e, di contraddir­e o minimizzar­e quanto desumibile dai dati oggetto della loro valutazion­e scientific­a», recita il dispositiv­o. Nel crollo di quell’edificio, costruito nel 1961, morirono altre sei persone: un ingegnere, Fabrizio Cimino, fu accusato di omicidio colposo plurimo in relazione ai restauri, ma fu assolto dalla Corte d’appello di Perugia.

TEMPO DI LETTURA 1’52” mente Ettore Scola. Un giorno del 1997 il regista aveva un appuntamen­to a Piazza del Popolo con una persona che arrivò con venti minuti di ritardo, scusandosi. Scola la tranquilli­zzò, anzi, addirittur­a la ringraziò del tempo che gli aveva “regalato”, perché in quei minuti di attesa aveva alzato lo sguardo e scoperto la bellezza dei cornicioni lì intorno, elementi architetto­nici di solito trascurati. Già, il tempo. Un nostro bene preziosiss­imo che sembra sempre scarseggia­re. Il vero lusso. Quanto ne spendo ogni volta che abbasso lo sguardo sui social, a volte per navigazion­i senza meta? A chi lo sto regalando? Forse all’alchimista Zuckerberg che, fedelissim­o all’equivalenz­a “tempo- denaro”, lo ha trasformat­o anche nel suo mega yacht? Avrebbe dovuto chiamarlo “Your time”.

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I soccorsi per il devastante terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila, magnitudo 6.3 della scala Richter, con la distruzion­e di gran parte del centro storico
LAPRESSE Tragedia I soccorsi per il devastante terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila, magnitudo 6.3 della scala Richter, con la distruzion­e di gran parte del centro storico
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Non poteva che finire al centro delle polemiche, dopo l’attentato a Trump. Kimberly Cheatle (foto), dirige il Secret Service, il servizio di sicurezza che protegge presidenti ed ex presidenti, sorveglia le strade al loro passaggio, controlla chi incontrano, dove, come e quando. Dal 17 settembre 2022 è stato il presidente Joe Biden a volerla alla guida del
Secret Service, agenzia nella quale lavora da ormai 27 anni
Kimberly Cheatle Non poteva che finire al centro delle polemiche, dopo l’attentato a Trump. Kimberly Cheatle (foto), dirige il Secret Service, il servizio di sicurezza che protegge presidenti ed ex presidenti, sorveglia le strade al loro passaggio, controlla chi incontrano, dove, come e quando. Dal 17 settembre 2022 è stato il presidente Joe Biden a volerla alla guida del Secret Service, agenzia nella quale lavora da ormai 27 anni

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