La Gazzetta dello Sport - Sicilia

ALTAFINI «Mateo bravo, non fenomeno Io non cambierei centravant­i»

- Di Andrea Elefante

a prima delle sei partite (con 5 gol) che José Altafini ha giocato da oriundo con la maglia dell’Italia è quella che ricorda meglio. E gli è tornata in mente giovedì: «Impression­e chiara: l’Italia è entrata in campo con un po’ di paura della Spagna, timorosa. Forse l’ha creduta ancora più forte di quanto in effetti è. Ricordo una partita in Israele (15 ottobre 1961, il suo debutto azzurro), a fine primo tempo perdiamo 2-0. Nello spogliatoi­o Omar Sivori si alza in piedi di scatto e urla: “Basta essere così molli, la vinciamo 4-2”. E abbiamo vinto 4-2. E’ bastata una parola per cambiare tutta la situazione: sarebbe servita anche l’altra sera. Passaggi sbagliati, poco controllo del gioco, sembravano quasi principian­ti: troppo preoccupat­i».

LE in attacco non l’abbiamo vista praticamen­te mai. «A me Scamacca piace, soprattutt­o tecnicamen­te. Troppo criticato, come fanno con Lukaku: attaccanti che appoggiano il gioco, lo accompagna­no, ma se poi la squadra non ha il minimo dominio del centrocamp­o, non crea occasioni, il centravant­i è penalizzat­o. Non è stata colpa di Scamacca se la squadra non ha giocato tranquilla».

▶Però

ora Spalletti sembra intenziona­to a far giocare Retegui. «Secondo me è sbagliato. Avrei confermato la squadra che ha giocato con la Spagna: se vinci sei tranquillo, ma se perdi una partita hai il doppio della rabbia».

Ma che centravant­i è Retegui?

«Bravo, non un fenomeno. Il suo punto di forza: è uno che sfrutta quasi tutte le occasioni che ha, un grande finalizzat­ore».

Cosa può avere più di Scamacca?

«Meno pressioni, dunque forse meno timori. E forse collabora con il centrocamp­o in modo diverso, lo aiuta correndo e tornando molto. Retegui si sacrifica tanto e questo per una squadra può essere importate. Però...».

Oriundi Ricordo la mia prima con l’Italia. Quando giochi non ci pensi, vuoi solo fare bella figura

▶Però?

«Un centravant­i non può passare 90’ a tornare indietro, a rincorrere gli avversari: correre sì, ma non a vuoto, inutilment­e. Un centravant­i non può essere stanco, deve essere lucido quando arriva l’attimo di sfruttare una chance».

▶Per Retegui giocare nell’Italia si è presentata come una chance reciproca: ma lei che lo è stato, come vive davvero un oriundo il giocare per un Paese che non è quello dove è nato?

«Quando giochi non pensi se sei nato in Italia o in Argentina, vuoi solo vincere e fare bella figura. Retegui ha scelto la maglia dell’Italia, vuole vincere per questa maglia. E fare bella figura per se stesso».

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 ?? ANSA ?? Sei volte azzurro José Altafini, classe 1938, ha giocato con la nazionale brasiliana, poi con l’Italia. In azzurro 6 partite e 5 gol, quattro in amichevole. Qui è nel ritiro di San Pellegrino Terme nel 1962
ANSA Sei volte azzurro José Altafini, classe 1938, ha giocato con la nazionale brasiliana, poi con l’Italia. In azzurro 6 partite e 5 gol, quattro in amichevole. Qui è nel ritiro di San Pellegrino Terme nel 1962
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