La Gazzetta dello Sport - Sicilia

«Il laziale avrà il compito più duro: servirà farsi ascoltare»

- Vincenzo Italiano

me lo avevano pensato i padri fondatori, cioè uno sport offensivo e di squadra».

▶Torniamo a Italiano. Quali le maggiori difficoltà che può incontrare a Bologna?

«Una su tutte: il confronto con il passato. Si misura con l’ombra di Thiago Motta che ha ottenuto risultati strepitosi e, soprattutt­o, ha conquistat­o una città intera attraverso il bel gioco. A Bologna, dove sanno che cos’è il divertimen­to, chiedono questo: che la squadra li stupisca. Italiano, che a Firenze ha fatto bene, è chiamato a un salto di qualità. Ma io credo che abbia le doti per potersi migliorare. Affrontand­o la Champions dovrà crescere, dovrà diventare ancora più stratega di quanto già non è. Nella più importante manifestaz­ione europea non fanno sconti».

Palladino si trasferisc­e alla Fiorentina. Che ne pensa?

«L’ho seguito spesso, è un giovane allenatore che ha tanto enÈ nato il 10 dicembre 1977 a Karlsruhe, in Germania. Ex centrocamp­ista, allena dal 2016. Nel 2018-19 sale in B col Trapani, nel 2019-20 si ripete allo Spezia: promozione in A e poi salvezza. Passa alla Fiorentina: tre finali perse, due in Conference e una in Coppa Italia. Col Bologna ha firmato fino al 2026.

Sarà all’esordio in Europa, con la Conference League.

«Si accorgerà in fretta che il modo di giocare, fuori dall’Italia, è completame­nte diverso. E, se vorrà raggiunger­e traguardi importanti, dovrà adeguarsi alla mentalità europea, proponendo un calcio coraggioso, collettivo, di dominio e di totale partecipaz­ione».

▶Infine Marco Baroni che dal Verona passa alla Lazio. Che ne dice?

«A mio avviso lui, dei tre, è quello che ha il compito più difficile».

▶In che senso?

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