La Gazzetta dello Sport - Sicilia
EMERGENZA ITALIA BARELLA E FAGIOLI SOLO IN PALESTRA STOP PER FRATTESI SPALLETTI SPERA
In vista del debutto di sabato il c.t. conta di recuperare Frattesi e lo juventino, preoccupa di più Barella Le alternative A centrocampo c’è la candidatura di Cristante e Pellegrini, in lizza per una maglia
Eppure, il pomeriggio azzurro era partito bene. Alle 16.30, la Nazionale esce dagli spogliatoi dell’Hemberg Stadion di Iserlohn, nostro quartier generale a Euro 24’. I giocatori s’incamminano sorridenti e compatti e fanno un intero giro di campo per raccogliere l’omaggio di 4 mila connazionali innamorati. C’è anche Nicolò Barella, che non si vedeva in gruppo dal 2 giugno a Coverciano. Buon segno. Sorride allegro e non solo per il faraonico rinnovo contrattuale con l’Inter, appena annunciato. E’ in testa al gruppo, alle spalle di Donnarumma, stretto tra Pellegrini, Cristante e Calafiori, cioè scortato dalle sue possibili alternative tattiche. Ma forse non ce ne sarà bisogno. E invece, quando gli azzurri si mettono a dribblare ostacoli e fratini, Barella si ritira per lavorare in palestra da solo e le ipotesi tornano a rincorrersi come nuvole scure.
Anche Fagioli Se all’undicesimo giorno, l’affaticamento muscolare non è ancora rientrato, forse è qualcos’altro. Forse c’entra una cicatrice precedente. Il guaio è che in palestra trova Nicolò Fagioli, cioè chi l’ha sostituito a Bologna: affaticamento anche per lui, lavoro a parte anche per lui. E quando le squadre si distribuiscono in campo la partitella,
Davide Frattesi parlotta con Spalletti e poi si fa da parte. Fermo anche l’interista che con la Bosnia è parso il più tonico ed esplosivo.
Ciambella E’ a questo punto del pomeriggio che si è diffusa la sindrome della ciambella: la Nazionale con il buco in mezzo. Fermi, ai margini della squadra che gioca: Barella, Fagioli e Frattesi, che potrebbe essere benissimo il centrocampo titolare. Un filo logico unisce i tre: i due interisti, dopo lo scudetto vinto in aprile, hanno comprensibilmente frenato la preparazione e forse hanno pagato la ripresa forte a Coverciano. Non a caso Spalletti a Empoli ha risparmiato Bastoni e Dimarco, temendo guai simili. Qualcosa di analogo potrebbe aver sofferto Fagioli, fermo per sette mesi. Si comincia a leggere la partitella di Iserlohn con occhi diversi. Calafiori si muove più avanti del solito e, a questo punto, lì potrebbe servire. Pellegrini segna il primo gol e poi ne fa un altro: serve la miglior versione del romanista. La rete più bella del pomeriggio la segna Scamacca: dribbling e botta secca. Meno male che almeno lui sta bene. Poi il pomeriggio sterza verso il tiepido ottimismo. Alle 17,21, Barella esce dallo spogliatoio accompagnato da un preparatore atletico. Si mettono al lavoro su un campo laterale: palleggi e progressione in diagonale, senza forzare. Oggi uno step in più; cambi di direzione, tiri in porta e forse una parte di lavoro in gruppo. Giovedì, salvo complicazioni, Nicolò potrebbe rientrare nei ranghi. Nessuno
oggi afferma che Barella salterà sicuramente l’Albania. E’ rischioso lanciare un giocatore con due allenamenti nelle gambe dopo 10 giorni di stop o lavoro a parte? Forse sì. Ma c’è un altro rischio: debuttare all’Europeo senza Barella, cioè senza il giocatore migliore. Perché la prima è la partita più importante delle tre, da vincere assolutamente.
La bilancia di Spalletti Spalletti alla fine deciderà mettendo sulla bilancia i due rischi. Nel caso decidesse per il no, potrebbe scegliere tra la soluzione atleticamente più affidabile (Cristante), specie nella fase difensiva, e una qualitativamente più costruttiva. L’affaticamento di Fagioli sembra superabile, ma comunque complica la sua candidatura. Pellegrini, che ha più peso di Fagioli e più qualità di Cristante, potrebbe essere la soluzione di compromesso. Anche perché la casella di trequartista dovrebbe restare nelle mansioni di Frattesi, protagonista nel test di Empoli. Alla preoccupazione per la sua assenza in partitella è seguito un concorso di ottimismo. I controlli dello staff medico azzurro e le sensazioni del giocatore hanno classificato l’episodio come semplice stop precauzionale. Doveroso fare la tara all’ottimismo. Anche quello di Barella era stato classificato come un guaio risolvibile in un paio di giorni, invece dieci giorni dopo, siamo ancora in ballo. A tre giorni da Italia-Albania, guardare al nostro centrocampo con un filo d’ansia è pienamente legittimo. Ma, di sicuro, il buco della ciambella azzurro, nella serata di ieri, sembrava più stretto. Al momento, vediamo un 3-42-1 con Cristante (Pellegrini)-Jorginho in mediana e Frattesi-Chiesa sulla tre quarti. Ma si naviga a vista, giorno per giorno. Guai a sottovalutare un guerriero come Barella che rincorre il debutto come rincorre il pallone.
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● Oltre alla Nazionale, il pubblico di Iserlohn ieri ha dato il benvenuto anche a Oscar e alla debuttante Azzurra, versione femminile della mascotte delle nazionali. Veste il numero 11 perché nel 1911 la Nazionale vestì per la prima volta la maglia di colore azzurro dopo le prime due gare in bianco. Azzurra arriva a circa un anno di distanza dall’esordio di Oscar, cucciolo di pastore maremmano-abruzzese, nato dalla fantasia di
Carlo Rambaldi, maestro degli effetti speciali, padre, gra l’altro, di E.T. e di King Kong, vincitore di Premi Oscar.
Pensieri Luciano Spalletti, 65 anni, preoccupato per Davide Frattesi, 24, e Niccolò Fagioli, 23
Gazzetta.it sul nostro sito potete trovare tutti gli aggiornamenti sugli allenamenti degli azzurri in vista dell’esordio all’Europeo er gli italiani di Germania, la Nazionale è un pezzo di Patria che si stacca per venirli a trovare. In quattromila ieri hanno voluto abbracciarla all’Hemberg Stadion di Iserlohn, per il primo (e unico) allenamento della Nazionale aperto al pubblico. Un bagno d’affetto. In tribuna anche la banda musicale di una scuola. Gli azzurri hanno ringraziato e ricambiato con un giro di campo prima dell’allenamento pomeridiano e con un saluto del gruppo al completo al termine. Il c.t. Luciano Spalletti, in particolare, si è congedato avvicinandosi e dialogando con i tifosi in diversi punti del campo e ricevendo un appello chiarissimo: «Fateci sognare». I tifosi italiani di Iserlohn lo avevano già scritto su uno striscione che la Nazionale aveva potuto leggere l’altro ieri, al suo arrivo nella sede del ritiro: «Forza azzurri, fateci sognare e cantare un’altra volta». E ogni riferimento al Mondiale 2006 non era puramente casuale.
PCori per Scamacca E’ una Nazionale con tanti volti nuovi, non tutti conosciuti. Non stupisce che a vincere la hit degli applausi sia stato Gigi Buffon, eroe del Mondiale tedesco. Tra i giocatori attuali, quello di Scamacca è stato il nome più scandito. A scaldare la festa prima dell’ingresso in campo della squadra, è stato un cantante d’origine italiana, Giovanni Zarrella, che ha fatto fortuna in Germania e che ha trascorsi nelle giovanili della Roma. Ha intonato un paio di pezzi suoi, con melodie vagamente ispirate a Eros Ramazzotti, e poi due classici dell’italianità: “Un italiano vero” e “Volare”. Praticamente un tappeto tricolore srotolato ai piedi degli azzurri e non è mancata, a fine allenamento, l’invasione di alcuni tifosi, fra i quali due bambini che sono corsi ad abbracciare Chiesa.
Come nel 2006 In serata, presente tutta la squadra che poi è rientrata nell’hotel del ritiro, è stata inaugurata Casa Azzurri, luogo di aggregazione che nel corso di questo Europeo ospiterà concerti, workshop, mostre, spettacoli. Taglio del nastro del Ministro degli esteri Antonio Tajani - che ha ricevuto dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, una maglia azzurra con il numero 24 - affiancato dall’ambasciatore italiano in Germania Armando Varricchio e del sindaco di Iserlohn, Michael Joithe. Tajani prima di salire sul palco ha chiacchierato brevemente con i giocatori, Spalletti e Buffon e poi ha ricordato Gigi Riva e Gianluca Vialli, «esempi come atleti e come uomini». E il valore della Nazionale: «Il Made in Italy è tutto quello che produciamo in Italia, dunque anche lo sport: la diplomazia italiana non è fatta solo di politici, ambasciatori e diplomatici che girano per il mondo. Questa squadra fa
La mascotte con i tifosi
La corsa degli azzurri
Un cappellino speciale sentire cittadini nati o emigrati qui orgogliosi di vedere gli azzurri giocare per loro».
Il ricordo di Gigi Orgogliosi e «con un calore entusiasmante, come abbiamo visto anche oggi: stiamo lanciando un ponte ideale tra gli italiani che sono qui e tutti quelli che ovunque faranno il tifo per la Nazionale», ha detto Gravina. Un’atmosfera che a Gigi Buffon ha ricordato quella, sempre in Germania, del 2006, «quando avevamo la sensazione di giocare in casa: sarà così anche in questo Europeo». E se essere pronti, ha detto Spalletti, «significa avere la testa piena di tutte le cose che ci vogliono per fare il bene della Nazionale e ringraziare per tutto questo amore che ci circonda, allora noi siamo pronti».
Foresta azzurra Il presidente Gravina ha anche lanciato l’iniziativa “SeminiAMO il futuro”, progetto nato con l’obiettivo di sensibilizzare sulla tematica dell’emergenza climatica, grazie al coinvolgimento di tutti i tifosi azzurri: una foresta azzurra, con 260 alberi piantati nel più ampio bene confiscato alla criminalità, la Masseria Antonio Esposito Ferraioli che si estende per una superficie di 12 ettari nell’area metropolitana di Napoli.
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