La Gazzetta dello Sport - Puglia
La scalata di Castro Regalo-Champions per i suoi vent’anni
Un assist, un bellissimo gol e una prova totale contro la Fiorentina. E ha postato: «Bello essere tornato» Spirito e feeling ritrovati: si è rivista l’arma micidiale di Gasperini. E l’Arsenal è avvisato...
Ndoye
Dan Ndoye, 23 anni, svizzero: si riprenderà la fascia sinistra nel tridente offensivo
Lucumi
Jhon Lucumi, 26 anni, difensore centrale colombiano: tornerà fra i titolari
Domani è il compleanno: super a Como, ora cerca il bis in Europa
titolare non solo perché Dallinga é ancora in fase di ambientamento pieno ma perché se lo é meritato: Vincenzo Italiano ha intenzione di vivere l’esordio soprattutto con i Cavalieri che fecero l’impresa, quindi coi giocatori dell’anno scorso. E lui, arrivato a gennaio ma a pieno titolo fra i Cavalieri, c’era. Con lui ci saranno Skorupski e Posch (il dubbioHolm esiste), Beukema e Lucumi, probabilmente Lykogiannis, un quintetto con davanti Freuler, Aebischer e Fabbian (o Pobega) e il trio offensivo con Orsolini, Castro appunto e Ndoye. Un tributo-Champions dell’allenatore che considerato lo stato di forma ancora poco ruggente di Dallinga si affiderà a Santiago, gol + assist a Como in un pomeriggio che pareva avviato ad una tregenda ma che - finito poi 2-2 - può diventare un detonatore per giorni migliori. Che questo Bologna fosse appeso in una Terra di Mezzo fra passato e futuro lo si sapeva da almeno tre settimane; che adesso debba svegliarsi, e per di più davanti alla serata delle serate, beh, è doveroso.
L’investiutura di Joshua Santi guiderà l’attacco e per lui sarà un po’ come tornare indietro nel tempo perché nel 2022 fece una comparsata nella Copa Libertadores col suo Velez: prima contro il River Plate e poi contro il Flamengo, sette minuti di assaggio e aperitivo per il sogno che si avvererà domani sera. Santi è a Bologna con buona parte della famiglia: il primo gol in Italia lo ha fatto alla Juventus (altro segnale da predestinato), è molto credente («Tutto nelle mani di
Dio» è il motto della sua bussola), adora i tatuaggi a tal punto che - dopo aver raccontato la propria vita sulla pelle, compreso il disegno della torre di Maratona del Dall’Ara - magari si imprimerà il pallone stellato della Champions, il suo prossimo passo. Santi è stato pagato nel gennaio scorso 12 milioni di euro: un blitz in Argentina del ds Marco Di Vaio fu decisivo per strapparlo subito ma solo... dopo la partecipazione a Pre-Olimpico con l’Under 23. Quando quest’estate ha dovuto salutare Joashua Zirkzee diretto a Manchester, l’olandese gli ha detto: «Amico, ora sei pronto», ovvero quasi la stessa frase che Arnautovic disse a Zirkzee stesso prima di tornare all’Inter. Sono segnali buoni anche questi...
Regalo Santi nel tempo libero gioca a golf e ama il basket e il padel: l’anno scorso è andato spesso a vedere la Virtus Segafredo, quest’anno probabilmente andrà appena possibile visto che nell’infrasettimanale c’è un impegno nuovo e da far fruttare al meglio. La Champions è il suo regalo per il ventesimo compleanno: Italiano lo sta impacchettando con la maglia da titolare praticamente pronta; sta a lui mettere il fiocco.
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I prossimi impegni
Giovedì 19 ore 21 Champions League Prima giornata ATALANTAArsenal
Lunedì 23 ore 20,45 Campionato Quinta giornata ATALANTAComo
Sabato 28 ore 20,45 Campionato Sesta giornata BolognaATALANTA
Mercoledì 2 ottobre ore 18,45 reat to be back. Bello essere tornato, e vale per tutti. Per Ademola Lookman, ovviamente, che domenica lo ha scritto sul suo profilo Instagram dopo essere tornato su questi schermi un mese dopo l’ultima volta: 14 agosto a Varsavia contro il Real Madrid, la testa già al presunto (molto presunto) sogno Psg e almeno una grande occasione gol masticata molto male, non da lui; 15 settembre a Bergamo contro la Fiorentina, un assist disegnato, un gol da paura, una prestazione da giramenti di testa per i difensori(anche centrocampisti) avversari. E vale anche per l’Atalanta, che doveva virare largo dopo due sconfitte di fila, per non arrivare con il trucco sfatto all’appuntamento con la Champions ritrovata.
GSpirito e feeling Un segnale buono per tutti, quello di Mola :a cominciare dallo spirito ritrovato, di quelli che creano contagio reciproco; dal feeling riallacciato con lo stadio. Dimenticata la seconda metà di agosto turbolenta: una prestazione “sentita” come quella di domenica ha trasmesso sensazioni non meno profonde delle scuse che il nigeriano come rivelato dal presidente, Antonio Percassi - si è sentito di fare a tutti quelli che aveva un po’ deluso con i suoi dubbi estivi. Una performance così serviva a lui e anche all’Atalanta. Berat Dijmsiti, uomo di poche ma concrete parole, un po’ come i suoi fatti, ha spiegato il segreto di quel po’ po’ di Lookman che si è rivisto domenica, da attaccante non casualmente candidato al prossimo Pallone d’oro (primo atalantino nella storia) e favorito per l’omologo premio africano: «Gli avevamo semplicemente detto - ha raccontato - di tornare a fare quello che faceva prima».
Dare e avere Non una cosa da poco: è stato il nigeriano a renderla quasi facile. Un dare e avere
Il credo dell’Atalanta non è cambiato, solo rinnovato ora che arriva il momento di riabbracciare quel sogno: «Giocare la nuova Champions League ci farà crescere, oltre a permetterci di ospitare grandi squadre». Così ieri Luca Percassi, nel corso della prima puntata della nuova stagione de “La Politica nel Pallone”, la trasmissione radiofonica della Rai condotta da Emilio Mancuso. con vista sull’Europa, perché giovedì sarà già Atalanta-Arsenal, il debutto nella nuova Champions. Lookman ha dimostrato di essere pronto a ripartire da Dublino (non Varsavia), ma non da solo: preparato anche ad accompagnare la Dea in questo viaggio di riscoperta di un mondo esplorato per l’ultima volta quasi tre anni fa. Una guida speciale, che però la squadra ha messo nelle condizioni di non sentirsi un uomo solo in missione. La sua storia europea dice dell’Atalanta che quando cambia
Con ancora tre giorni per acquistare biglietti, per Atalanta-Arsenal di giovedì si profila un Gewiss praticamente sold out. Ne sono stati già venduti 20.997 e il fatto che il club ne dichiari ancora disponibili ovunque tranne che in Curva Pisani (già esaurita) dipende dal fatto che tutti i settori hanno tagliandi ancora “riservati” a Uefa o sponsor: oggi non ancora acquistabili, ma “sbloccabili”, e dunque destinati alla vendita, a ridosso della gara. Poi il sold out dipenderà da quanti biglietti, sui circa 1200 a disposizione, saranno in realtà in mano ai tifosi inglesi
E per crescere ancora, ha detto l’ad del club bergamasco, «dovremo fare un passo alla volta come sempre, cominciando dalla salvezza: la nostra storia ce la siamo creata giornata dopo giornata. Sono stati fatti altri investimenti importanti, ma ogni annata è diversa e sarà il campo a parlare. È un’Atalanta che ha potenzialità, ma anche aspetti da migliorare: è giusto essere coscienti di quello che stiamo vivendo, ma senza perdere mai di vista la realtà e da dove veniamo». Dunque il ritorno in Champions, giovedì contro l’Arsenal: «Squadra fortissima: un’ennesima serata eccezionale per la storia del nostro club. Saranno una grande emozione e torneo non perde - anzi - il suo dna offensivo; la partita con la Fiorentina ha detto che la Dea ha svoltato quando ha modificato il suo tasso offensivo, ovvero quando i tre attaccanti hanno alzato, dialogando soprattutto fra loro, il livello individuale.
Indecifrabile Così hanno sorpreso la Fiorentina, arte che Lookman conosce bene perché fa parte del suo calcio non inquadrabile in confini rigorosi: imprevedibile perché difficilmente leggibile, nonostante viva spesso di intuizioni e ispirazioni simili. E anche questo è un messaggio lanciato dal nigeriano domenica: può essere la variabile indecifrabile di una squadra che avrà bisogno (anche) di provare a sorprendere una squadra esperta come l’Arsenal. Ormai, in Europa, l’Atalanta è una realtà, e conosciuta: dunque è più difficile che possa prendere alla sprovvista chi la affronta. Forse l’ultima volta è successo a Dublino contro il Bayer Leverkusen: perché non sia davvero l’ultima, giovedì serviranno altri segnali da vero Lookman.
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Ademola Lookman
È nato il 20 ottobre 1997 a Wandsworth (Inghilterra), ma è naturalizzato nigeriano. Cresciuto nel Charlton, nel 2017 passa all’Everton. L’anno dopo va al Lipsia, poi torna all’Everton. Nel 2020 ancora Premier: Fulham e poi Leicester. Nell’estate del 2022 lo acquista l’Atalanta per 15 milioni più bonus