La Gazzetta dello Sport - Puglia

INZAGHI VA AL MASSIMO L’INTER DELLA STELLA PER SORPRENDER­E PEP

No agli esperiment­i, no ai pensieri derby: da Lautaro in giù, contro il City di Guardiola il tecnico si affida ai big Affaticame­nto ai flessori per l’esterno: oggi ultimo test, ma le speranze sono al minimo

- Di Davide Stoppini di Filippo Conticello ⏻

Fedelissim­i Da sinistra Lautaro, 27 anni, Barella, 27, e Bastoni, 25: in Champions riecco l’asse nerazzurro

Gioca l’Inter della stella e con le stelle. Gioca la squadra che ha dominato lo scorso campionato, quella che è arrivata a stimolare paragoni con il meglio che c’è in giro per l’Europa. E dunque sì, anche con il Manchester City. Non c’è alcun ragionamen­to di formazione sul derby di domenica da portarsi dietro, in Champions League. Perché l’idea dell’Inter e di Simone Inzaghi è questa: serate così, se giocate bene, aggiungono sempre e non tolgono mai. Aggiungono autostima, che va ben oltre il dispendio di energie. Con le dovute proporzion­i, del resto, è già successo. La finale di Istanbul, anche se persa, ha arricchito Lautaro e compagni della certezza/convinzion­e di essere forti, di non temere nessuno, passaggio decisivo per quella che poi sarebbe stata la cavalcata fino alla seconda stella. Ecco, allora: una grande serata all’Etihad aiuterebbe a togliere un po’ di polvere dalle spalle nerazzurre.

In mezzo È cambiata l’Inter, rispetto a Istanbul. Domani sera contro Guardiola ci saranno solo sei undicesimi della squadra ederico Dimarco e il Manchester City, insieme, sono una fotografia che sbiadisce, come ogni rimpianto. È l’esterno cresciuto in curva Nord che ha sulla testa l’occasione per pareggiare una finale di Champions: si inarca, impatta a porta vuota, ma c’è un compagno che funge da parafango. L’immagine del tiro

Fdella finale. Ma la testa sarà quella, per i giocatori che una rivincita vogliono prendersel­a. Questa partita non vale una coppa, ma è un antipasto. Serve per misurarsi, per capire se Lautaro e compagni sono all’altezza della nuova Champions. Serve al centrocamp­o Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan a mettersi allo specchio e a misurarsi con il top. E sì che il turco - di cui parliamo in altra pagina - tornerà al suo posto. E sì che con lui ci sarà Barella. Rinunciare a entrambi contempora­neamente, e per 90 minuti interi, è stato un azzardo che non ha pagato a Monza. Con loro in campo, l’Inter è altro. Ha un’altra faccia. Non è un discorso (solo) di forza, ma di caratteris­tiche. Perché Frattesi è un incursore e non un palleggiat­ore, perché Asllani neppure lontanamen­te avvicina i tempi di gioco che è in grado di garantire Calhanoglu. E contro il City la gestione dei tempi e delle fasi della partita sarà decisiva. L’Inter dovrà essere l’opposto di quanto visto a Monza, nella velocità di esecuzione.

Monza da cancellare Gioca l’Inter dello scudetto, allora, eccezion fatta per Dimarco, tolto

Ko Federico Dimarco, 26 anni, in azione a Monza di Dimarco “parato” goffamente da Lukaku ha fatto storia, ma l’azzurro, molto probabilme­nte, non avrà la personale rivincita contro Guardiola. Nonostante alla fine della partita di Monza Inzaghi avesse tranquilli­zzato, il numero 32 ha rimediato un affaticame­nto ai flessori della coscia sinistra che lo costringe a fermarsi. Troppo forte lo sforzo negli ultimi minuti, mentre la squadra si affannava per recuperare contro Nesta. Dopo una rincorsa di 50 metri all’indietro aveva sentito un dolorino, quella mano subito appoggiata alla coscia non faceva presagire niente di buono.

Pronto Carlos Oggi Dimarco farà un ultimo test ad Appiano, ma le speranze di farlo volare nel Regno Unito sono molto residuali. Ormai il vero obiettivo è rimetterlo in campo direttamen­te nel derby: dopo un po’ di necessario riposo, aumenteran­no infatti le possibilit­à di riaverlo per la sfida al Diavolo di domenica. Al suo posto per la fascia sinistra dell’Etihad è pronto Carlos Augusto: schierato titolare a Monza come terzo centrale mancino, ha fatto pure l’assist per il pareggio di Dumfries.

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di mezzo solo dall’infortunio. Nessuno vuole saltare una partita così. E anzi, la convinzion­e è diametralm­ente opposta: l’Etihad può lanciare il derby, Guardiola serve (anche) per arrivare spediti alla sfida con Fonseca. In fin dei conti, il discorso è molto semplice: domani sera l’Inter ha la chance di cancellare quanto visto a Monza. In caso contrario, l’avviciname­nto a domenica sarebbe assai più complicato. Inzaghi va con i migliori per ricomincia­re a sentirsi...migliore. Va con la difesa titolare: Acerbi rinnoverà il duello con Haaland, Bastoni vorrà dimostrare a Guardiola che sì, faceva bene a volerlo al City. E Pavard deve per forza riscattare la serataccia di Monza.

Ancora Thu-La E poi Thuram. E poi, soprattutt­o, Lautaro. Il capitano è lontano dalla forma migliore. Avrebbe bisogno di tempo e di allenament­i in più, per tornare al massimo. Ma non

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