La Gazzetta dello Sport - Puglia
MAI COSÌ AMBIZIOSE MAI COSÌ TANTE DA IAPICHINO A BANTI CACCIA ALLE MEDAGLIE
La spedizione azzurra femminile all’Olimpiade è al top: 194 atlete. L’obiettivo è battere il record dei 15 podi di Tokyo
Non erano mai state così tante. La spedizione azzurra al femminile per Parigi 2024 si è già messa idealmente al collo la prima medaglia, quella dei numeri: 194 donne. Un ulteriore passo avanti rispetto a Tokyo (186), una differenza sostanziale rispetto a Sydney 2000 (117), un abisso rispetto alle 48 di Los Angeles 1984... Non meno importante, la conferma di una parità di genere già raggiunta a Tokyo: le 194 donne sono il 48,1% contro il 51,9% degli uomini (209). In Giappone, rispettivamente 48,4% e 51,6%. Siamo lì. Ma adesso che il via è sempre più vicino - alla cerimonia inaugurale mancano appena 9 giorni - è naturale ragionare su certezze e speranze, possibili imprese e auspicabili sorprese. Perché tre anni fa, in Giappone, il contributo femminile al medagliere complessivo più corposo di sempre (40, con 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi) non fu banale: 2 ori, 3 argenti e 10 bronzi (più un oro misto, nella vela), mai così tanti podi. E se stavolta andasse meglio?
Fari Nell’atletica, Antonella Palmisano cercherà di confermare l’oro conquistato nei 20 chilometri di marcia tre anni fa a Sapporo e in più potrebbe partecipare alla staffetta a coppie (miste). E può essere da medaglia anche Larissa Iachipino - fresca di argento europeo, il mese scorso a Roma - nel salto in lungo. Nel nuoto, le stelle sono Simona Quadarella e Benedetta Pilato: la prima, bronzo a cinque cerchi negli 800 a Tokyo, si è messa al collo il doppio oro mondiale degli 800 e dei 1500 a Doha. A differenza di febbraio in Qatar, però, in corsia a Nanterre ci sarà anche la fuoriclasse americana Katie Ledecky, che almeno per il titolo sembra chiudere il pronostico. Benedetta Pilato, dal canto suo, non ha un bel ricordo dei Giochi giapponesi per la squalifica in batteria nei 100 rana: ha la classe per rifarsi e, nel frattempo, nel 2022 il titolo mondiale di specialità è stato suo. Nuoto artistico (finora zero medaglie): il duo Cerruti-Ruggiero e la squadra grazie ai nuovi codici possono sperare. Capitolo scherma, che “stranamente” - data la straordinaria tradizione - era uscita da Tokyo senza ori: senza dubbio possiamo contare sulle fiorettiste, sia nell’individuale sia nel torneo a squadre, a cominciare dalla portabandiera (con Gianmarco Tamberi) Arianna Errigo e dall’iridata in carica Alice Volpi.
Ma anche sulle spadiste, trascinate da Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio: sono campionesse europee a squadre e al vertice mondiale da tre anni.
Possibilità Il ciclismo rosa coltiva grandi ambizioni. Perché Elisa Longo Borghini ha appena vinto il Giro d’Italia, e nella prova in linea olimpica parte dai due bronzi di Rio e Tokyo. E soprattutto perché le nostre ragazze della pista, dopo il titolo mondiale del quartetto del 2022, possono ambire a un oro olimpico fino a qualche anno fa impensabile. Vittoria Guazzini, Elisa Balsamo (impegnata pure su strada), Martina Fidanza, Letizia Paternoster, Chiara Consonni e Martina Alzini: giovani e di qualità. Quanto alla ginnastica, nella ritmica la nostra carta migliore è Sofia Raffaeli, insieme alle Farfalle. Mentre nell’artistica, c’è stato il doloroso no di Vanessa Ferrari a causa di un infortunio: per la bresciana, argento tre anni fa nel corpo libero, sarebbe stata la quinta partecipazione ai Giochi. C’è curiosità attorno alla 17enne Manila Esposito, che è anche la più giovane di tutta la spedizione italiana. E che dire di Jasmine Paolini? Mai nessuna tennista italiana aveva fatto due finali consecutive tra Roland Garros e Wimbledon come la to
scana, che ora torna al Bois de Boulogne per il torneo olimpico: sarà tra le favorite nel singolare e pure nel doppio, in coppia con Sara Errani.
Ambizioni Ancora: la pugile Irma Testa, bronzo olimpico tre anni fa e oro iridato. Caterina Banti, che dopo il titolo 2021 nella vela fa sempre coppia con Ruggero Tita. Assunta Scutto, Alice Bellandi e Odette Giuffrida, nel judo. Le grandi speranze del pentathlon moderno Elena Micheli e Alice Sotero, oro e argento ai Mondiali 2023, e le tuffatrici Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi. Le campionesse del tiro a volo, Diana Bacosi e Jessica Rossi. Senza dimenticare le squadre: il Setterosa si è qualificato grazie al bronzo iridato dello scorso anno e vuole confermarsi tra le grandi dopo l’assenza olimpica di Tokyo e l’argento di Rio; e le ragazze del volley allenate da Julio Velasco, giustamente ambiziose: meno di un mese fa, battendo in finale il Giappone, hanno vinto la Nations League e arrivano ai Giochi da numero uno del ranking. Tutt’altro che una garanzia di podio, ma un ottimo punto di partenza.