La Gazzetta dello Sport - Bologna

Ancora Dia-Castellano­s Baroni affonda il Verona

Decollo Lazio

- Di Stefano Cieri

MARCATORI:

Provedel; Lazzari (dal 45’ s.t. Marusic), Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella (dal 36’ s.t. Vecino); Isaksen (dal 21’ s.t. Tchaouna), Dia, Zaccagni (dal 45’ s.t. Noslin); Castellano­s (dal 21’ s.t. Castrovill­i) PANCHINA Mandas, Furlanetto, Gigot, Pellegrini, Patric, Dele-Bashiru, Pedro

ALLENATORE

Baroni

ESPULSI nessuno

AMMONITI Rovella e Gila per gioco scorretto

CAMBI DI SISTEMA nessuno

BARICENTRO MEDIO 52,7 metri

Montipò; Daniliuc (dal 45’ s.t. Sarr), Coppola, Dawidowicz; Tchatchoua, Belahyane, Dani Silva (dal 45’ s.t. Cissé), Lazovic (dal 22’ s.t. Faraoni); Kastanos (dall’8’ s.t. Mosquera), Harroui (dal 22’ s.t. Alidou); Tengstedt PANCHINA Berardi, Perilli, Lambourde, Bradaric, Livramento, Okou, Ayanda, Magnani, Ajayi, Ghilardi

Zanetti

ESPULSI nessuno

AMMONITI Tchatchoua e Tengstedt per gioco scorretto

CAMBI DI SISTEMA nessuno

BARICENTRO MOLTO BASSO 45,9 metri

ALLENATORE ARBITRO

Zufferli di Udine

VAR Meraviglia di Pistoia

NOTE spettatori 35mila circa, incasso non comunicato. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 7-3. Angoli 9-6. In fuorigioco 0-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’. utto subito, nel bene e nel male. Tutto subito, ma il risultato resta in bilico fino all’ultimo secondo. La Lazio taglia il traguardo con fatica e qualche affanno, ma porta a casa una vittoria fondamenta­le per scalare posizioni in classifica (ora è sesta) e, soprattutt­o, fare una bella iniezione di autostima, che serve come il pane a una squadra ancora in costruzion­e. Vittoria di misura, ma meritata, quella della formazione di Baroni. Che, specie nel primo tempo, gioca un bel calcio e sovrasta un Verona che comunque si conferma squadra

Ttosta difficile da affrontare.

Partenza coi botti

La Lazio, che nelle prime tre partite era sempre andata sotto nei primi dieci minuti, parte a tutta, proprio allo scopo di non ripetere gli errori delle precedenti gare. Stavolta sembra farcela, perché al 5’ è lei ad andare in vantaggio (gol di Dia su assist di Zaccagni). Ma, evidenteme­nte, i biancocele­sti non possono proprio fare a meno di subire gol nei primi minuti. Così uno svarione di Gila su lancio di Kastanos consente a Tengstedt di rimettere subito in equilibrio la gara. Il copione, però, non cambia. Il 4-2-3-1 a trazione anteriore di Baroni proietta stabilment­e la Lazio nella metà campo avversaria. Il gioco è intenso e a tratti anche spettacola­re (almeno fino alla mezzora). La Lazio attacca in ampiezza, ma anche per vie centrali, il Verona è all’angolo. Zanetti si mette con il 3-4-2-1 con l’obiettivo di creare densità in mezzo, ma il progetto non decolla. Il tecnico gialloblù, tra l’altro, deve anche fare a meno di Duda, Suslov e Frese, oltre a Serdar. I padroni di casa sbucano da tutte le parti e gli ospiti sono costretti spesso a rifugiarsi in angolo. Da uno dei quali arriva il 2-1. Dalla bandierina calcia Zaccagni, Castellano­s resiste alla marcatura forte di Coppola e deposita in rete.

Doppio “nove” ok, ma...

Il 2-1 che si materializ­za al 20’ resisterà fino alla fine, ma la partita dirà molte altre cose da lì al 90’. Per esempio. La formula del doppio centravant­i, per la Lazio, è affascinan­te e produttiva (per il secondo match consecutiv­o i due gol portano proprio le firme di Dia e Castellano­s), ma espone centrocamp­isti e difensori a fatiche supplement­ari. A tratti la Lazio sembra tornare indietro di 30 anni, ai primi tempi di Zeman. Spettacola­re e efficace quando attacca, ma con troppi rischi per la fase difensiva. Rispetto alle precedenti uscite, però, la situazione migliora. Grazie soprattutt­o allo straordina­rio lavoro dei mediani Guendouzi e Rovella. Finché quei due giocherann­o così, il doppio centravant­i non sarà un problema per Baroni. Un po’ più di peso in attacco sarebbe invece servito a Zanetti (questo anche dice la partita dopo il 2-1). Il tecnico si decide a sganciare Mosquera troppo tardi, quando Tengstedt (che avrebbe avuto bisogno prima di un compagno più vicino) è già stanco. E, visto il comportame­nto non irreprensi­bile dei difensori (è Montipò a tenere in vita la squadra fino alla fine con le sue parate), Cissé e Sarr potevano essere spesi prima. Per il Verona, però, quella dell’Olimpico è solo una battuta d’arresto, non certo un passo indietro: la squadra c’è (che bravi Belahyane e Tchatchoua) e lo spirito è quello giusto.

⏻ TEMPO DI LETTURA 2’38”

Ancora in gol

Valentin Castellano­s, 25 anni, esulta dopo il gol del 2-1, terza rete per l’argentino in quattro giornate di campionato 7 DIA IL MIGLIORE

6 PROVEDEL

Non ha scampo su Tengstedt. Poi chiude la porta.

Salva il risultato facendo scudo su Tchatchoua.

Al debutto stagionale, non ha il passo giusto. Incerto sul gol del Verona. Anche lui in tilt sul gol di Tengstedt. Poi ritrova la sua sicurezza. Inizio in sordina. Nella ripresa diventa un martello e sfiora il gol. Allunga il suo raggio d’azione. Sempre più leader.

Argina e rilancia. Tenta la via del gol. Va in riserva di benzina. Esperienza che serve.

Non trova continuità ma si fa apprezzare.

6,5 LAZZARI 5.5 GILA 6 ROMAGNOLI 6,5 TAVARES 7 GUENDOUZI 6,5 ROVELLA

6 VECINO 6 ISAKSEN

6,5 TCHAOUNA 6,5 ZACCAGNI

Subentra e va al tiro. Pennella i palloni dei due gol. Sciupa una buona chance.

(Noslin s.v.) 7 CASTELLANO­S

Terzo gol di fila all’Olimpico. Cavalca il suo bel momento. Esce per un colpo alla coscia.

Fa il trequartis­ta

6,5 CASTROVILL­I

largo. Vicino al gol.

6,5 ALL. BARONI (Marusic s.v.)

Cresce la Lazio. Per mentalità, aggressivi­tà e gioco. 6,5 MONTIPÒ IL MIGLIORE

6 DANILIUC

Si arrangia tra le ansie del reparto e cerca di colpire

5 Gli sguscia Castellano­s nel guizzo del gol. Soffre molto.

Raggirato da Dia sul gol. Coinvolto nel caos del 2-1.

È il primo argine per Tavares. Poi va a sinistra. Ha la botta per il 2-2.

COPPOLA 5 DAWIDOWICZ 6 TCHATCHOUA 6,5 BELAHYANE

Cattura palloni e mette personalit­à per indirizzar­e il gioco. 6 Battaglia in trincea

DANI SILVA (Cissé s.v.) 5,5 LAZOVIC

Si sacrifica. Fa anche il terzino e si svuota presto.

Porta corsa e impegno. Lavoro oscuro e l’assist per Tengstedt. Esce per ragioni tattiche. Entra per dare peso in prima linea. Si sbraccia inseguendo il graffio.

6 FARAONI 6 KASTANOS

6 MOSQUERA 5 HARROUI

Non riesce a dare profondità. Sostituito.

Porta un po’ di brio. Annusa la chance per andare a segnare. Tanto lavoro anche di supporto.

5,5 ALIDOU

6,5 TENGSTEDT

5,5 ALL. ZANETTI

Pesano le assenze e soprattutt­o le leggerezze difensive. Ma il Verona sa lottare fino all’ultimo.

GLI ARBITRI 6

s.cie.

(Sarr s.v.)

ZUFFERLI (Arbitro) Partita che non presenta particolar­i difficoltà. La dirige senza complicars­ela. L’intervento di Tchatchoua su Zaccagni nell’area veronese è molto rischioso, lui lascia correre 6 SCATRAGLI 6 MORO

 ?? ?? Dia (L) al 5’, Tengstedt (V) al 7’, Castellano­s (L) al 20’ p.t.
Dia (L) al 5’, Tengstedt (V) al 7’, Castellano­s (L) al 20’ p.t.
 ?? ?? Fulminato sui gol ravvicinat­i. Si supera su Dia. Le sue parate tengono in partita il Verona fino all’ultimo.
Fulminato sui gol ravvicinat­i. Si supera su Dia. Le sue parate tengono in partita il Verona fino all’ultimo.
 ?? ?? Colpisce alla prima occasione con tocco da bomber. È la chiave per far rullare il gioco d’attacco.
Colpisce alla prima occasione con tocco da bomber. È la chiave per far rullare il gioco d’attacco.

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