La Gazzetta dello Sport - Bologna
La scalata di Castro Regalo-Champions per i suoi vent’anni
Domani è il compleanno: super a Como, ora cerca il bis in Europa
«Sai che regalo mi faccio domani? La Champions League». Deve aver pensato più o meno così Santiago Castro, quello che non é Tevez ma ha la “garra” da Carlitos, quello che in patria considerano un potenziale futuro Lautaro Martinez. La strada é ancora lunga ma il Cammino di Santiago porta direttamente a qualcosa che, sì insomma, sa di segnale: domani - a meno di clamorosi colpi di scena - Castro esordirà in Champions League da titolare e da ventenne. La mattina del 18 si alzerà, riceverà gli auguri della famiglia, poi dei compagni nel primo pomeriggio e quindi la sera eccolo al Dall’Ara, Bologna-Shakhtar, la Prima in Champions dopo l’ultima Coppa Campioni di 60 anni fa. Dite voi se c’é compleanno più sognabile per un calciatore.
Giocano i Cavalieri
Santi sarà titolare non solo perché Dallinga é ancora in fase di ambientamento pieno ma perché se lo é meritato: Vincenzo Italiano ha intenzione di vivere l’esordio soprattutto con i Cavalieri che fecero l’impresa, quindi coi giocatori dell’anno scorso. E lui, arrivato a gennaio ma a pieno titolo fra i Cavalieri, c’era. Con lui ci saranno Skorupski e Posch (il dubbioHolm esiste), Beukema e Lucumi, probabilmente Lykogiannis, un quintetto con davanti Freuler, Aebischer e Fabbian (o Pobega) e il trio offensivo con Orsolini, Castro appunto e Ndoye. Un tributo-Champions dell’allenatore che considerato lo stato di forma ancora poco ruggente di Dallinga si affiderà a Santiago, gol + assist a Como in un pomeriggio che pareva avviato ad una tregenda ma che - finito poi 2-2 - può diventare un detonatore per giorni migliori. Che questo Bologna fosse appeso in una Terra di Mezzo fra passato e futuro lo si sapeva da almeno tre settimane; che adesso debba svegliarsi, e per di più davanti alla serata delle serate, beh, è doveroso.
L’investiutura di Joshua
Santi guiderà l’attacco e per lui sarà un po’ come tornare indietro nel tempo perché nel 2022 fece una comparsata nella Copa Libertadores col suo Velez: prima contro il River Plate e poi contro il Flamengo, sette minuti di assaggio e aperitivo per il sogno che si avvererà domani sera. Santi è a Bologna con buona parte della famiglia: il primo gol in Italia lo ha fatto alla Juventus (altro segnale da predestinato), è molto credente («Tutto nelle mani di Dio» è il motto della sua bussola), adora i tatuaggi a tal punto che - dopo aver raccontato la propria vita sulla pelle, compreso il disegno della torre di Maratona del Dall’Ara - magari si imprimerà il pallone stellato della Champions, il suo prossimo passo. Santi è stato pagato nel gennaio scorso 12 milioni di euro: un blitz in Argentina del ds Marco Di Vaio fu decisivo per strapparlo subito ma solo... dopo la partecipazione a Pre-Olimpico con l’Under 23. Quando quest’estate ha dovuto salutare Joashua Zirkzee diretto a Manchester, l’olandese gli ha detto: «Amico, ora sei pronto», ovvero quasi la stessa frase che Arnautovic disse a Zirkzee stesso prima di tornare all’Inter. Sono segnali buoni anche questi...
Regalo
Santi nel tempo libero gioca a golf e ama il basket e il padel: l’anno scorso è andato spesso a vedere la Virtus Segafredo, quest’anno probabilmente andrà appena possibile visto che nell’infrasettimanale c’è un impegno nuovo e da far fruttare al meglio. La Champions è il suo regalo per il ventesimo compleanno: Italiano lo sta impacchettando con la maglia da titolare praticamente pronta; sta a lui mettere il fiocco.