La Gazzetta dello Sport - Bologna
Longo Borghini regina della crono «E ho un piano...»
A Brescia la piemontese che punta alla vittoria finale ritrova la maglia di leader dopo 4 anni «Grazie a mio marito Jacopo»
l primo nome della rosa è subito quello di Elisa Longo Borghini. «Sono ancora prima? Non ci credo!». Appena dopo il traguardo, senza quasi neanche il tempo di riprendere fiato, Elisa riceve la notizia che l’australiana Grace Brown ha chiuso alle sue spalle e il primo spiraglio di gioia si fa largo sul suo volto. Dovranno arrivare tutte le altre prima che la tensione possa definitivamente lasciare spazio alla felicità e alla commozione. Un grande giorno per Elisa: la maglia rosa è sua per la seconda volta, dopo averla indossata al termine della prima tappa del Giro 2020 (cronosquadre a Grosseto). Alla fine dei 15,7 km della cronometro di Brescia, la cinque volte campionessa italiana della Lidl-Trek ha vinto con il tempo di 20’37”, alla media di 45,686 km/h. Grace Brown a 1”.
▶Aveva detto di stare bene alla vigilia e l’ha dimostrato con la vittoria che vale la maglia rosa.
«Una grande emozione e un orgoglio. Indosso la maglia tricolore su strada e poter vestire la maglia rosa, anche solo per un giorno, è fantastico. Non ci si abitua mai alle vittorie di questo calibro, soprattutto se arrivano dopo una lunga attesa. Mai niente è scontato: devi sempre faticare per vincere. Dopo l’anno scorso, questa maglia significa tanto. È merito anche di tutte le persone che operano dietro le quinte. Il giorno della cronometro è quello più tecnico, va preparato ogni dettaglio e ringrazio la squadra per il supporto».
▶ Chi le ha dato l’ultimo consiglio prima della partenza?
«Devo ringraziare mio marito (Jacopo Mosca, anche lui pro’ con la Lidl-Trek, ndr). La sera prima della partenza ci siamo sentiti e gli ho detto che avrei sparato tutto quello che avevo all’inizio. “No, no, no!”, mi ha detto. Segui il tuo ritmo, te l’hanno preparata per un motivo. Dopo una decina di minuti di discussione mi ha convinto e gli ho dato ragione. Ed è difficile dare ragione ad un marito!».
▶Come si è trovata sul percorso?
«La salita e la discesa sono famose, qui si corre il Trofeo Città di Brescia, una gara Under 23. È stato un bel percorso, ma d’altra parte è sempre un bel percorso quando vinci. La città è stata molto calda, in tutti sensi, sia come accoglienza che come temperature: una bellissima giornata».
▶ C’è qualche tappa che guarda con particolare attesa?
«Le ultime tre sono decisive. È molto bella la frazione di Chieti, ma anche quella che passa da San Marino».
▶ Le avversarie sono un po’ più lontane oggi: questa vittoria le dà fiducia per la continuazione del Giro?
«Sì, e tanta gioia anche. Abbiamo un piano per i prossimi giorni, vogliamo lottare per la classifica generale. La squadra è forte e sono convinta che sarà una bella settimana comunque andrà. Il cammino sarà duro e in salita, mai abbassare la guardia. È un Giro con tante tappe che possono essere tranelli, bisogna stare attente. Non ci sono solo io per la Lidl-Trek, c’è anche Gaia Realini, con cui lavoriamo molto bene e ci sono tante altre campionesse, siamo affiatate. Voglio vivere giorno per giorno. È bello approcciarsi così ad un Giro: dà la possibilità di goderti questa benedetta maglia rosa, finalmente!».
▶ Questo è un Giro d’Italia particolare, con l’Olimpiade all’orizzonte.
«È il momento migliore per rifinire la gamba. Prima di Parigi resterò a casa tranquilla ad allenarmi. È stata una grandissima emozione la terza convocazione per i Giochi (è stata bronzo in linea a Rio 2016 e Tokyo 2021, ndr) e oggi ci tenevo particolarmente a fare bene: volevo dimostrare che a cronometro vado forte e che a Parigi non partirò giusto per partire…».
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Questa maglia è una grande emozione e un orgoglio: non ci si abitua mai a vittorie di questo calibro
Non è facile dare ragione a un marito... ma è lui che mi ha convinto a cambiare strategia per la crono