La Gazzetta dello Sport - Bologna

AL G7 IL PIANO MATTEI E IL MONITO DEL PAPA «NESSUNA MACCHINA SCELGA PER L’UOMO»

Il pontefice interviene sull’Intelligen­za artificial­e Migrazioni in agenda, polemiche sui diritti civili Zelensky stoppa Putin: «Vuole una falsa tregua»

- di Franco Carrella

È stata una giornata speciale 1 - la seconda del G7 pugliese - con la storica prima volta di un pontefice.

Bergoglio, nel suo discorso, ha esordito con la leggerezza che lo contraddis­tingue: «Ho due versioni, una lunga e una breve: leggerò la breve». Quella integrale è stata consegnata ai partecipan­ti. Sempre attento ai temi legati alle insidie del progresso, si è soffermato sull’Intelligen­za artificial­e: «È uno strumento affascinan­te e tremendo al tempo stesso, i benefici o i danni che essa porterà dipenderan­no dal suo impiego. Spetta alla politica creare le condizioni per un uso buono e fruttuoso della tecnologia». Poi Papa Francesco ha esortato: «Di fronte ai prodigi delle macchine, che sembrano saper scegliere in maniera indipenden­te, dobbiamo aver ben chiaro che all’essere umano deve sempre rimanere la decisione. Va garantito uno spazio di controllo significat­ivo sul processo di scelta dei programmi di Intelligen­za artificial­e». E ha consigliat­o la lettura di un libro, Il padrone del mondo, di Robert Hugh Benson. Infine ha allargato l’orizzonte, parlando di guerra («Lavorate per la pace»), con l’appello a bandire l’uso delle armi autonome. I leader del G7 hanno replicato promettend­o un «approccio inclusivo» al tema dell’Intelligen­za artificial­e.

Tanti i temi, dall’emergenza 2

ambientale alle migrazioni.

Con una sorta di “bussola” consegnata da Giorgia Meloni a inizio giornata: «Non accetterem­o mai la narrazione dell’Occidente contro il resto del mondo». Nella dichiarazi­one finale si legge che «il G7 ribadisce la determinaz­ione ad affrontare la triplice crisi globale del cambiament­o climatico, dell’inquinamen­to e della perdita di biodiversi­tà. E l’impegno nei confronti dell’Accordo di Parigi e nel mantenere il limite di 1,5°C di aumento della temperatur­a». Nel dettaglio, l’obiettivo è ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il 43% in questo decennio critico e del 60% entro il 2035, rispetto al livello del 2019. Inseguendo la neutralità climatica entro il 2050. Su questa materia - e non solo - c’è la «ricerca di relazioni stabili e costruttiv­e con la Cina». Ma è ancora Meloni a chiedere che sul tema del clima non ci sia un «approccio ideologico». Fra i punti a favore della premier aver portato sul tavolo del G7 il Piano Mattei per l’Africa, tanto che nelle conclusion­i si promuovono «la visione di infrastrut­ture sostenibil­i, resilienti ed economicam­ente sostenibil­i in Africa, sostenute da una selezione trasparent­e di progetti, appalti e finanza». E non è mancata attenzione a contesti specifici come la regione del Darfur, in Sudan, nella morsa della guerra civile dall’aprile 2023. «La situazione si sta deterioran­do in modo costante, con un numero di vittime civili sempre maggiori», scrivono i Grandi.

Tra i gialli e le incognite della 3 vigilia, il nodo della protezione dei diritti arcobaleno.

Bloomberg era tra gli organi di informazio­ne che lo paventava, poi sono arrivate smentite. E infatti, nelle dichiarazi­oni finali, la materia viene affrontata: «Riaffermia­mo il nostro impegno per raggiunger­e l’uguaglianz­a di genere e l’emancipazi­one delle donne e delle ragazze in tutta la loro diversità. Esprimiamo la nostra forte preoccupaz­ione per la riduzione dei diritti delle donne e delle persone Lgbtqia+ in tutto il mondo, condanniam­o fermamente tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamenta­li». Rispetto al G7 Hiroshima spariscono però i riferiment­i a «identità di genere» e «orientamen­to sessuale».

Un altro rebus aleggiava intorno all’aborto: la parola specifica non viene citata nelle conclusion­i, ma vengono confermati gli impegni assunti al summit di Hiroshima di un anno fa che riguardano anche l’interruzio­ne volontaria di gravidanza (si parlava di «accesso all’aborto sicuro e legale»). Quindi un riferiment­o alla «salute sessuale e riprodutti­va» che il centrosini­stra (oggi rappresent­ato in larga parte al Roma Pride) non apprezza: «Un modo per dire che l’autodeterm­inazione delle donne è sotto attacco. È molto ambiguo e manipolati­vo il contributo del governo Meloni al G7», dice Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.

Molto spazio è stato dedicato 4 ai bilaterali.

Meloni ha visto pure Joe Biden: il presidente statuniten­se ha sottolinea­to fra l’altro l’importanza strategica del Piano Mattei. E ha ribadito l’urgenza del cessate il fuoco a Gaza e di un accordo con Hamas sugli ostaggi. I leader, in generale, chiedono la fine delle ostilità, il rilascio di tutti gli ostaggi e «un aumento significat­ivo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza», con la garanzia «degli interessi di sicurezza di Israele e della sicurezza dei civili palestines­i» nella Striscia. In serata Meloni ha diffuso un video sui social elencando i risultati: «Il G7 si conferma un’offerta di valori che si apre al mondo, non una fortezza chiusa». E il francese Macron raffredda le polemiche con Palazzo Chigi: «Non serve troppa enfasi, le nostre posizioni si conoscono».

In Puglia, ieri, sono piombate 5 alcune dichiarazi­oni forti di Vladimir Putin.

Il Cremlino dice: siamo pronti al ritiro delle truppe e al negoziato se gli ucraini si ritirerann­o completame­nte dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzh­ia e Kherson e Kiev si impegnerà a non aderire alla Nato. Inoltre Putin ha osservato che «il congelamen­to dei nostri capitali in Occidente è un furto che non rimarrà impunito» (riferiment­o a quanto deciso giovedì). Ci ha pensato Volodymyr Zelensky a smontare lo zar: «È un ultimatum di cui non ci si può fidare. È il nuovo nazismo. La stessa cosa che faceva Hitler, quando diceva “datemi una parte di Cecoslovac­chia e finisce qui”...». D’altra parte il G7 ha ribadito l’appoggio a Kiev e la richiesta alla Cina di non aiutare Mosca. Zelensky ha pure incontrato il Papa, con cui erano sorte incomprens­ioni in passato: «L’ho ringraziat­o per la vicinanza spirituale e per il ruolo della Santa Sede». Nelle conclusion­i del G7 c’è, infine, l’invito a tutti i Paesi a osservare la tregua olimpica. Ma questo, forse, è più di un sogno.

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Papa Francesco accolto dalla premier Giorgia Meloni al G7 di Borgo Egnazia, a Fasano (Br)
ANSA La storica prima volta Papa Francesco accolto dalla premier Giorgia Meloni al G7 di Borgo Egnazia, a Fasano (Br)

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