La Gazzetta dello Sport - Bologna
Oltre metà stadio con tifosi albanesi Sylvinho: «Niente regali, lotteremo»
PORTOGALLO
L’Albania, calcisticamente parlando, ha cambiato passo quando dal 2011 sulla panchina della nazionale hanno iniziato a sedere italiani: nell’era di De Biasi è arrivata la prima partecipazione a un Europeo, quello del 2016, poi c’è stato il biennio di Panucci (2017-19) e infine i quasi quattro anni di Reja, che ha lasciato a fine 2022 per far posto a Sylvinho, anche lui con un passato in Italia come vice di Mancini. Con una scuola del genere, i club del nostro campionato hanno iniziato a fare... shopping nei vivai in Albania o nella maggioranza dei casi a puntare sui ragazzi albanesi nati o arrivati da piccoli in Italia. «Sono 16.000 gli albanesi tesserati per società affiliate alla Figc» ci ha detto il presidente della Federcalcio Armand Duka. Di questi nove giocano in Serie A: si tratta dell’interista Asllani, dell’atalantino Djimsiti, del laziale Hysaj, degli empolesi Etrit Berisha e Ismajli, dei
Sulle tribune del Signal Iduna Park il colore predominante sarà il rosso perché i tifosi dell’Albania occuperanno oltre la metà dei 62.000 posti dello stadio di Dortmund. E Sylvinho, il tecnico brasiliano che ha guidato le aquile al primo posto nel girone di qualificazione a Euro 2024, è felice «perché avere la spinta della nostra gente sarà importante. Nel mondo ci sono tanti albanesi e rappresentare un popolo così è bello, ma al tempo stesso una responsabilità». Djimsiti e compagni sulla carta sono la squadra più debole del gruppo con Italia, Spagna e Croazia,
Sylvinho, 50, è dell’Albania da gennaio 2023 il c.t. positivo. Meglio affrontarla senza Mancini in panchina? Non parlo con Roberto da sei mesi, ma ha fatto un capolavoro vincendo l’Europeo. Non credo comunque che ci sia molta differenza tra l’Italia del 2021 e quella attuale: gli azzurri sono forti e hanno un c.t. come Spalletti che ha notevole esperienza. Gli azzurri non iniziano il torneo per passare il girone, ma per vincere. Loro hanno più pressione di noi e non possono sbagliare, ma l’Albania non andrà in campo per fare regali».
Ma c’è un altro aspetto del quale bisogna tener conto e che è stato sottolineato ieri in conferenza stampa da Djimsiti, quando gli è stato chiesto perché tanti albanesi nati lontano dalla patria hanno scelto la nazionale delle Aquile. «Se nasci da genitori albanesi lontano dall’Albania, ma cresci con le tradizioni albanesi, la scelta è più facile». Leggendo i Paesi dove sono nati i convocati da Sylvinho, si può capire di cosa parla il difensore di Gasp. Il Kosovo ha dato i natali a Etrit Berisha, Kastrati, Ismajli e Daku, in Grecia sono venuti alla luce Strakosha, Mihaj e Mitaj, in Svizzera Ajeti, Djimsiti, Abrashi, Bajrami e Medon Berisha, Balliu è spagnolo, Ramadani e Hoxha tedeschi, Aliji, Seferi e Asani in Macedonia, mentre Kumbulla è di Peschiera del Garda.
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