La Gazzetta dello Sport - Bologna

«De Laurentiis è strepitoso Era impossibil­e non imitarlo»

Dopo Lotito e Mancini tra i suoi personaggi c’è il presidente del Napoli: «Mi hanno detto che non è contento, spero che si ricreda...» «SI PUÒ SORRIDERE ANCHE SUL CALCIO»

- di Elisabetta Esposito

Icampi in terra rossa che hanno ospitato gli Internazio­nali e sullo sfondo lo stadio Olimpico. In un’immagine si racchiude buona parte della vita sportiva – e in un certo senso anche profession­ale – di Max Giusti, tornato in tv con le sue imitazioni, «ma non sono imitazioni, sono parodie...», nel GialappaSh­ow di TV8, tra cui quella sensaziona­le di Aurelio De Laurentiis. L’attore romano (e romanista) si affaccia dal terrazzo della Federtenni­s che ospita la nostra chiacchier­ata: «Mi piace venire qui, amo il tennis, ormai lo sanno tutti. Ho anche il mio circolo, il Pisana Play, che mi dà grandi soddisfazi­oni. Poi però alzo lo sguardo e vedo quello stadio lì, il posto che racchiude la passione di un Paese, che condiziona le date di matrimoni e comunioni, che ti fa litigare con il tuo migliore amico. Il calcio è tanta roba, però proprio per questo fa un po’ paura toccarlo. Ci sono talmente tanti interessi dietro... E forse poco senso dell’umorismo».

▶ Ha avuto qualche problema per le sue parodie?

«Beh, non tutti sono Lotito. Quando ho pensato di rappresent­arlo, ormai più di 18 anni fa, l’ho trattato come un cristallo di Boemia. Tutti conoscevan­o il mio tifo per la Roma, ma questo nuovo presidente della Lazio mi aveva colpito. Siamo diventati amici, è venuto anche alla prima del mio spettacolo “Bollicine”. In quel periodo facevo Quelli che il calcio e dopo aver visto il presidente alla Domenica Sportiva e da Biscardi ho capito che meritava una parodia. Monopolizz­ava lo studio, parlava solo lui. Era fantastico. Così ho deciso di proporlo a Simona Ventura, che nonostante qualche dubbio iniziale mi ha dato fiducia. E adesso siamo ancora qui a parlarne. Io sono sempre stato attento e nella settimana prima del derby non l’ho mai proposto, per rispettare la sua posizione ma anche il mio tifo! Probabilme­nte se lui se la fosse presa mi sarei ritrovato mille tifosi sotto casa, invece la prima volta che gli hanno chiesto che cosa pensasse di me ha risposto: “Mi suscita ilarità”. Mi ha salvato e mi ha fatto capire che si può fare ironia anche sul calcio. Ma con rispetto».

▶È la chiave per non far arrabbiare nessuno?

Su Lotito

La prima volta che gli chiesero della mia parodia rispose che gli suscitava ilarità

«Direi di sì. Infatti non sono mai entrato nella sfera personale, ad esempio facendo Al Bano non ho mai parlato della famiglia e dei figli. Resta il fatto che noi artisti non possiamo avere vincoli, la libertà è tutto».

▶Il calcio le è stato d’ispirazion­e anche per altri personaggi.

«Sì, ce ne sono stati tanti, da Maradona a Roberto Mancini. Come l’ha presa l’ex c.t.? Non ci siamo mai confrontat­i, però avevo un ciuffo davvero bellissimo! Avrei tanto voluto fossero capelli miei...».

▶Co▼ De Laurentiis il discorso è un po’ diverso.

«Non l’ho immaginato immerso nel calcio, sarebbe stato riduttivo e meno divertente. Parliamo di un uomo che ha fatto la storia del cinema italiano e che raccontand­o quel mondo può mettere insieme Raquel Welch e Massimo Boldi, spaziando ovunque. La prima volta che mi sono truccato da De Laurentiis ho capito che non potevo non farlo. Ha autorevole­zza. E autorità, tanto da potersi permettere di trattare male i Gialappi. Devo ammettere che c’è stato un riscontro enorme, io non ho mai ricevuto compliment­i così espliciti. C’è stato pure chi mi ha scritto: “Sei riuscito a rendere simpatico anche De Laurentiis”. Spero che anche lui possa gradire».

▶No▼ ha avuto riscontri?

«Mi è arrivata voce che non gli faccia piacerissi­mo, ma spero si possa ricredere. Per me è una bellissima parodia, forse la più bella che abbia mai fatto».

▶È vero che avrebbe voluto fare Mourinho?

«Quando ci ho pensato non avevo un posto come quello che ho ora per mostrarlo. I social? Per me la confezione ancora conta. Il mio Mou non sarebbe stato troppo diverso da De Laurentiis, come personalit­à. L’avrei traslato nel mondo dello spettacolo per dimostrare che lui può fare tutto...».

▶●ià che ci siamo parliamo di Roma?

«Arrivare in Champions non sarà facile, ma il calcio è fatto di incertezza, quindi dobbiamo tifare sempre e comunque, dobbiamo essere positivi. E poi c’è Daniele De Rossi... Finalmente una bella storia! Posso essere un tifoso romantico? Posso essere felice di questo ragazzo che sa parlare, ha personalit­à, non si nasconde, si è preso una responsabi­lità enorme? Io sono fiero di essere rappresent­ato da De Rossi. Possiamo vincere o perdere, ma siamo noi. Con la nostra identità».

▶ Chi vince gli Internazio­nali?

«Direi Zverev a mani basse, ma visto che è stato un po’ il torneo degli underdog chissà che non ci sia un’ultima sorpresa».

Su Mancini

Quando lo imitavo avevo un bellissimo ciuffo, avrei voluto che fossero capelli miei

La chiave è il rispetto Io non entro mai nella sfera personale

Gli Internazio­nali? Favorito Zverev, ma con tutte queste sorprese...

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Giusti impegnato in una partita di tennis, l’altra sua grande passione sportiva oltre al calcio
La passione per il tennis Giusti impegnato in una partita di tennis, l’altra sua grande passione sportiva oltre al calcio
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Felice che sia arrivato: si può vincere o perdere, ma abbiamo la nostra identità
Su De Rossi Felice che sia arrivato: si può vincere o perdere, ma abbiamo la nostra identità
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Non è facile andare in Champions, ma da tifoso cerco sempre di essere positivo
Sulla Roma Non è facile andare in Champions, ma da tifoso cerco sempre di essere positivo
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