PORTI E NAVI GREEN UN MARE DI MILIARDI
Il settore vale un decimo del Pil, ma bisogna investire sul digitale e sui carburanti alternativi. Forum il 18 a Genova con
L’economia del mare in Italia rappresenta il 10,2% del prodotto interno lordo, con un valore di 178 miliardi nel 2022. I dati 2023 non sono ancora definitivi ma si potrebbe arrivare a 197 miliardi, secondo le previsioni del XII Rapporto nazionale sull’economia del mare. In Europa la blue economy genera circa 665 miliardi di fatturato, rappresentando il 5% del Pil dell’ue, e crea quasi cinque milioni di posti di lavoro. I tassi di crescita per alcuni settori sono esponenziali al punto che, secondo l’ocse, potrebbe raggiungere i tre trilioni di dollari di valore entro il 2030. I porti italiani movimentano circa mezzo miliardo di tonnellate di merci all’anno, oltre 70 milioni di passeggeri e 338 miliardi di import-export.
Il traino
Il sistema mare ha un potenziale che non solo si riflette sulle imprese del settore ma è anche in grado di generare valore sul resto dell’economia, grazie al suo effetto moltiplicatore. I 64,6 miliardi di valore aggiunto dell’economia del mare hanno attivato, in una logica di filiera, altri 113,7 miliardi nelle attività economiche diverse dalla blue economy. Il maggiore contributo a questo effetto moltiplicatore proviene dalle attività di movimentazione di merci e passeggeri via mare, che per ogni euro di ricchezza prodotta ne attivano altri 2,7 nel resto dell’economia. Con oltre 30 grandi porti, il nostro Paese movimenta quasi 500 milioni di tonnellate di merci. Numeri che fanno dell’italia uno dei più importanti hub logistici del Mediterraneo. L’economia marittima è a tutti gli effetti uno dei pilastri su cui si regge il sistema produttivo nazionale, tenuto conto del fatto che è soprattutto attraverso shipping, portualità e logistica che si muove l’import-export.
Per continuare a crescere il settore ha di fronte a sé grandi sfide, a partire dalla digitalizzazione e dalla transizione energetica. L’adozione diffusa di tecnologie come l’intelligenza artificiale e la robotica sarà determinante per la competitività dei player dello shipping e dei terminal. Così come investire nella riduzione delle emissioni, in carburanti alternativi meno inquinanti, nell’ammodernamento dei porti e nello sviluppo delle infrastrutture intermodali.
Molti porti dovranno attrezzarsi per produrre energia rinnovabile, soprattutto eolico e fotovoltaico, e dovranno organizzarsi con i terminali di bunkeraggio per i carburanti alternativi che si affacciano nello shipping, dal metanolo all’idrogeno.
Limiti e opportunità
Anche su questi aspetti si giocherà la competitività degli scali portuali, poiché gli armatori decideranno dove sostare anche in funzione dei servizi di rifornimento. Se l’italia riuscirà a cogliere queste opportunità e superare i propri limiti (dall’eccesso di burocrazia alle difficili connessioni tra gli scali portuali e le reti terrestri, fino alla lenta elettrificazione delle banchine), potrà avere un ruolo da protagonista nel Mediterraneo e diventare l’hub di riferimento per l’europa, sfruttando la propria posizione geografica e l’accentuarsi dei fenomeni di accorciamento delle catene produttive, come effetto delle tensioni geopolitiche e delle crisi in corso. Il ruolo dell’italia e il potenziale di crescita dell’economia marittima su scala nazionale ed europea saranno due dei temi al centro dell’evento sull’economia del mare, organizzato da L’economia del Corriere della Sera, che riunirà esperti, leader aziendali e istituzioni per provare a definire strategie che valorizzino il mare come leva di attrattività e competitività per il Paese. L’appuntamento è mercoledì 18 settembre alle ore 18 a Genova, al quartier generale di De Wave. Oltre al sindaco della città della Lanterna, Marco Bucci, interverranno il professor Enrico Musso, direttore del Centro italiano di eccellenza sulla logistica, i trasporti e le infrastrutture – Cieli e presidente dell’aeroporto di Genova; Riccardo Pompili, ceo di De Wave; Stefano Messina, presidente di Assarmatori. Tra i protagonisti dell’evento ci sono anche Fabrizio Parodi, ceo di Interglobo; Paolo Tolle, senior vice president Hr di Costa Crociere; Ugo Salerno, presidente di Rina e Mario Zanetti, ceo Costa Crociere.