LO STILE DI ACCA KAPPA VA MONOMARCA, AEROPORTI E CINA
Le spazzole (il 70% della produzione) e i profumi di Treviso fanno progetti per la crescita. Elisa Gera Krull, quarta generazione, racconta la strategia E un segreto: un museo d’impresa in una fabbrica ristrutturata
Era il 1869 quando Hermann Krüll viaggia in Italia sulle orme del Grand Tour raccontato da Goethe. Anche a Krull capita di innamorarsi del Belpaese e intravede persino un’opportunità di business. Fonda così la Acca Kappa (le sue iniziali), azienda di spazzole artigianali e destinate a un pubblico di alta fascia. Prima a Venezia e poi a Treviso Acca Kappa diventa la Ferrari delle spazzole con una cura maniacale per la qualità dei materiali (dalle setole ai manici di legno pregiato). La dimensione internazionale dall’azienda trevigiana si è costruita in questi 155 anni grazie alla lungimiranza di quattro generazioni di imprenditori, che si sono alternati alla guida di un’azienda ancora oggi saldamente ancorata ai valori del suo fondatore.
Nuovo corso
Dalla storica sede di Treviso oggi Elisa Gera Krüll porta avanti lo stesso sogno dello bisnonno. «La sede è il simbolo di continuità aziendale spiega l’amministratrice delegata ma è anche la memoria storica di un brand che continua a contare sull’eccellenza della materia prima dei suoi materiali e sulle abilità degli artigiani che realizzano le nostre spazzole. Ed è un concetto che vale per tutti nostri prodotti storici, basti solo pensare che siamo stati i primi in Italia a produrre gli spazzolini». Infatti chi visita gli stabilimenti di Acca Kappa oggi può ancora ammirare gli artigiani nelle loro uniformi azzurre punzonare spazzolini, intagliare e levigare spazzole, confezionare fragranze come testimonianza tangibile di quanto il made in Italy e la produzione artigianale siano valori fondanti per l’azienda di Treviso.
Durante il percorso evolutivo di un’azienda nata da più di un secolo non possono mancare i momenti di cambiamento. Quel momento per Acca Kappa è arrivato circa trent’anni fa quando si è allargata la famiglia dei prodotti e si è realizzata una svolta voluta fortemente da Elisa Gera Krüll: entrare nel business delle fragranze, del beauty e della cura del corpo. Un cambiamento progressivo, con un impegno cresciuto negli anni e oggi mirato alla fascia alta della cosiddetta profumeria artistica.
«Ci sono voluti degli anni per creare le giuste competenze — ricorda Gera Krüll — e per convogliare i nostri consumatori abituali verso una nuova area. L’inizio è legato alla mia passione per le essenze floreali, il loro accostamento e la passione per i frutti. Il gioco più divertente è stato quello legato al profumo come omaggio al Tiramisu, il dolce nato proprio qui a Treviso. È ovvio che per realizzare certi prodotti di alto livello servono i cosiddetti nasi professionisti con cui creare collaborazioni produttive. A chi ci conosceva e a chi ha imparato a conoscerci abbiamo comunicato la nostra attenzione per materie prime e lavorazione artigianale trasferita intatta in un settore produttivo diverso. Profumi e prodotti per il corpo vengono pensati e ideati da noi e poi realizzati dai nostri partner tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto».
L’espansione
La profumeria artistica diventa un investimento degli ultimi dieci anni con una crescita premiata dal mercato: nel 2023 i nove milioni di fatturato di Acca Kappa arrivano, per il 30%, dalla linea fragranze e beauty. Ma il piano è quello di un ulteriore salto di qualità allargando la distribuzione e intensificando le vendite all’estero. «L’esportazione vale già il 70% del nostro fatturato globale — precisa l’ad — ma possiamo ancora crescere, soprattutto a Medio Oriente e negli Usa. In Cina stiamo ultimando accordi di partnership con distributori che apriranno negozi monomarca a marchio Acca Kappa. Ma puntiamo a crescere anche in Giappone, Malesia, Singapore. In Italia invece abbiamo realizzato un monomarca in Brera a Milano e
«I fondi ci cercano molto spesso, ma vogliamo rimanere un marchio familiare La quotazione in Borsa? Forse in futuro»
«Con Pechino stiamo ultimando accordi di partnership con distributori che apriranno negozi dedicati ai nostri brand»
puntiamo a sviluppare i corner negli aeroporti dove i nostri prodotti sono già presenti. Rimarrà costante la presenza nelle profumerie specializzate. La grande distribuzione invece rimane un’area adatta alla per i prodotti private label».
Il futuro
Un piano di sviluppo che ha una strategia precisa per Italia e mercati stranieri ma che non prevede un’apertura del capitale a un socio esterno. «Vogliamo rimanere un’azienda familiare — dice perentoria Krüll — è una delle nostre prerogative fondanti e in tal senso rappresentiamo un unicum nel nostro settore. Abbiamo continue proposte da parte di fondi ma il gruppo ha le risorse per poter crescere e finanziare i suoi piani di sviluppo. La quotazione in Borsa forse potrebbe essere un’opzione, ma non certo in questo momento storico. Il fatto di essere un’azienda familiare assicura continuità con il passato e garantisce i nostri clienti sulla qualità e la cura dei nostri prodotti. Tra i progetti futuri vorrei citare anche la volontà di creare uno spazio museale, abbiamo individuato un luogo idoneo: un affascinante corpo di fabbrica appositamente restaurato e diviso in due grandi open space, con annesso book shop dove poter acquistare anche i nostri pezzi iconici del passato e del presente. Credo che la nostra storia lo meriti».