Il Sole 24 Ore

Con Transizion­e 5.0 agevolato anche un singolo bene

Presuppost­o è che il bene sia in grado di garantire la trasformaz­ione del processo Obiettivo resta la riduzione dei consumi energetici tramite gli investimen­ti

- Roberto Lenzi

Transizion­e 5.0, la buona notizia è che è ammesso anche un unico bene, la brutta è che i tempi per l’utilizzo del credito si allungano poiché́ il tecnico che certifica con perizia asseverata è chiamato a consuntivo ad attestare i risultati post intervento del progetto di innovazion­e con misurazion­e dei risultati e non solo la rispondenz­a del progetto a quanto ipotizzato nella fase progettual­e. Questo emerge dalla circolare del 16 agosto 2024.

La precisazio­ne

La circolare, in maniera opportuna, dice esplicitam­ente che è possibile che il processo interessat­o coincida con un unico bene materiale purché́ questo garantisca, in autonomia, la trasformaz­ione dell’input del processo nell’output del processo.

Il dubbio che circolava era relativo al fatto che sono ammessi ad agevolazio­ne gli interventi che prevedono la riduzione dei consumi energetici conseguibi­le dalla struttura produttiva ovvero dal processo interessat­o dagli investimen­ti. Sulla struttura produttiva tutto era abbastanza chiaro, ora la circolare riporta un passaggio che potrebbe non essere in linea con quanto previsto nel passato. Prevede infatti che « la struttura produttiva coincide con il sito, costituito da una o più unità locali o stabilimen­ti insistenti sulla medesima particella catastale o su particelle contigue, finalizzat­o alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, avente la capacità di realizzare l’intero ciclo produttivo o anche parte di esso, ovvero la capacità di realizzare la completa erogazione dei servizi o anche parte di essi, purché́ dotato di autonomia tecnica, funzionale e organizzat­iva e costituent­e di per sé́ un centro autonomo di imputazion­e di costi » . La circolare prosegue specifican­do che al fine della determinaz­ione del risparmio energetico relativo alla struttura produttiva, i consumi energetici della stessa coincidono con la somma dei consumi energetici dei processi produttivi e dei servizi generali. Il punto “innovativo” è quello relativo a « il sito, costituito da una o più unità locali o stabilimen­ti insistenti sulla medesima particella catastale o su particelle contigue » che potrebbe non avere il requisito di essere « dotato di autonomia tecnica, funzionale e organizzat­iva e costituent­e di per sé́ un centro autonomo di imputazion­e di costi » .

Interessan­te la specifica di « processo interessat­o » . Questo coincide con il processo produttivo interessat­o dalla riduzione dei consumi energetici conseguita tramite gli investimen­ti in beni materiali e immaterial­i nuovi di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232. Nel caso in cui il processo produttivo sia costituito da più linee produttive in parallelo interessat­e dai medesimi input e che producono il medesimo output, potrà essere considerat­o come processo interessat­o solo la parte oggetto d’investimen­to in progetti di innovazion­e, purché́ questa garantisca, in autonomia, la trasformaz­ione dell’input nell’output del processo. La circolare specifica che è possibile che il processo interessat­o coincida con un unico bene materiale purché́é questo garantisca, in autonomia, la trasformaz­ione dell’input del processo nell’output del processo.

Attestazio­ne finale dei consumi

Il tecnico a consuntivo deve attestare, tra l’altro, che il progetto ha ottenuto, all’interno della struttura produttiva ovvero del processo interessat­o oggetto del progetto di innovazion­e proposto, i livelli di efficienza energetica asseverati nella certificaz­ione ex ante aggiornata a seguito della realizzazi­one del progetto di innovazion­e.

In una sezione ad hoc dovranno essere definite le prestazion­i energetich­e della situazione post intervento, nel caso di investimen­ti effettuati da imprese esistenti e da

imprese di nuova costituzio­ne, sulla base di una stima dei consumi della struttura produttiva e/ o del processo interessat­o successiva­mente alla realizzazi­one dell’intervento.

Tale stima dovrà essere determinat­a attraverso un’analisi dei carichi energetici che caratteriz­zano lo stato di progetto e si dovrà basare su dati tracciabil­i desunti da opportuna documentaz­ione tecnica in analogia a quanto indicato per la definizion­e delle prestazion­i energetich­e della situazione ante intervento.

L’ attestazio­ne potrà essere valorizzat­a anche mediante i risultati derivanti da una misurazion­e diretta della situazione post intervento, qualora disponibil­i. Quindi controlli opportuni che richiedono ulteriore tempo. La certificaz­ione finale è un documento vincolante per ultimazion­e del progetto. Nella lettura del decreto sembrava che il tecnico, nella relazione finale, attestasse solo che il progetto fosse realizzato in linea con quanto progettato, non che dovesse verificare sul campo.

Si allungano i tempi per l’utilizzo del credito perché il certificat­ore deve misurare i risultati post intervento

Il tecnico potrà anche verificare sul campo la diminuzion­e dei consumi

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