Con Transizione 5.0 agevolato anche un singolo bene
Presupposto è che il bene sia in grado di garantire la trasformazione del processo Obiettivo resta la riduzione dei consumi energetici tramite gli investimenti
Transizione 5.0, la buona notizia è che è ammesso anche un unico bene, la brutta è che i tempi per l’utilizzo del credito si allungano poiché́ il tecnico che certifica con perizia asseverata è chiamato a consuntivo ad attestare i risultati post intervento del progetto di innovazione con misurazione dei risultati e non solo la rispondenza del progetto a quanto ipotizzato nella fase progettuale. Questo emerge dalla circolare del 16 agosto 2024.
La precisazione
La circolare, in maniera opportuna, dice esplicitamente che è possibile che il processo interessato coincida con un unico bene materiale purché́ questo garantisca, in autonomia, la trasformazione dell’input del processo nell’output del processo.
Il dubbio che circolava era relativo al fatto che sono ammessi ad agevolazione gli interventi che prevedono la riduzione dei consumi energetici conseguibile dalla struttura produttiva ovvero dal processo interessato dagli investimenti. Sulla struttura produttiva tutto era abbastanza chiaro, ora la circolare riporta un passaggio che potrebbe non essere in linea con quanto previsto nel passato. Prevede infatti che « la struttura produttiva coincide con il sito, costituito da una o più unità locali o stabilimenti insistenti sulla medesima particella catastale o su particelle contigue, finalizzato alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, avente la capacità di realizzare l’intero ciclo produttivo o anche parte di esso, ovvero la capacità di realizzare la completa erogazione dei servizi o anche parte di essi, purché́ dotato di autonomia tecnica, funzionale e organizzativa e costituente di per sé́ un centro autonomo di imputazione di costi » . La circolare prosegue specificando che al fine della determinazione del risparmio energetico relativo alla struttura produttiva, i consumi energetici della stessa coincidono con la somma dei consumi energetici dei processi produttivi e dei servizi generali. Il punto “innovativo” è quello relativo a « il sito, costituito da una o più unità locali o stabilimenti insistenti sulla medesima particella catastale o su particelle contigue » che potrebbe non avere il requisito di essere « dotato di autonomia tecnica, funzionale e organizzativa e costituente di per sé́ un centro autonomo di imputazione di costi » .
Interessante la specifica di « processo interessato » . Questo coincide con il processo produttivo interessato dalla riduzione dei consumi energetici conseguita tramite gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232. Nel caso in cui il processo produttivo sia costituito da più linee produttive in parallelo interessate dai medesimi input e che producono il medesimo output, potrà essere considerato come processo interessato solo la parte oggetto d’investimento in progetti di innovazione, purché́ questa garantisca, in autonomia, la trasformazione dell’input nell’output del processo. La circolare specifica che è possibile che il processo interessato coincida con un unico bene materiale purché́é questo garantisca, in autonomia, la trasformazione dell’input del processo nell’output del processo.
Attestazione finale dei consumi
Il tecnico a consuntivo deve attestare, tra l’altro, che il progetto ha ottenuto, all’interno della struttura produttiva ovvero del processo interessato oggetto del progetto di innovazione proposto, i livelli di efficienza energetica asseverati nella certificazione ex ante aggiornata a seguito della realizzazione del progetto di innovazione.
In una sezione ad hoc dovranno essere definite le prestazioni energetiche della situazione post intervento, nel caso di investimenti effettuati da imprese esistenti e da
imprese di nuova costituzione, sulla base di una stima dei consumi della struttura produttiva e/ o del processo interessato successivamente alla realizzazione dell’intervento.
Tale stima dovrà essere determinata attraverso un’analisi dei carichi energetici che caratterizzano lo stato di progetto e si dovrà basare su dati tracciabili desunti da opportuna documentazione tecnica in analogia a quanto indicato per la definizione delle prestazioni energetiche della situazione ante intervento.
L’ attestazione potrà essere valorizzata anche mediante i risultati derivanti da una misurazione diretta della situazione post intervento, qualora disponibili. Quindi controlli opportuni che richiedono ulteriore tempo. La certificazione finale è un documento vincolante per ultimazione del progetto. Nella lettura del decreto sembrava che il tecnico, nella relazione finale, attestasse solo che il progetto fosse realizzato in linea con quanto progettato, non che dovesse verificare sul campo.
Si allungano i tempi per l’utilizzo del credito perché il certificatore deve misurare i risultati post intervento
Il tecnico potrà anche verificare sul campo la diminuzione dei consumi
DUE STRADE A Telefisco Base, gratuita, si affianca la soluzione Telefisco Advanced