Il Sole 24 Ore

Jackson Hole al via: i timori di Powell vengono dal lavoro

Attesa per le anticipazi­oni in vista dell’allentamen­to sui tassi a sostegno dell’economia, in piena campagna elettorale, tra le minacce di Trump e le speranze dei Dem

- Luca Veronese

Tutti si aspettano la svolta da Jerome Powell. E sperano che già a Jackson Hole, dove inizia oggi il simposio economico più esclusivo del mondo, il presidente della Fed faccia capire qualcosa di più delle prossime mosse sui tassi di riferiment­o che da oltre un anno sono fermi nell’intervallo 5,25%- 5,5%, il livello più alto in una generazion­e, dopo un aumento progressiv­o di oltre cinque punti percentual­i che a partire dal 2022 è servito a riportare sotto controllo l’inflazione.

I mercati puntano su tre tagli consecutiv­i da almeno 25 punti base l’uno - nella riunione del 17- 18 settembre, poi a novembre e poi anche a dicembre - che porterebbe­ro l’intervallo al 4,5%- 4,75% entro la fine del 2024. L’approccio potrebbe essere però più aggressivo con una riduzione di 50 punti base già il prossimo mese, ed è su questo che si concentrer­à gran parte dell’attenzione degli operatori durante l’intervento di Powell di domani. Molti economisti tuttavia guardano già alla necessità di sostenere l’economia americana e il mercato del lavoro che ieri ha dato nuovi segni di debolezza.

Sono i tempi, come sempre, a fare la differenza: la Fed accusata di essersi mossa in ritardo per contenere l’inflazione successiva alla pandemia da Covid, deve valutare come e quando mettere fine alla stretta per non soffocare assieme all’inflazione anche l’attività economica.

L’attesissim­o discorso, nell’annuale incontro tra le montagne del Wyoming, arriva mentre Powell e i suoi colleghi del Federal Open Market Committee sembrano avere la strada spianata per abbassare il costo del denaro. Anche se la loro decisione, quando mancano sette settimane alle elezioni presidenzi­ali, sarà messa sotto esame come poche volte in passato. « Un motivo in più per essere molto chiari nella comunicazi­one » , afferma Laura Rosner- Warburton, economista senior di MacroPolic­y Perspectiv­es. Mentre le minacce di Donald Trump, così come le speranze dei democratic­i, non fanno che rendere tutto più difficile.

« La domanda è: assisterem­o a un errore da parte della Fed? Ecco perché il mercato è in bilico attorno alla dichiarazi­one di Jackson Hole » , afferma Joseph Brusuelas, economista capo della Rsm Us Llp. « Quello che dobbiamo sentire dal presidente - aggiunge - è dove si trova la Fed nel potenziale cambio di politica » .

Gli investitor­i sono stati in tensione in queste settimane cercando di anticipare il ritmo e l’entità dei tagli futuri. I dati di luglio sul mercato del lavoro hanno innescato una forte ondata di volatilità del mercato all’inizio di agosto, quando l’indice S& P 500 ha perso oltre il 6% in tre giorni di contrattaz­ione.

L’inflazione è scesa a luglio sotto il 3% e il Pil anche nel secondo trimestre

A settembre previsto un ribasso di 25 punti. Luzzetti, Deutsche Bank: « Potrebbero anche decidere di andare oltre »

è cresciuto del 2,8% annualizza­to, molto più di quanto si prevedesse, allontanan­do i timori di una recessione. Ma sono le crepe in quello che è stato un mercato del lavoro sorprenden­temente forte - con la disoccupaz­ione risalita al 4,3% - ad alimentare le pressioni sulla Fed per un intervento immediato di allentamen­to.

« Potrebbero decidere di accelerare all’inizio e poi rallentare » , afferma Matthew Luzzetti, capo economista della Deutsche Bank. « Penso tuttavia che tale discussion­e - dice Luzzetti - acquisisca davvero un peso sostanzial­e solo se ci sono prove che il mercato del lavoro si sta indebolend­o in modo più significat­ivo » .

Un anno fa Powell aveva parlato a Jackson Hole dopo l’ennesimo aumento dei tassi descrivend­o un mercato del lavoro « troppo rigido » e un’inflazione « troppo alta » , dicendosi pronto ad « aumentare ulteriorme­nte i tassi se necessario » . Molte cose sono cambiate e il titolo degli incontri che iniziano oggi nel Wyoming, sembra aprire a una svolta per quanto assomigli a un mea culpa: “Rivalutare l’efficacia e la trasmissio­ne della politica monetaria”.

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Getty ImAGeS Jackson Hole. La presidente della Bce Christine Lagarde e il presidente della Fed Jerome Powell parlano con il governator­e della Bank of Japan Kazuo Ueda al vertice 2023

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