« L’obiettivo è confermare il taglio al cuneo e gli aiuti alle famiglie »
Il ministro Calderone: « Bisogna riflettere sull’uso del Tfr nei fondi pensione »
La prudenza è d’obbligo, quando si parla di finanza pubblica. Ma in vista della prossima legge di Bilancio si punterà a confermare « il taglio al cuneo » e le misure di « welfare e per la genitorialità » , già in campo ( alcune scadono a dicembre). E sul fronte pensioni, c’è una riflessione su un nuovo semestre di silenzio assenso per destinare parte del Tfr ai fondi di previdenza complementare. Per il ministro del Lavoro, Marina Calderone, il tema del lavoro è « fondamentale » , vuol dire, ha spiegato, « sostenere la contrattazione collettiva e ancora di più quella di secondo livello, investire in welfare aziendale, in premialità, in fringe benefit » .
Parlando ieri al meeting di Rimini, nel corso dell’incontro « Politiche e strategie per un lavoro che cambia » , organizzato in collaborazione con Compagnia delle Opere, la titolare del Lavoro ha evidenziato la necessità di agire sulle competenze per aggredire il mismatch. « Abbiamo appena rivisto il sistema nazionale per la certificazione delle competenze e per inizio autunno prevediamo di poter avviare la terza edizione del Fondo Nuove Competenze. Investiremo di più sulla formazione professionale, sulla formazione tecnica superiore, sulla formazione aziendale valorizzando le esperienze dei distretti produttivi. Abbiamo tantissime eccellenze riconosciute a livello internazionale » .
L’occupazione, è vero, sta crescendo; ma le dinamiche demografiche non permettono passi falsi. Nel 2040 infatti, ha ricordato Eliana Viviano, capo divisione mercato del Lavoro della Banca d’Italia, potrebbero esserci circa 5,4 milioni di persone in meno tra i 15 e i 64 anni, ovvero in età di lavoro, mentre la forza lavoro potrebbe calare del 9% con il rischio che il Pil diminuisca della stessa percentuale.
Di qui la necessità di spingere su formazione e inserimento a lavoro. « Perché la crescita demografica abbia impatto sul mercato del lavoro bisogna lavorare 40 anni sul tema delle nascite - ha evidenziato Calderone -. Nel frattempo dobbiamo portare il tasso di occupazione che, pur essendo al 62% è il più alto di sempre, al 68%. Per questo, c’è bisogno di fare entrare nell’occupazione le donne e i giovani. Se riduciamo i Neet e aumentiamo la partecipazione al lavoro riusciamo a gestire una leva demografica che è negativa » .
In campo anche Invitalia. « Gli strumenti a sostegno delle imprese che gestiamo - ha detto l’ad, Bernardo Mattarella - mettono a disposizione denaro in forma di finanziamento a fondo perduto o agevolato, ma anche formazione, sostegno alla diffusione della cultura d’impresa, accompagnamento. Per consentire ai giovani che hanno voglia di mettersi in gioco con il proprio talento » .
Serve poi spingere su una migliore conciliazione vita- lavoro. Per migliorare, ha chiosato Andrea Dellabianca, presidente Compagnia delle Opere, « dobbiamo partire da un lavoro che sia di qualità. Ci sentiamo responsabili di sviluppare un buon lavoro, che risponda ai desideri e alle necessità dell’individuo di oggi » .