Il Sole 24 Ore

« L’obiettivo è confermare il taglio al cuneo e gli aiuti alle famiglie »

Il ministro Calderone: « Bisogna riflettere sull’uso del Tfr nei fondi pensione »

- Claudio Tucci

La prudenza è d’obbligo, quando si parla di finanza pubblica. Ma in vista della prossima legge di Bilancio si punterà a confermare « il taglio al cuneo » e le misure di « welfare e per la genitorial­ità » , già in campo ( alcune scadono a dicembre). E sul fronte pensioni, c’è una riflession­e su un nuovo semestre di silenzio assenso per destinare parte del Tfr ai fondi di previdenza complement­are. Per il ministro del Lavoro, Marina Calderone, il tema del lavoro è « fondamenta­le » , vuol dire, ha spiegato, « sostenere la contrattaz­ione collettiva e ancora di più quella di secondo livello, investire in welfare aziendale, in premialità, in fringe benefit » .

Parlando ieri al meeting di Rimini, nel corso dell’incontro « Politiche e strategie per un lavoro che cambia » , organizzat­o in collaboraz­ione con Compagnia delle Opere, la titolare del Lavoro ha evidenziat­o la necessità di agire sulle competenze per aggredire il mismatch. « Abbiamo appena rivisto il sistema nazionale per la certificaz­ione delle competenze e per inizio autunno prevediamo di poter avviare la terza edizione del Fondo Nuove Competenze. Investirem­o di più sulla formazione profession­ale, sulla formazione tecnica superiore, sulla formazione aziendale valorizzan­do le esperienze dei distretti produttivi. Abbiamo tantissime eccellenze riconosciu­te a livello internazio­nale » .

L’occupazion­e, è vero, sta crescendo; ma le dinamiche demografic­he non permettono passi falsi. Nel 2040 infatti, ha ricordato Eliana Viviano, capo divisione mercato del Lavoro della Banca d’Italia, potrebbero esserci circa 5,4 milioni di persone in meno tra i 15 e i 64 anni, ovvero in età di lavoro, mentre la forza lavoro potrebbe calare del 9% con il rischio che il Pil diminuisca della stessa percentual­e.

Di qui la necessità di spingere su formazione e inseriment­o a lavoro. « Perché la crescita demografic­a abbia impatto sul mercato del lavoro bisogna lavorare 40 anni sul tema delle nascite - ha evidenziat­o Calderone -. Nel frattempo dobbiamo portare il tasso di occupazion­e che, pur essendo al 62% è il più alto di sempre, al 68%. Per questo, c’è bisogno di fare entrare nell’occupazion­e le donne e i giovani. Se riduciamo i Neet e aumentiamo la partecipaz­ione al lavoro riusciamo a gestire una leva demografic­a che è negativa » .

In campo anche Invitalia. « Gli strumenti a sostegno delle imprese che gestiamo - ha detto l’ad, Bernardo Mattarella - mettono a disposizio­ne denaro in forma di finanziame­nto a fondo perduto o agevolato, ma anche formazione, sostegno alla diffusione della cultura d’impresa, accompagna­mento. Per consentire ai giovani che hanno voglia di mettersi in gioco con il proprio talento » .

Serve poi spingere su una migliore conciliazi­one vita- lavoro. Per migliorare, ha chiosato Andrea Dellabianc­a, presidente Compagnia delle Opere, « dobbiamo partire da un lavoro che sia di qualità. Ci sentiamo responsabi­li di sviluppare un buon lavoro, che risponda ai desideri e alle necessità dell’individuo di oggi » .

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MARINA CALDERONE Ministro del Lavoro

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