Straordinari non esclude il danno
Se le ore extra sono troppe il dipendente può chiedere un risarcimento
Qualora dovesse essere richiesto a un dipendente di effettuare straordinari eccessivi, potrebbe emergere uno stress o un’usura psico- fisica, con la conseguente insorgenza di un danno non patrimoniale da inadempimento contrattuale per cui il lavoratore potrebbe essere legittimato a richiedere il conseguente risarcimento, a nulla rilevando l’erogazione di uno straordinario forfettizzato che ha una funzione diversa. La sentenza 171/ 2024 del Tribunale di Padova dà l’occasione di rivisitare una annosa questione, vale a dire la corresponsione di un emolumento forfettizzato e fisso riferito alle prestazioni di lavoro straordinarie che assume la denominazione di straordinario forfettario. L’adozione di tale formula non corrisponde a una sorta di scudo protettivo tale da porre il datore di lavoro al riparo da ogni rischio.
Contrariamente a quanto avviene per il pagamento del lavoro straordinario, la cui quantificazione si esegue a posteriori, lo straordinario a forfait compensa un ipotetico numero di ore eccedenti; viene introdotto nel rapporto di lavoro tramite una regolamentazione specifica e, in genere, la sua erogazione si protrae nel tempo.
Ricorrendo al forfait non è, comunque, possibile dimenticare i limiti imposti dalla legge. In tal senso, il Dlgs 66/ 2003 fissa dei paletti stabilendo che lo straordinario deve essere contenuto, quindi deve rispettare i limiti sanciti dai Ccnl e rileva ai fini della durata media settimanale dell’orario di lavoro che, in 7 giorni, non può eccedere le 48 ore; la media si riferisce a un periodo non superiore a 4 mesi che i Ccnl possono aumentare. Inoltre, va ricordato che, se la contrattazione non prevede limitazioni per il ricorso al lavoro straordinario, comunque opera il limite legale fissato in un massimo di 250 ore l’anno, fatte salve le deroghe previste dalla legge.
Uno degli aspetti connessi alla forfettizzazione dello straordinario è legato al rischio che lo stesso possa, nel tempo, essere considerato parte integrante della retribuzione ( una sorta di superminimo) e così divenire intoccabile. Sul punto occorre soppesare la valenza e la rispondenza dell’accordo individuale che - se contiene condizioni di miglior favore rispetto al Ccnl - è senza dubbio legittimo. Tuttavia occorre rammentare che la forfettizzazione, secondo la giurisprudenza, è illegittima se viene riconosciuta a prescindere dal numero delle ore di lavoro svolte. Tale affermazione si basa sul principio per cui il lavoratore non può rinunciare ex ante alla percezione del trattamento economico che gli compete, qualunque sia il volume della prestazione. Per contro si ritiene che sia legittima l’introduzione di un compenso a forfait che rispecchi mediamente l’ammontare della prestazione.
Sempre secondo l’orientamento della giurisprudenza, il lavoratore che presta ore di straordinario, la cui quantificazione è palesemente maggiore rispetto all’importo riconosciuto a forfait, è sempre legittimato a chiedere il pagamento della differenza. Infine va ricordato che la prestazione straordinaria, anche se compensata forfettariamente, va annotata nella sezione presenze del Lul.