Il Sole 24 Ore

Decadenza legata alla data della domanda

Per le istanze fino al 15 luglio 2022 si decade con 5 rate non pagate, poi ce ne vogliono 8

- — L. Lo. — B. Sa.

A tutte le istanze presentate sino al 31 dicembre 2024 si applicano le precedenti disposizio­ni sulla dilazione. Come visto le nuove regole del decreto Riscossion­e entrano in vigore per le istanze di dilazione presentate dal 1° gennaio 2025.

Quindi per le istanze presentate sino al 31 dicembre 2024 le somme richieste mediante cartella di pagamento possono essere oggetto di dilazione in un numero massimo di 72 rate mensili, elevabili a 120 solo se sussistono i presuppost­i dell’articolo 19, comma 1 quinquies, del Dpr 602/ 1973. Pertanto, il contribuen­te dovrà dimostrare di trovarsi in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntur­a economica e quindi non causata da sé stesso. Ai fini della concession­e di tale maggiore rateazione, devono ricorrere congiuntam­ente le seguenti condizioni:

a) accertare l’impossibil­ità per il contribuen­te di eseguire il pagamento del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario;

b) valutare la solvibilit­à del contribuen­te in relazione al piano di rateazione concedibil­e ( sul punto si rimanda al Dm del 6 novembre 2013).

Importanti novità sono state previste sulle dilazioni dall’articolo 15bis del Dl 50/ 2022, introdotto dalla legge 91/ 2022 solo per le istanze di dilazione presentate successiva­mente all’entrata in vigore della norma ( 16 luglio 2022). In particolar­e, è stata innalzata da 60.000 a 120.000 euro la soglia in relazione alla quale la dilazione viene concessa con la semplice presentazi­one dell’istanza da parte del contribuen­te, senza dimostrazi­one della difficoltà economica. La norma ha altresì sancito che la soglia di 120.000 euro debba essere parametrat­a a « ciascuna richiesta » presentata da parte del contribuen­te.

Per i debiti di importo superiore sarà invece necessario, per ottenere le rate, rientrare nelle condizioni introdotte dalle direttive di Equitalia. Pertanto, se si tratta di persone fisiche, si dovrà esaminare la dichiarazi­one Isee, mentre se si tratta di ditte individual­i in contabilit­à ordinaria, società di persone e società di capitali, sarà necessario valutare l’indice di liquidità e l’indice Alfa.

Una ulteriore modifica riguarda la decadenza dal piano di rateizzazi­one richiesto. Per le richieste di dilazione presentate dal 16 luglio 2022, il numero delle rate non pagate, anche non consecutiv­e, necessarie affinché si verifichi la decadenza è pari ad 8. Mentre per le istanze di dilazioni presentate sino al 15 luglio 2022 si decade dal piano con l’omesso versamento di 5 rate. In caso di decadenza gli effetti però sono differenti:

se la decadenza riguarda piani di dilazione collegati a richieste successive al 16 luglio 2022 il carico non può essere nuovamente rateizzato;

se la decadenza invece riguarda piani di dilazione ottenute a seguito di istanze presentate prima del 16 luglio 2022 il carico può essere rateizzato se le rate scadute vengono pagate interament­e dal contribuen­te.

Si ricorda infine che il pagamento della prima rata determina l’estinzione delle procedure esecutive precedente­mente avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo o non sia stata presentata istanza di assegnazio­ne, ovvero il terzo non abbia reso dichiarazi­one positiva o non sia stato già emesso provvedime­nto di assegnazio­ne dei crediti pignorati.

Per le richieste di dilazione presentate fino al 31 dicembre 2024 restano in vigore le regole precedenti

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