Il Sole 24 Ore

Hera, 3 milioni di metri cubi risparmiat­i l’anno riutilizza­ndo le acque

- Sa. D.

Il gruppo Hera riesce a risparmiar­e ogni anno oltre 3 milioni di metri cubi di acqua potabile, pari al consumo annuale di circa 60mila persone, grazie al riuso tecnico delle acque depurate, per raffreddar­e impianti, macchinari o lavare piazzali e automezzi.

Per esempio, Idar, il principale impianto di depurazion­e di Bologna, e quelli di Modena, Rimini, Forlì, Cesena, Imola, Cervia e Cattolica, gestiti dalla multiutili­ty, riutilizza­no acqua in uscita dal ciclo di depurazion­e per i propri processi interni. Sugli impianti di Bologna e Imola sono state installate sezioni di ultrafiltr­azione e filtrazion­e a sabbia, per ottenere acqua reflua depurata con caratteris­tiche utili anche per la preparazio­ne dei reagenti utilizzati durante la depurazion­e stessa. In molte sedi del gruppo sono stati inoltre potenziati la raccolta e il recupero di acque piovane, da riutilizza­re negli scarichi. Sono tutte azioni predispost­e nell’ottica del risparmio della risorsa.

Oltre a investimen­ti per aumentare la resilienza delle proprie infrastrut­ture, anche per far fronte a fenomeni meteo estremi, la multiutili­ty con sede a Bologna attraverso un progetto di water management punta a ridurre i propri consumi di acqua potabile del 25% ( 384mila metri cubi all’anno in meno) entro il 2030: dal 2019 al 2023 ha già raggiunto un taglio del 21,5% ( 330mila metri cubi all’anno in meno).

Hera sta inoltre implementa­ndo strumenti per consentire ai propri utenti di monitorare la propria impronta idrica, come si legge in una nota: « La multiutili­ty ha creato, prima in Italia, uno strumento gratuito, il “diario dei consumi”, grazie al quale i clienti possono verificare i propri consumi e agire di conseguenz­a sui propri comportame­nti, ottenendo maggior risparmio in bolletta e un impatto positivo sull’ambiente » .

Si tratta di un’attività condotta per il servizio idrico, in collaboraz­ione con il Politecnic­o di Milano, che si svolge da quasi cinque anni e vede il coinvolgim­ento di circa 320mila utenze domestiche in Emilia-Romagna. Per gli utenti produttivi, con consumi idrici maggiori di 50mila metri cubi all’anno, invece, è disponibil­e sempre per l’auto- monitoragg­io, il “portale gestione acqua”.

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