Il Sole 24 Ore

La saga del palladio tra asteroidi e rivendicaz­ioni in lettere anonime

A contenders­i la scoperta del metallo, all’inizio del XIX secolo, sono gli studiosi Wollaston e Chenevix, ma per realizzare la grande utilità di questo elemento nella petrolchim­ica occorre aspettare la Grande guerra

- Alessandro Giraudo

La saga del Palladio ricorda un giallo di Agatha Christie. Due studenti di medicina, molto amici, diventano medici di campagna in Inghilterr­a, ma entrambi sono appassiona­ti di chimica, fisica e geologia. Alla fine del XVIII secolo abbandonan­o i loro pazienti e si dedicano, separatame­nte, allo studio dei platinoidi. I risultati sono eccezional­i: William Hyde Wollaston identifica il rodio e il palladio, il suo amico Smithson Tennant identifica l’osmio e l’iridio.

Nel 1802 Wollaston isola un metallo differente dal platino, che inizialmen­te battezza ceresium, in omaggio a Cerere, un piccolissi­mo pianeta scoperto dall’astronomo Giuseppe Piazzi, fondatore dell’osservator­io di Palermo, poi cambia il nome in palladio, in onore dell’asteroide Pallas, che Heinrich Olbers, medico tedesco e astronomo amatoriale, aveva individuat­o nel sistema solare solo due mesi prima della sua scoperta. Curiosamen­te Wollaston non pubblica in alcuna rivista scientific­a il risultato del suo lavoro, ma fa stampare mille piccoli manifesti pubblicita­ri anonimi su cui annuncia la notizia « Palladium or New Silver » , indicando anche l’emporio di Londra dove si può comprare il nuovo metallo.

Un anno dopo Richard Chenevix ( discendent­e di un ugonotto), chimico e studioso di mineralogi­a, ribatte con una lettera anonima al « Philosophi­cal Transactio­ns » per contestare le conclusion­i di Wollaston, scrivendo che il palladio è solamente una lega composta di platino e di mercurio. Nel 1805 decide di uscire allo scoperto, e rivendica di essere lo scopritore del palladio che, dopo lunghe e gustose diatribe, il mondo scientific­o riconosce ormai come nuovo metallo. Peccato che nessuno sappia come utilizzarl­o, tranne la marina per fabbricare sestanti…

Bisogna attendere la Prima guerra Mondiale e la necessità di raffinare molto petrolio per scoprire la grande utilità del palladio nella petrolchim­ica. A produrre il metallo sono l’Unione Sovietica, con il bacino di Norisilk- Talnakh ( Siberia) e il Sudafrica, nei siti dove si trovano gli altri metalli del gruppo dei platinoidi, soprattutt­o Merensky Reef e Bushwel Igneous. Il Canada figura al terzo posto nella classifica dei produttori, ma rappresent­a appena 1/ 5 della produzione russa, i grandi centri di estrazione canadese sono localizzat­i nel bacino di Sudbury ( miniera di Lac des Îles) e nell’Ontario ( bacino di Thunderbay).

Nella classifica seguono gli Usa ( essenzialm­ente nel Nevada), il Brasile con la miniera d’Itabira ( nello stato del Minas

Gerais), l’Australia e la Colombia. Durante la Seconda guerra Mondiale questa distribuzi­one geografica dei giacimenti crea un gravissimo problema alla Germania e all’Italia perché la produzione è tutta collocata nei Paesi nemici e il palladio ( con il platino) è un metallo strategico per il conflitto. U- Boote tedeschi salpano allora dai porti ( occupati) della costa atlantica francese diretti verso l’estuario del Rio della Plata dove, nelle acque internazio­nali, scambiano lingotti d’oro ( da un chilo) con lingotti di platino e palladio portati da pescherecc­i che trasportan­o falsi pescatori. Sono necessari dai 5 ai 10 lingotti d’oro per ottenere un solo lingotto di platinoidi. Una volta sbarcato sulla costa francese, il metallo viaggia in aereo fino a Francofort­e, per essere ri- raffinato.

Il palladio è il meno denso del gruppo dei platinoidi che comprende i metalli “leggeri” ( rutenio e rodio) e metalli densi ( osmio, iridio e platino) e fonde a una temperatur­a inferiore a quelle degli altri metalli. Dopo un procedimen­to di “ricottura” è duttile, se è lavorato a freddo è un metallo molto resistente. È malleabile ed è possibile laminarlo a freddo ( come l’oro) per ottenere fogli di appena qualche micron di spessore. Insolubile nell’acqua e nelle soluzioni acide e basiche diluite, si dissolve lentamente a freddo negli acidi solforici e cloridrici concentrat­i. Non reagisce a temperatur­a ambiente con l’ossigeno, quindi non imbrunisce a contatto con l’aria. La grande qualità del palladio è di poter assorbire idrogeno fino a 900 volte il suo volume a temperatur­a ambiente, un vero e proprio metallo spugna!

L’industria dell’automobile utilizza il palladio nelle marmitte catalitich­e: nel 2006 queste rappresent­avano il 57% della domanda totale e ora rappresent­ano più dell’ 80 per cento. Quando nel gennaio 2001, a causa di irregolari­tà nelle consegne dalla Russia per ragioni politiche e tecniche, i prezzi del palladio salgono fino a 1090 dollari l’oncia, la Ford compra quantità enormi di palladio temendo ripercussi­oni sulla produzione di auto. Una volta che i prezzi rientrano nella normalità, Ford annuncia di aver perso quasi un miliardo di dollari. Un altro enorme balzo dei prezzi è stato registrato nel marzo 2022, un mese dopo l’invasione russa dell’Ucraina, e il nuovo record storico è di 3440 dollari l’oncia.

A fine 2023 il prezzo del palladio è sceso sotto i 1000 dollari l’oncia, vista la crescente offerta di veicoli elettrici. Il produttore russo Nornickel prevede che nel 2024 il mercato del palladio registrerà un surplus di 300.000 once grazie al riciclaggi­o che supererà la domanda.

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Nei primi anni del XIX secolo William Hyde Wollaston ( nato nel Norfolk) identifica il rodio e il palladio ma curiosamen­te non pubblica in alcuna rivista scientific­a il risultato del suo lavoro. Forse anche per questo, poco dopo, il chimico Richard Chenevix gli contesterà il risultato ascrivendo a sé stesso la scoperta
LO STUDIOSO INGLESE Nei primi anni del XIX secolo William Hyde Wollaston ( nato nel Norfolk) identifica il rodio e il palladio ma curiosamen­te non pubblica in alcuna rivista scientific­a il risultato del suo lavoro. Forse anche per questo, poco dopo, il chimico Richard Chenevix gli contesterà il risultato ascrivendo a sé stesso la scoperta
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Oro e argento ( insieme ad altri metalli) sono il simulacro del desiderio di ricchezza: il nuovo libro di
Alessandro Giraudo, che serializzi­amo questa estate in puntate appositame­nte costruite per Il Sole 24 Ore, uscirà a ottobre per Add Editore
IN LIBRERIA A OTTOBRE Oro e argento ( insieme ad altri metalli) sono il simulacro del desiderio di ricchezza: il nuovo libro di Alessandro Giraudo, che serializzi­amo questa estate in puntate appositame­nte costruite per Il Sole 24 Ore, uscirà a ottobre per Add Editore
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Una miniera di palladio a 100 km dalla Thunder Bay, Ontario
La miniera. Una miniera di palladio a 100 km dalla Thunder Bay, Ontario

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