Regno Unito, lieve aumento ma servizi in calo
Primo incremento dell’anno a luglio ( 2,2%) ma meno delle attese della BoE
L’inflazione torna a salire in Gran Bretagna per la prima volta quest’anno, ma meno di quanto previsto dalla Banca d’Inghilterra, lasciando aperta la possibilità di ulteriori tagli dei tassi. I dati ufficiali resi noti ieri dall’Ufficio nazionale di Statistica ( Ons) mostrano che l’inflazione è salita al 2,2% in luglio dopo due mesi consecutivi al 2%, l’obiettivo previsto dalla BoE. Le previsioni di mercato erano di un + 2,3% mentre la BoE si attendeva un + 2,4%.
La nuova fiammata dei prezzi, dovuta all’aumento dei costi di elettricità e gas, porterà l’inflazione al 2,75% verso fine anno, secondo la Bank of England, ma dovrebbe essere di breve durata e poi tornare gradualmente verso il target previsto del 2% nel 2025.
Il dato più studiato dalla BoE è l’inflazione nel cruciale settore dei servizi, che è scesa bruscamente dal 5,7% di giugno al 5,2% in luglio, il livello più basso da oltre due anni. Un dato inaspettatamente positivo, dato che la Banca aveva previsto un calo al 5,6%. Per questo molti analisti ora prevedono un secondo taglio dei tassi d’interesse già a settembre e forse un terzo prima della fine dell’anno. Altri ritengono invece che la Monetary Policy Committee preferirà aspettare fino a novembre. « Un taglio in settembre non dovrebbe più essere considerato improbabile -, ha commentato ieri Sanjay Raja, chief UK economist di Deutsche Bank Research a Londra -. Ed è del tutto possibile che ci siano diversi altri tagli quest’anno » .
Il primo agosto scorso la BoE ha tagliato i tassi d’interesse per la prima volta dall’inizio della pandemia nel 2020, portandoli al 5% dal 5,25%, che era il livello più alto da 16 anni. Il governatore Andrew Bailey allora aveva avvertito che la Banca avrebbe continuato a muoversi con cautela e non avrebbe tagliato « troppo o troppo rapidamente » , nonostante il calo dell’inflazione.
Il calo dei prezzi è iniziato a fine 2022, dopo che l’inflazione in ottobre aveva toccato il livello massimo da 41 anni dell’ 11,1%, e da allora ha continuato la traiettoria discendente. Nonostante il lieve aumento annunciato ieri, l’inflazione in Gran Bretagna resta più bassa che negli Stati Uniti o nell’Unione europea.
La sterlina ha perso terreno sul dollaro ieri dopo l’annuncio del dato sull’inflazione, nell’aspettativa che la BoE possa di nuovo tagliare i tassi in settembre.
Oggi l’Ons renderà noto il dato sull’andamento del Pil nel secondo trimestre dell’anno. La previsione è che resti positivo ma con un leggero calo al + 0,6% dal + 0,7% registrato nei primi tre mesi del 2024, il tasso di crescita più sostenuto dal 2021. La BoE ha indicato che la crescita economica rappresenta un rischio per l’inflazione, mentre l’aspettativa è che la conferma della ripresa dopo la breve recessione dello scorso anno rilanci la sterlina.
‘ Brusca riduzione nel terziario, dal 5,7 al 5,2% Molti analisti prevedono ora un secondo taglio dei tassi già a settembre