Il Sole 24 Ore

Regno Unito, lieve aumento ma servizi in calo

Primo incremento dell’anno a luglio ( 2,2%) ma meno delle attese della BoE

- Nicol Degli Innocenti

L’inflazione torna a salire in Gran Bretagna per la prima volta quest’anno, ma meno di quanto previsto dalla Banca d’Inghilterr­a, lasciando aperta la possibilit­à di ulteriori tagli dei tassi. I dati ufficiali resi noti ieri dall’Ufficio nazionale di Statistica ( Ons) mostrano che l’inflazione è salita al 2,2% in luglio dopo due mesi consecutiv­i al 2%, l’obiettivo previsto dalla BoE. Le previsioni di mercato erano di un + 2,3% mentre la BoE si attendeva un + 2,4%.

La nuova fiammata dei prezzi, dovuta all’aumento dei costi di elettricit­à e gas, porterà l’inflazione al 2,75% verso fine anno, secondo la Bank of England, ma dovrebbe essere di breve durata e poi tornare gradualmen­te verso il target previsto del 2% nel 2025.

Il dato più studiato dalla BoE è l’inflazione nel cruciale settore dei servizi, che è scesa bruscament­e dal 5,7% di giugno al 5,2% in luglio, il livello più basso da oltre due anni. Un dato inaspettat­amente positivo, dato che la Banca aveva previsto un calo al 5,6%. Per questo molti analisti ora prevedono un secondo taglio dei tassi d’interesse già a settembre e forse un terzo prima della fine dell’anno. Altri ritengono invece che la Monetary Policy Committee preferirà aspettare fino a novembre. « Un taglio in settembre non dovrebbe più essere considerat­o improbabil­e -, ha commentato ieri Sanjay Raja, chief UK economist di Deutsche Bank Research a Londra -. Ed è del tutto possibile che ci siano diversi altri tagli quest’anno » .

Il primo agosto scorso la BoE ha tagliato i tassi d’interesse per la prima volta dall’inizio della pandemia nel 2020, portandoli al 5% dal 5,25%, che era il livello più alto da 16 anni. Il governator­e Andrew Bailey allora aveva avvertito che la Banca avrebbe continuato a muoversi con cautela e non avrebbe tagliato « troppo o troppo rapidament­e » , nonostante il calo dell’inflazione.

Il calo dei prezzi è iniziato a fine 2022, dopo che l’inflazione in ottobre aveva toccato il livello massimo da 41 anni dell’ 11,1%, e da allora ha continuato la traiettori­a discendent­e. Nonostante il lieve aumento annunciato ieri, l’inflazione in Gran Bretagna resta più bassa che negli Stati Uniti o nell’Unione europea.

La sterlina ha perso terreno sul dollaro ieri dopo l’annuncio del dato sull’inflazione, nell’aspettativ­a che la BoE possa di nuovo tagliare i tassi in settembre.

Oggi l’Ons renderà noto il dato sull’andamento del Pil nel secondo trimestre dell’anno. La previsione è che resti positivo ma con un leggero calo al + 0,6% dal + 0,7% registrato nei primi tre mesi del 2024, il tasso di crescita più sostenuto dal 2021. La BoE ha indicato che la crescita economica rappresent­a un rischio per l’inflazione, mentre l’aspettativ­a è che la conferma della ripresa dopo la breve recessione dello scorso anno rilanci la sterlina.

‘ Brusca riduzione nel terziario, dal 5,7 al 5,2% Molti analisti prevedono ora un secondo taglio dei tassi già a settembre

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