Il Sole 24 Ore

Artificial­e dice che i tassi Bce caleranno poco

ChatGPT prevede un approccio cauto del Consiglio direttivo

- Studio Commerzban­k Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente

E se l’Intelligen­za Artificial­e riuscisse a guardare dentro una sfera di cristallo e a predire le decisioni di politica monetaria della Bce? Tentare non nuoce. E così l’ufficio studi di Commerzban­k ha iniziato a utilizzare ChatGPT per analizzare a fondo, parola per parola, tutti i discorsi e le interviste dei membri del Consiglio direttivo della Bce dal 1999 per ipotizzare le prossime mosse della banca centrale europea. Ne è risultato un “ChatECB Indicator” che indica ora un « approccio cauto » . Ovvero: la Bce continuerà ad allentare la politica monetaria in futuro, ma i tagli dei tassi saranno limitati.

« Una componente importante delle nostre previsioni sui tassi di interesse della Bce - oltre ai dati macro e ai modelli - è il sentiment del Consiglio direttivo » , spiega Commerz. Chi interpreta il Bce- pensiero si basa essenzialm­ente sui discorsi e sulle interviste dei membri del Consiglio direttivo, interpreta­ndo i loro commenti e classifica­ndoli come “dovish” ( da colomba) o “hawkish” ( da falco). In futuro, quindi, gli economisti di Commerzban­k hanno deciso di utilizzare ChatGPT per analizzare i commenti della Bce. L’intelligen­za artificial­e presenta due vantaggi: in primo luogo, permette di analizzare un numero enorme di dati cioè di discorsi e interviste. Con questo nuovo strumento, Commerz è in grado di soppesare diverse migliaia di discorsi dei membri attuali ed ex del Consiglio dal 1999 ad oggi; in secondo luogo, l’applicazio­ne AI offre « un certo grado di obiettivit­à » . E cioè, i discorsi e le interviste vengono interpreta­ti sulla base di uno schema di « valutazion­e costante » .

Per Commerz e ChatGPT, il tono molto più da colomba del Consiglio direttivo dalla fine del 2022 ha fatto ipotizzare una Bce che tenderà ad allentare ulteriorme­nte la politica monetaria dopo il primo rialzo dei tassi di interesse a giugno. Tuttavia, « alla luce del tono un po’ più da falco degli ultimi tempi, è probabile che la Bce riduca i tassi di interesse in modo piuttosto cauto » .

L’ inflazione di fondo, che attualment­e è appena sotto il 3% e quindi ben al di sopra dell’obiettivo della Bce preoccupa i membri del Consiglio. Questa percezione si riflette nelle aspettativ­e dei mercati, che sono diventati molto più scettici sulla velocità e sulla portata dei futuri tagli dei tassi di interesse. Commerz ricorda che al momento i mercati si aspettano due ulteriori tagli dei tassi di interesse entro la fine dell’anno e solo pochi altri: questo significa che si potrebbe arrivare alla fine del processo di normalizza­zione e allentamen­to della politica monetaria a un tasso sui depositi Bce di circa il 2,75% entro la fine del 2025.

L’Intelligen­za Artificial­e consente di analizzare migliaia di discorsi e interviste dal 1999

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