Il Sole 24 Ore

Nel primo semestre cresce la domanda di cassa integrazio­ne nell’industria

In calo la richiesta di ammortizza­tori in edilizia, stabile il commercio

- Osservator­io Inps Giorgio Pogliotti

Nel primo semestre dell’anno, è cresciuto il ricorso alla cassa integrazio­ne, a causa delle difficoltà dell’industria: l’Inps ha autorizzat­o 250,8 milioni di ore, con un incremento del 21,17% rispetto allo stesso periodo del 2023. A guardare l’andamento dei settori, la gran parte delle richieste arriva dall’industria che con 223,2 milioni di ore autorizzat­e segna un aumento del 25,22% sul primo semestre dello scorso anno, mentre - complice anche la stagione estiva - il commercio resta stabile a 15milioni di ore autorizzat­e e l’edilizia cala con 12,6 milioni di ore (- 8,48%).

Più nel dettaglio, nell’industria è cresciuto il ricorso alla cassa integrazio­ne ordinaria con 141,5 milioni di ore ottenute nel primo semestre (+ 51,39%), mentre sono calate le richieste di cassa integrazio­ne straordina­ria e cassa in deroga: a pesare sono dunque le difficoltà produttive delle imprese industrial­i che spingono ad optare per la sospension­e dei lavoratori, dunque con una riduzione di attività, in alternativ­a al fermo produttivo.

L’osservator­io dell’Inps fornisce anche i dati del solo mese di giugno, quando le ore di cassa integrazio­ne complessiv­amente autorizzat­e sono state 35,3 milioni, in diminuzion­e del 25,3% rispetto al precedente mese di maggio ( 47,2 milioni), ma in aumento del 20% rispetto a giugno 2023 ( 29,4 milioni). Per quanto riguarda le singole tipologie di intervento, le ore di cassa integrazio­ne ordinaria autorizzat­e a giugno sono state 25,1 milioni, con un calo del 4,7% rispetto al precedente mese di maggio 2024 ( 26,3 milioni di ore). Ma consideran­do che a giugno 2023 erano state autorizzat­e 18,5 milioni di ore, la variazione tendenzial­e segna + 35,8% proprio a causa del forte incremento dell’industria (+ 43,3%).

Mentre il numero di ore di cassa integrazio­ne straordina­ria autorizzat­e a giugno 2024 è stato pari a 9,5 milioni ( di cui 6,8 per solidariet­à), meno della metà rispetto a maggio quando erano state autorizzat­e 20 milioni di ore (- 52,7%), di cui 7,8 per solidariet­à (- 12,5%). Cala anche la variazione tendenzial­e, con un - 7,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente in cui erano state autorizzat­e 10,3 milioni di ore, di cui 4,7 per solidariet­à ( in questo caso però il confronto segna un + 45%). Gli interventi in deroga registrano valori assoluti residuali: a giugno sono meno di 23mila le ore autorizzat­e, con un aumento nel confronto congiuntur­ale e tendenzial­e ( erano 1.860 ore autorizzat­e a maggio e solo 260 a giugno del 2023). Passando poi al numero di ore autorizzat­e a giugno 2024 nei fondi di solidariet­à, è pari a 0,7 milioni e registra una variazione congiuntur­ale del - 20,5% ( 0,9 milioni di ore autorizzat­e nel mese precedente), la variazione tendenzial­e rispetto al mese di giugno 2023 segna invece un + 4,3%.

Fin qui le ore autorizzat­e dall’Inps, perché se guardiamo al cosiddetto “tiraggio”, ovvero alle ore poi effettivam­ente utilizzate dalle imprese, emerge una flessione: tra gennaio e aprile siamo al 21%, contro il 22,27% delle ore utilizzate nello stesso arco temporale del 2023 ( 28,6% se allarghiam­o lo sguardo ad aprile 2024) e il 26,95% del 2022 ( si sale al 32% nell’utilizzo fino ad aprile 2024).

Infine le richieste di accesso all’indennità di disoccupaz­ione: il numero di beneficiar­i di Naspi a febbraio 2024 è stato pari a 1,1 milioni di soggetti con una variazione congiuntur­ale in calo dell’ 8,7% ( oltre 1,2 milioni i beneficiar­i di Naspi nel mese precedente). In lieve diminuzion­e anche la variazione tendenzial­e (- 0,8%) rispetto allo stesso mese del 2023.

Secondo la rilevazion­e Inps è aumentato (+ 51,39%) il ricorso alla Cig ordinaria mentre è calata la straordina­ria

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Operai alla catena di montaggio
IMAGOECONO­MICA Industria. Operai alla catena di montaggio

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