Il Sole 24 Ore

Carceri, le opposizion­i lasciano i lavori Accordo su due emendament­i di Fi

Ok ai domiciliar­i per gli over 70 e al volontaria­to per la messa alla prova

- Giovanni Negri

Si infiamma il fronte carceri. Dal Senato alla Camera ieri il tema del congestion­amento degli istituti di pena, delle condizioni di vita dei detenuti, delle soluzioni per affrontare un’emergenza scandita anche dalla tragedia dei suicidi mai numerosi come quest’anno ha condotto allo scontro tra maggioranz­a e opposizion­i. Al Senato si è concluso l’esame degli emendament­i al decreto legge presentato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio con una serie di misure che in nulla, sottolinea­no i critici, sarà in grado di alleggerir­e la crisi. E il muro opposto dalla maggioranz­a a tutte le richieste di modifica avanzate per restituire un minimo di incisività ha condotto le opposizion­i a disertare i lavori della commission­e Giustizia.

Lo spiega Anna Rossomando del Pd, « non ci sono le condizioni per contribuir­e all’approvazio­ne di questo decreto. È stato dato un no secco a tutti gli emendament­i delle opposizion­i, ma non c’è stata nessuna apertura nonostante audizioni e dichiarazi­oni iniziali e la situazione drammatica delle nostre carceri » .

Il mandato al relatore sarà conferito martedì e nei giorni successivi il testo sarà discusso dall’Aula. Due emendament­i di Forza Italia al decreto carceri sono stati approvati dalla commission­e Giustizia del Senato, gli altri 4 sono stati ritirati su richiesta del Governo, dopo una riunione alla quale hanno partecipat­o sia la presidente della commission­e Giulia Bongiorno sia lo stesso Nordio. Per entrambi il primo firmatario è Pierantoni­o Zanettin. Il primo emendament­o prevede che il magistrato di sorveglian­za possa disporre, in via provvisori­a, gli arresti domiciliar­i per i condannati di 70 anni e oltre che abbiano una pena residua da scontare tra 2 e 4 anni, tranne per i reati più gravi. Stessa possibilit­à può essere decisa se il condannato è già ai domiciliar­i per gravissimi motivi di salute, fino a una nuova decisione del pm di sorveglian­za.

Nell’altro emendament­o si apre alla possibilit­à che un condannato, ammesso all’affidament­o in prova e quindi con la possibilit­à di un lavoro ma per cui non ci sono state occasioni, possa accedere ad esempio ai lavori socialment­e utili per i Comuni e senza retribuzio­ne.

Alla Camera la polemica è scoppiata quando la maggioranz­a ha deciso di rinviare, ancora una volta, discussion­e e voto sul disegno di legge Giachetti che intervenen­do per aumentare lo sconto di pena utile per la liberazion­e anticipata, da 45 a 70 giorni, con un ulteriore incremento nei due anni successivi all’approvazio­ne della legge, avrebbe consentito una significat­iva diminuzion­e del numero dei detenuti.

Durissimo lo stesso Giachetti, deputato di Italia Viva, che parla di « insopporta­bile presa in giro » , visto che « l’iter di questa proposta di legge inizia il 14 febbraio in commission­e. C’è stato un primo rinvio, poi la richiesta da parte della maggioranz­a di un nuovo rinvio per trovare una sintesi, poi un rinvio perché c’erano le elezioni europee. Arrivata la convocazio­ne del 17 giugno, è stata fatta slittare a oggi. Nel frattempo è stato fatto planare sul Senato un provvedime­nto, il decreto Nordio, che non si occupa minimament­e del problema del sovraffoll­amento. » .

La maggioranz­a alla fine si è compattata e anche Forza Italia, su cui le opposizion­i, unite nel sostegno alla proposta di legge, contavano per un sostegno, si è sfilata. Le ragioni le ha spiegate in aula Pietro Pittalis valorizzan­do il recente decreto Nordio e la volontà del Governo di affrontare in maniera struttural­e l’emergenza.

Proteste alla Camera dopo il rinvio del disegno di legge Giachetti ( Iv) sulla liberazion­e anticipata

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy