Arriva nel 2025 l’hub per le professioni del mare a Genova
Sarà il 2025 l’anno di inaugurazione dell’hub per la formazione delle professioni del mare a Genova, che sarà ospitato nell’area del Porto Antico. Lo ricorda durante l’appuntamento di Genova con l’Economia del Mare Paola Vidotto, direttore generale dell’Accademia italiana della Marina mercantile. « Avremo il più grande centro di formazione marittima dell’intero Mediterraneo – spiega Vidotto – grazie ad un finanziamento da 20 milioni del Pnrr che useremo per acquistare 20 simulatori, ad esempio. L’amministrazione comunale poi ci ha affidato un edificio di quattro piani che ospiterà questo importante hub » . Un vero e proprio cluster marittimo per fare anche ricerca e innovazione « grazie anche alla collaborazione con l’Università e le aziende » . Il progetto prevede la realizzazione di 14 mini appartamenti per ospitare i ragazzi che arriveranno da tutta Italia. « L’ambizione è spostare l’asse della formazione dal Nord Europa al Mediterraneo » conclude Vidotto.
Per un settore economico in espansione come quello della Blue economy, alle prese con sfide importanti, dalla decarbonizzazione alla trasformazione digitale, il tema della formazione di profili tecnici rappresenta una vera e propria leva di competitività in tutti i comparti, dalla nautica alla cantieristica fino alla marina mercantile e al mondo delle crociere. « A fronte della riduzione dell’attrattività dei mestieri legati alla cantieristica navale a livello europeo, l’adozione di tecnologie avanzate e digitali per costruire navi più efficienti e sostenibili offre un’opportunità di sviluppo del capitale umano » sottolinea Annamaria La Civita, direttore generale di Assonave.
Lo sviluppo di nuove tecnologie richiede l’adeguamento continuo della forza lavoro ( reskilling) e la creazione di nuove figure professionali. « Fondamentali in tale contesto la collaborazione tra mondo dell’istruzione scolastica, accademica e dimensione industriale per attrarre talenti e sviluppare quelle competenze cruciali per le carriere marittime » aggiunge La Civita.
Il 14% degli studenti dei corsi dell’Accademia militare mercantile sono ragazze, racconta Paolo Vidotto, « sopra la media nazionale, soprattutto ufficiali di coperta mentre due settori, cantieristica e ferroviario, sono ancora percepiti come ambienti maschili » . Al centro della questione, tanto per le ragazze che per i ragazzi, c’è l’orientamento, « abbiamo raggiunto 5mila studenti e li abbiamo coinvolti in attività dell’Accademia » . Il compito dell’Accademia è fare da cerniera tra il mondo delle imprese e quello della formazione e raccontare « mestieri attraenti, che possono diventare occasioni reali di realizzazione personale » .
Nuove tecnologie, nuovi combustibili sono le sfide principali e l’obiettivo « è intercettare i nuovi bisogni formativi e tradurli in nuovi percorsi di formazione, abbiamo fatto una survey con sindacati e autorità portuali e abbiamo individuato un nuovo profilo professionale tecnico su cui abbiamo lavorato e ora abbiamo una classe che sta per diplomarsi » .