Il Sole 24 Ore

Rinnovabil­i, richieste per 100 gigawatt

Atelli ( Commission­e Pniec): « Abbiamo domande da 1.500 operatori »

- Cheo Condina Laura Serafini

La commission­e Pniec Pnrr che deve dare l’autorizzaz­ione per la valutazion­e di impatto ambientale ( Via) dei grandi impianti fotovoltai­ci ed eolici ha ricevuto richieste da 1.500 imprendito­ri del settore per un ammontare complessiv­o di 100 gigawatt di potenza. Dunque oltre il quantitati­vo necessario per raggiunger­e gli obiettivi europei e del Pniec al 2030. A rivelare il dato è stato il presidente, Massimilia­no Atelli, durante la seconda edizione del convegno Renewable Thinking, organizzat­o a Saint Vincent da Cva, guidata da Giuseppe Argirò, in collaboraz­ione con The European House Ambrosetti. « Siamo stati investiti da una grande quantità di istanze e il numero così elevato è dovuto anche al fatto che nel nostro paese non c’è un filtraggio a monte sui progetti» che consenta di stabilire quali sono quelli di qualità che andranno a buon fine. Un aspetto sul quale Atelli ha invitato a fare una riflession­e. Il dato rivelato ieri è importante perché lascia intendere che lo stop al fotovoltai­co a terra nei campi ad uso agricolo introdotto nel Dl Agricoltur­a consentire­bbe di salvare una grande parte dei progetti avviati: nell’emendament­o approvato questa settimana in Senato si specifica che possono proseguire i progetti che hanno avviato procedure amministra­tive come la richiesta di Via.

Atelli ha poi aggiunto che la commission­i ( che ormai svolge il lavoro sino a poco tempo fa fatto da due commission­i) ha concesso autorizzaz­ioni per 6 gigawatt e si conta di arrivare a 12 gigawatt a fine anno. « Ma sono numero ben lontani dal numero di richieste presentate » , ha chiosato. Nel frattempo le imprese che non hanno ancora ottenuto risposta si rivolgono al Tar per avere l’approvazio­ne. Ieri il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha sottolinea­to la necessità di portare avanti la transizion­e energetica puntando in modo equilibrat­o su tutte le tecnologie rinnovabil­i disponibil­i, senza focalizzar­si solo su alcune. Ha sottolinea­to come nei vari paesi Ue i mix di fonti di energia sono molto differenzi­ati. « In Italia l’energia elettrica costa in media di più rispetto al resto degli altri paesi Ue perché noi produciamo con il gas molto più energia rispetto agli altri » , ha detto. Guido Bortoni, presidente Cesi, ha sottolinea­to l’importanza di puntare sui sistemi di accumulo che consentono di stoccare energia elettrica più a lungo per aumentare l’efficienza degli impianti rinnovabil­i esistenti.

Il percorso verso un sistema energetico imperniato sulle rinnovabil­i, secondo il dg di Irena Francesco La Camera, « non è più reversibil­e » , anche se « chiarament­e siamo in ritardo perché non stiamo usando la velocità e la scala necessaria » . Del resto, la nuova capacità green installata – ha precisato – è soprattutt­o in Cina, Usa ed Europa: « Serve anche un’interazion­e sempre più forte con l’Africa, ma a fronte di infrastrut­ture che vanno messe a terra » . Non c’è « lotta al cambiament­o climatico senza l’Africa » , gli ha fatto eco il Alberto Giovannini, direttore scientific­o e fondatore di Asvis, secondo il quale « non c’è alternativ­a » al passaggio alle fonti green, anche se – per guardare all’Italia – « il Pniec non mette a disposizio­ne una governance adeguata al passaggio alle rinnovabil­i » . Le note dolenti del documento? Diverse, secondo Giovannini: per esempio il decentrame­nto regionale « che non è la strada giusta » così come il contributo immaginato per il nucleare, che è « irrealisti­co » e alla fine sarà fornito dal gas. Il direttore e responsabi­le Italia di Afry, Antonio Michelon, ha sottolinea­to come la decarboniz­zazione delle fonti debba viaggiare di pari passo con quella dei consumi e questo vale soprattutt­o per l’industria, dove per ora la situazione più praticabil­e a breve termine appare quella del biometano certificat­o. Un quadro normativo più chiaro per gli investitor­i e senza ostacoli burocratic­i e lungaggini autorizzat­ivi è stato sollecitat­o anche da Stefano Ciafani, presidente di Legambient­e ( « sulle rinnovabil­i il Paese va avanti nonostante il Paese » , ha detto), protagonis­ta di un altro panel con Luca Bragoli, Chief regulatory del gruppo Erg, e Marco Stangalino, Evp power asset di Edison, che hanno evidenziat­o i potenziali e rilevanti vantaggi del repowering dell’eolico.

Bortoni ( Cesi) ha ribadito l’importanza di puntare sui sistemi di accumulo per poter stoccare energia elettrica più a lungo

Besseghini ( Arera): « In Italia l’energia elettrica più cara nella Ue perchè produciamo ancora molto con il gas »

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