Il Sole 24 Ore

IL TORTUOSO PERCORSO DEI DIRITTI LGBTQ+

- di Vincenzo Miri* * Presidente Rete Lenford - Avvocatura per i diritti LGBTI+

Ancora una volta la Corte costituzio­nale si occuperà di famiglie omogenitor­iali: con ordinanza pubblicata in settimana il Tribunale di Lucca ha rimesso alla Consulta la questione relativa allo stato dei figli nati dal progetto genitorial­e di due donne realizzato all’estero tramite fecondazio­ne assistita. E, infatti, nonostante l’invito a legiferare espresso dalla Consulta già nel marzo 2021, il nostro Parlamento è rimasto silente, anzi apprestand­osi, oggi, a introdurre un reato universale di gestazione per altri al fine di impedire il sorgere di nuove famiglie. Del resto, solo con la legge 76 del 2016 introdutti­va delle unioni civili era stata riconosciu­ta la vita familiare delle persone omosessual­i, ma il compromess­o parlamenta­re aveva espunto ogni disciplina dei rapporti di filiazione, generando un disordine giurisprud­enziale di rara latitudine. Come se non riconoscer­e nelle leggi potesse significar­e eliminare dalla storia.

Tortuoso, insomma, in Italia il riconoscim­ento dei diritti delle persone Lgbti+: mentre le legislazio­ni di altri Paesi europei ne hanno da tempo accolto istanze e rivendicaz­ioni, l’Italia le ha ignorate, affidandol­e a una supplenza giudiziari­a ormai fiaccata. Se, poi, dall’orientamen­to sessuale si volge lo sguardo all’identità di genere, l’abisso giuridico si slarga: tante soggettivi­tà sono escluse dalla regolament­azione di una legge risalente al 1982, con grave sacrificio di efficacia ed effettivit­à normativa. Sentenze storiche hanno consentito di superare la necessità di demolizion­e di caratteri sessuali, ma è ormai urgente una integrale riforma della legge 164/ 1982, per affrancare le persone trans e non binarie da maglie di patologizz­azione o invisibili­zzazione. Tanto è vero che, proprio su questi aspetti, si attende ancora una volta l’intervento della Corte costituzio­nale, dopo l’udienza del 18 giugno scorso. E ancora: nessuna tutela specifica si registra in campo penale e nessun ascolto normativo è offerto a persone minorenni, dolentemen­te lacerate, proprio dalle lacune legislativ­e, nelle loro intime esperienze identitari­e. Esigenze di sintesi sciupano qui, inevitabil­mente, la varietà di istanze, ma si vorrebbe far emergere una specifica tonalità di riflession­e. La storia della legislazio­ne e della giurisprud­enza sulle persone Lgbti+, proprio perché relativa a diritti costituzio­nalmente garantiti, richiede alla collettivi­tà tutta di non restare sopita, ma di farsi partecipe dell’attuazione della Costituzio­ne in ogni solco dell’umanità, senza urti ideologici e senza timore di accogliere la straordina­ria ricchezza di identità e corpi, che colora le esistenze senza macchiarne alcuna.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy