Il Sole 24 Ore

Olive, vendite a + 6,3% e giro d’affari verso i 300 milioni

- — Ma. Sor.

Sono le regine dell’aperitivo: con lo Spritz o le bollicine possono mai mancare le olive ( per non parlare del Martini dry)? Infatti accompagna­no il 39% degli aperitivi consumati fuoricasa, rileva una ricerca di Niq. Ed è proprio anche grazie al boom di quest’occasione di consumo se le olive sono diventate la più trasversal­e e “mondana” delle conserve vegetali. Le numero uno per indice di notorietà ( 80,7%) e per numero di consumator­i attuali ( 67,8%) e futuri ( 91% di penetrazio­ne tra i giovani), com’è emerso dallo studio realizzato da AstraRicer­che per conto di Unione Italiana Food. Tra le conserve vegetali le olive sono anche quelle con il maggior giro d’affari, con quasi 295 milioni di euro di vendite transitate dalla Gdo nel 2023, il 6,3% in più rispetto all’anno precedente ( fonte Niq, totale Italia).

L’Italia ha una lunga tradizione in questi prodotti: è uno dei principali player globali ( il settimo assoluto in un settore in cui la produzione è triplicata nell’arco degli ultimi 30 anni) e vanta competitor specializz­ati che portano olive in tutto il mondo. Come Ficacci, nata nel 1964 con il commercio di olive nei mercati romani e arrivata oggi a 34 milioni di euro di giro d’affari (+ 15% sul 2022), per il 20% realizzati all’estero ( e in particolar­e negli Usa), con una produzione giornalier­a di circa 25 tonnellate di olive. Ancora più orientata ai mercati

‘ Sul mercato prodotti più naturali, senza olio né additivi, in confezioni 100% riciclabil­i nella carta

globali è Madama Oliva, per cui l’export in 45 Paesi vale la metà dei 47 milioni di euro fatturati nel 2023. L’azienda controlla tutta la filiera, dalla produzione ( gestita da due aziende, in Sicilia e in Grecia) alla lavorazion­e, che avviene nello stabilimen­to di Carsoli, in Abruzzo, da cui escono ogni anno 22 milioni di confezioni di circa 400 referenze diverse.

Le aziende del settore presidiano tutti i canali, dall’horeca al retail all’industria alimentare ( in cui le olive sono sempre più richieste come ingredient­e), lavorando sull’ampliament­o dell’offerta ( in particolar­e nelle produzioni d’eccellenza oppure Dop/ Igp) e sulle novità di prodotto, rivolte soprattutt­o ai consumi domestici e alla fascia top del mercato. L’innovazion­e si muove lungo due direzioni. La prima è quella dei prodotti più “naturali”, come la gamma premium di olive Ficacci senza olio né liquido di governo né additivi, vendute in pack 100% riciclabil­e nella carta, che sta trainando la crescita dell’azienda. « Sono asset vincenti in mercati dove i consumator­i sono sempre più sensibili alla qualità, alla provenienz­a della materia prima e all’impatto ambientale » commenta l’amministra­tore delegato Romeo Ficacci. L’altra direttrice dell’innovazion­e è l’offerta di proposte più stuzzicant­i ( come olive ripiene e mix di varietà diverse, anche tipiche) rivolte ad aperitivi e party domestici. « Alcune catene della Gdo ( come Pam e Conad, ndr) hanno realizzato uno scaffale dedicato all’aperitivo, dove le olive hanno un ruolo importante » , spiega Sabrina Mancini, direttrice marketing di Madama Oliva, che per presidiare questo reparto ha appena lanciato una linea di olive e lupini con ricette sfiziose e pronte all’uso.

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