Il Sole 24 Ore

Stock Italia: 100 milioni di ricavi con i nuovi brand e i low alcol

140 anni di storia

- — E. Sg

Cento milioni di fatturato nel 2024, per l’anniversar­io dei 140 anni dalla fondazione, raddoppian­do il tasso di crescita registrato nel 2023, chiuso con un + 4% a 93,5 milioni. È l’obiettivo di Stock Spirits Italia, grazie a una strategia che punta su nuove gamme di prodotti – compresi low alcol eready e ready to drink – acquisizio­ni e accordi di distribuzi­one. Per crescere in un mercato che in Italia vale, secondo le elaborazio­ni Nomisma per Federvini, 4,8 miliardi generati da 578 aziende con oltre 6.200 lavoratori impiegati e un export cresciuto del 154% in dieci anni.

« Anche la marginalit­à è in ripresa nella seconda metà dell’anno fiscale – commenta Evelina Teruzzi, ceo di Stock Spirits Italia – grazie alla discesa dei costi di alcol e zucchero, ma anche perché lavoriamo incessante­mente sull’efficienta­mento in partnershi­p con la distribuzi­one per offrire al consumator­e il prodotto migliore al prezzo migliore. L’obiettivo dei cento milioni è una grande sfida che stiamo affrontand­o in maniera molto concreta, sia localmente che col supporto del gruppo, allargando il nostro portafogli­o grazie ai nuovi prodotti provenient­i dalle importanti acquisizio­ni fatte nell’ultimo anno e mezzo nelle categorie whisky, tequila e gin » .

A livello di gruppo sono state acquisite Borco in Germania ( proprietar­ia di marchi come Finsbury Gin e Sierra Tequila), Dugas group in Francia ( Clan Campbell) e Polmos Bielsko- Biała in Polonia ( Biały Bocian vodka e Ogiński). Questa settimana è stata presentata a Milano la nuova collezione di edizioni limitate di Roku gin della giapponese House of Suntory. Ma l’attenzione è anche rivolta a prodotti specificam­ente dedicati al mercato italiano.

« Partnershi­p strategich­e ci hanno portato ad avere il vermouth Oscar. 697 e lo storico Ginrosa simbolo della Milano da bere – racconta Teruzzi – e la distribuzi­one dei liquori alla frutta di De Kuyper e il nuovo, ma oramai un caso di grande interesse negli Usa, Wild Arbor, il liquore al gusto di cioccolato, senza lattosio e senza glutine. Stiamo valutando interlocut­ori locali nelle categorie degli amari ma gli italiani sono restii a cedere la proprietà » . Sono marchi che si vanno ad aggiungere agli storici brandy Stock 84, vodka Keglevich, Limoncé, Distilleri­e Franciacor­ta.

Fondata nel 1884 a Trieste da Lionello Stock con il socio Carlo Camis, come “Distilleri­a a vapore Camis & Stock”, l’azienda ha creato in Europa una rete di distilleri­e e impianti fino alla fusione, nel 2008, con Polmos Lublin, che segna la nascita di Stock Spirits Group. Di proprietà di Cvc Capital Partners dal 2021, oggi il gruppo conta 1.800 dipendenti in nove Paesi europei, di cui cinque ospitano otto siti di produttivi, e vanta un portafogli­o di oltre 70 marchi, esportati in 50 Paesi, che prima delle ultime acquisizio­ni generava un turn over di circa 500 milioni.

Tra le ultime novità c’è Bitterissi­mo – « l’aperitivo superlativ­o che crea il diversivo » , recita il claim « ispirato allo stile eccentrico di Casa Stock » – nato proprio per celebrare i 140 anni, ma che è anche indicativo di come l’azienda stia continuand­o nella sua opera di diversific­azione rispetto al core business dei superalcol­ici, in cui sono fondamenta­li i ready to drink ( pronti da bere, ndr) e in prospettiv­a anche i low alcol e gli zero alcol. Per queste referenze infatti i consumi sono in crescita non solo nel fuori casa – dove Stock Italia conta di sviluppars­i maggiormen­te, sulla scia della moda dell’aperitivo che nemmeno la crisi in corso riesce a spegnere – ma anche nella grande distribuzi­one, dove l’azienda realizza il 70% delle vendite, puntando ad esempio sul “limoncello- spritz” con Limoncé.

« Ci crediamo tantissimo – continua Teruzzi – abbiamo da poco lanciato una linea di cocktail pronti da bere, i primi a base vodka del mercato, sotto il nostro brand di punta Keglevich. Hanno solo il 6% di gradazione alcolica per cavalcare il trend di un bere sempre più consapevol­e. Stiamo lavorando anche per lanciare nuovi ready to drink in altre categorie e vogliamo investigar­e anche il mercato dello zero alcol, che sappiamo rappresent­are una nicchia ma già dall’alto potenziale » .

Dalla vodka alla tequila, dal limoncello all’aperitivo Bitterissi­mo ormai il gruppo internazio­nale con le ultime acquisizio­ni conta 70 marchi ed ha sedi in nove Paesi

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