Il Sole 24 Ore

Industria grafica e della carta: Italia leader ma attuare Transizion­e 5.0 per la competitiv­ità

Oltre 16mila aziende e 27 miliardi di fatturato 2023: ma resta il nodo costi energia

- Nicoletta Picchio

Una filiera che è una parte significat­iva del Made in Italy: oltre 16mila aziende, più di 160mila addetti, 27,2 miliardi di euro di fatturato nel 2023, cioè l’ 1,3% del pil nazionale, con un saldo della bilancia commercial­e positivo per 3,7 miliardi di euro. Sono i dati presentati dal presidente della Federazion­e carta e grafica, Michele Bianchi, all’assemblea che si è tenuta ieri.

Una collocazio­ne ai vertici in Europa, anche se il 2023, rispetto al 2022, ha avuto un calo di fatturato del 13,4 per cento. In base ai dati del Centro studi della Federazion­e nel primo trimestre 2024 c’è un migliorame­nto rispetto al trimestre precedente nel settore cartario e nel comparto delle macchine per la grafica e la cartotecni­ca, mentre sono stabili o moderatame­nte negative le tendenze nel settore grafico e cartotecni­co trasformat­ore.

« Resta sempre molto forte il peso di questo settore » , ha detto Bianchi: l’industria cartaria italiana è seconda in Europa dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessiv­i, Nelle macchine per la stampa rotocalco, flessograf­iche per la cartotecni­ca e converting è leader mondiale; l’industria grafica è seconda in Europa dopo la Germania con una quota del 14,8, seconda anche per numero di imprese e di addetti; l’industria cartotecni­ca seconda dopo la Germania, con una quota del 16,9%, prima per imprese e seconda per addetti. Ma pesano alcuni fattori di criticità, come prezzo dell’energia, ha sottolinea­to Bianchi, chiedendo che Transizion­e 5.0 venga attuata al più presto « perché gli investimen­ti sono fermi » . Anche per la vice presidente di Confindust­ria per la Transizion­e

Ambientale e gli obiettivi Esg, Lara Ponti, il varo di Transizion­e 5.0 è urgente: « è una misura che ha un ruolo importante per spingere sull’economia circolare » , aggiungend­o che « c’è bisogno di politiche industrial­i di più lungo periodo, in Italia e in Europa » . Quel Fondo europeo su cui Ponti si è trovata d’accordo con Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibil­e. L’Italia, ha detto Bianchi, e in particolar­e la filiera della carta e grafica, è leader in Europa nell’economia circolare: « in Italia il 70% delle fibre utilizzate è carta da riciclare, il tasso di raccolta ha raggiunto il 75%, mentre negli imballaggi il riciclo ha oltrepassa­to l’ 85 per cento. In quest’ultimo ambito siamo i primi in Europa e abbiamo già conseguito l’obiettivo fissato al 2030 » . Come Federazion­e, ha continuato il presidente, abbiamo espresso soddisfazi­one per il risultato dell’iter legislativ­o del regolament­o europeo sugli imballaggi, che comunque va monitorato. « E’ il risultato di un lavoro di squadra, abbiamo dimostrato con i dati la capacità delle nostre imprese. Gli enti regolatori dovrebbero definire cornici e obiettivi e lasciare che le innovazion­i trovino le soluzioni. L’Europa comunque non è solo un vincolo, ci ha dato anche opportunit­à, per esempio il Pnrr. L’unico modo per cambiare le cose è starci dentro con convinzion­e » , ha convenuto la vice presidente di Confindust­ria, Ponti. « Dobbiamo implementa­re strumenti adeguati in Europa per coniugare il rispetto dei parametri green e la sostenibil­ità economico- sociale, servono investimen­ti pubblici e privati, saremo al vostro fianco » , ha detto il vice ministro per le Imprese e Made in Italy, Valentino Valentini. E il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un messaggio, ha sottolinea­to l’impegno della « diplomazia della crescita per portare più Italia nel mondo » .

Ponti ( Confindust­ria): occorrono politiche industrial­i di più lungo periodo sia in Italia che in Europa

‘ L’industria cartaria italiana è seconda in Europa dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessiv­i

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