Industria grafica e della carta: Italia leader ma attuare Transizione 5.0 per la competitività
Oltre 16mila aziende e 27 miliardi di fatturato 2023: ma resta il nodo costi energia
Una filiera che è una parte significativa del Made in Italy: oltre 16mila aziende, più di 160mila addetti, 27,2 miliardi di euro di fatturato nel 2023, cioè l’ 1,3% del pil nazionale, con un saldo della bilancia commerciale positivo per 3,7 miliardi di euro. Sono i dati presentati dal presidente della Federazione carta e grafica, Michele Bianchi, all’assemblea che si è tenuta ieri.
Una collocazione ai vertici in Europa, anche se il 2023, rispetto al 2022, ha avuto un calo di fatturato del 13,4 per cento. In base ai dati del Centro studi della Federazione nel primo trimestre 2024 c’è un miglioramento rispetto al trimestre precedente nel settore cartario e nel comparto delle macchine per la grafica e la cartotecnica, mentre sono stabili o moderatamente negative le tendenze nel settore grafico e cartotecnico trasformatore.
« Resta sempre molto forte il peso di questo settore » , ha detto Bianchi: l’industria cartaria italiana è seconda in Europa dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessivi, Nelle macchine per la stampa rotocalco, flessografiche per la cartotecnica e converting è leader mondiale; l’industria grafica è seconda in Europa dopo la Germania con una quota del 14,8, seconda anche per numero di imprese e di addetti; l’industria cartotecnica seconda dopo la Germania, con una quota del 16,9%, prima per imprese e seconda per addetti. Ma pesano alcuni fattori di criticità, come prezzo dell’energia, ha sottolineato Bianchi, chiedendo che Transizione 5.0 venga attuata al più presto « perché gli investimenti sono fermi » . Anche per la vice presidente di Confindustria per la Transizione
Ambientale e gli obiettivi Esg, Lara Ponti, il varo di Transizione 5.0 è urgente: « è una misura che ha un ruolo importante per spingere sull’economia circolare » , aggiungendo che « c’è bisogno di politiche industriali di più lungo periodo, in Italia e in Europa » . Quel Fondo europeo su cui Ponti si è trovata d’accordo con Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile. L’Italia, ha detto Bianchi, e in particolare la filiera della carta e grafica, è leader in Europa nell’economia circolare: « in Italia il 70% delle fibre utilizzate è carta da riciclare, il tasso di raccolta ha raggiunto il 75%, mentre negli imballaggi il riciclo ha oltrepassato l’ 85 per cento. In quest’ultimo ambito siamo i primi in Europa e abbiamo già conseguito l’obiettivo fissato al 2030 » . Come Federazione, ha continuato il presidente, abbiamo espresso soddisfazione per il risultato dell’iter legislativo del regolamento europeo sugli imballaggi, che comunque va monitorato. « E’ il risultato di un lavoro di squadra, abbiamo dimostrato con i dati la capacità delle nostre imprese. Gli enti regolatori dovrebbero definire cornici e obiettivi e lasciare che le innovazioni trovino le soluzioni. L’Europa comunque non è solo un vincolo, ci ha dato anche opportunità, per esempio il Pnrr. L’unico modo per cambiare le cose è starci dentro con convinzione » , ha convenuto la vice presidente di Confindustria, Ponti. « Dobbiamo implementare strumenti adeguati in Europa per coniugare il rispetto dei parametri green e la sostenibilità economico- sociale, servono investimenti pubblici e privati, saremo al vostro fianco » , ha detto il vice ministro per le Imprese e Made in Italy, Valentino Valentini. E il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un messaggio, ha sottolineato l’impegno della « diplomazia della crescita per portare più Italia nel mondo » .
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Ponti ( Confindustria): occorrono politiche industriali di più lungo periodo sia in Italia che in Europa
‘ L’industria cartaria italiana è seconda in Europa dopo la Germania, con il 10,2% dei volumi complessivi