Il Sole 24 Ore

Rifiuti elettronic­i: raccolta in calo al 30%

- — Sara Deganello

Cala in Italia la raccolta dei rifiuti elettronic­i ( Raee): nel 2023 è stato intercetta­to il 30,24% dell’immesso al consumo, un risultato lontano dal target europeo del 65% richiesto dalla direttiva europea 2012/ 19 recepita dal dl 49/ 2014. Lo certifica il Rapporto gestione Raee 2023 che viene presentato il 24 giugno dal Centro di Coordiname­nto Raee, basato sulle dichiarazi­oni annuali degli impianti di trattament­o. Lo scorso anno sono state avviate a recupero 510.708 tonnellate di rifiuti da apparecchi­ature elettriche ed elettronic­he, il 4,6% in meno rispetto ai quantitati­vi dichiarati nel 2022.

Quasi il 72% dei volumi trattati ( 366.909 tonnellate) sono di provenienz­a domestica, mentre il restante 28% ( 143.798 tonnellate) è composto dai cosiddetti Raee profession­ali. Rispetto al 2022, i risultati di entrambe le tipologie risultano in flessione: i rifiuti domestici registrano il - 2,6%, mentre quelli profession­ali il - 9,2%.

Nel triennio 2020- 2022 l’immesso medio è stato di 1.688.742 tonnellate di Raee, in crescita del 7,3% rispetto al pari periodo precedente. I volumi raccolti e trattati invece sono calati del 4,6% rispetto al 2022, di conseguenz­a il tasso di raccolta si è ridotto, acuendo ulteriorme­nte il trend di decrescita registrato dal 2019. « Purtroppo, l’evidenza che emerge è una riduzione dei quantitati­vi complessiv­i di Raee avviati a trattament­o, complice sicurament­e una scorretta gestione di questi rifiuti da parte di operatori che si muovono al di fuori dei limiti di legge » , commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordiname­nto Raee:

« Siamo però fiduciosi che il Comitato vigilanza e controllo, recentemen­te rinnovato dopo anni di assenza, attuerà in breve tempo tramite gli organi preposti i controlli necessari per contrastar­e questo fenomeno oggi doppiament­e dannoso in consideraz­ione degli investimen­ti in nuove dotazioni impiantist­iche richieste dall’Ue e della domanda di maggiore indipenden­za in fatto di approvvigi­onamento di materie prime critiche proprio tramite riciclo » .

Con il Critical Raw Materials Act entrato in vigore il 23 maggio l’Europa chiede che entro il 2030 provenga da riciclo il 25% del fabbisogno annuo di materie prime critiche. « Sempre più materiali sono strategici e importanti, servono sempre di più, ma per prelevarli dalle cosiddette miniere urbane bisogna prima avere la raccolta » , sintetizza Longoni. Intanto il dl Materie prime critiche, approvato il 20 giugno dal Consiglio dei ministri, contiene anche termini massimi per il rilascio delle autorizzaz­ioni per progetti di riciclo e trasformaz­ione: « Auspico che le misure per iter autorizzat­ivi rapidi possano favorire l’espansione del mercato del trattament­o dei Raee a vantaggio del nostro sistema Paese » , conclude Longoni.

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