Il Sole 24 Ore

Raid nella tendopoli di sfollati a Rafah: almeno 18 palestines­i morti e 35 feriti

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È di 18 morti e 35 feriti il bilancio di un raid israeliano contro una tendopoli di sfollati a Rafah. Lo ha denunciato ieri la Mezzaluna rossa, secondo cui l’attacco è avvenuto nella parte occidental­e della città nel Sud della Striscia di Gaza. Il raid è stato effettuato

mentre le forze di difesa israeliane ( Idf) continuano a operare a Rafah, nel Sud di Gaza, e nel corridoio Netzarim, nel centro della Striscia.

Ieri mattina, le Idf avevano fatto sapere che un drone israeliano ha colpito un sito per il lancio di razzi che la Jihad islamica palestines­e aveva posizionat­o all’interno di un rifugio per sfollati nella “zona umanitaria” stabilita da Tel Aviv nell’area di Khan Younis, nel Nord della Striscia di Gaza. Le Idf, citate da The Times of Israel, hanno detto che prima di effettuare l’attacco sono stati compiuti « molti sforzi per ridurre il rischio di danni » ai civili « non coinvolti » . E hanno aggiunto che « le organizzaz­ioni terroristi­che continuano a piazzare armi e infrastrut­ture terroristi­che nel cuore della popolazion­e civile, mettendola a rischio e usandola come scudo umano » . Il 12 giugno, del resto, il Wall Street Journal ha pubblicato messaggi del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, nei quali le vittime civili palestines­i sono definite « sacrifici necessari » alla causa dell’organizzaz­ione terroristi­ca. Sono messaggi inviati ai mediatori impegnati nel negoziato e potrebbero dimostrare la volontà di fermare gli sforzi per arrivare al cessate il fuoco. « Abbiamo gli israeliani esattament­e dove li vogliamo » , ha scritto Sinwar, che nega il diritto di esistere di Israele.

Intanto piccoli progressi sarebbero stati registrati nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco a Gaza secondo quanto ha detto il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahma­n bin Jassim Al Thani.

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