Il Sole 24 Ore

La settimana cruciale in Ue per l’autunno italiano

- di Lina Palmerini

La settimana che si apre darà, in qualche modo, il passo all’autunno. Innanzitut­to internamen­te, perché si saprà l’esito di una serie di ballottagg­i nelle città - tra cui Bari e Firenze - e quindi si potrà fare il bilancio di vittorie e sconfitte tra maggioranz­a e centro- sinistra. Non a caso ieri Meloni ha fatto un appello sui social affinché i cittadini vadano a votare temendo che l’astensione penalizzi la coalizione di Governo. Ma quel round nelle città non assume la stessa rilevanza che invece avrà il rush decisivo a Bruxelles sulla nuova Commission­e. Ecco perché a Palazzo Chigi si vive una vigilia importante, in cui non è ammesso fare errori di sopravvalu­tazione.

Si sa che dal precedente summit europeo la premier è tornata molto risentita per i tentativi di marginaliz­zazione che hanno messo parecchio in discussion­e il suo slogan “l’Italia cambia l’Europa”. Ieri è tornato sull’argomento anche il ministro Giorgetti che aveva fatto sapere, durante le riunioni del board del Mes e all’Ecofin, del disappunto italiano per quella “esclusione” dai tavoli che contano. E pure il pressing per la ratifica del Mes è stato definito dal titolare dell’Economia come « sale nelle ferite » , cioè come un voler aggiungere una dose di veleno al piatto già amaro servito alla premier nel vertice Ue. La prossima settimana, però, arriva il secondo tempo e Meloni deve giocare le sue carte sull’appoggio al bis di von der Leyen e sulla scelta delle posizioni apicali. Sembra che a Palazzo Chigi salgano le quotazioni di un nome più politico ( e meno tecnico) da proporre per la futura Commission­e Ue viste le tappe cruciali del Pnrr e dei conti pubblici. E il più pronunciat­o è quello del ministro Fitto. E restano sullo sfondo figure come Letta o Draghi che però creerebber­o problemi di non poco conto per Meloni che in Europa vuole avere tutta la scena. In questo senso, anche la scena della destra Ue è mossa e non è chiaro quale rilevanza avrà la premier. E infatti Orban sarà a Roma lunedì mentre si aspetta l’esito delle elezioni in Francia che daranno o no a Marine Le Pen la corona di leader di riferiment­o del sovranismo.

Si aspetta, quindi, mercoledì quando Meloni parlerà alle Camere del prossimo Consiglio Ue ( 27 e 28) dove sfiderà gli altri leader in una partita cruciale per il suo standing politico e per la legge di bilancio d’autunno. Come ha fatto sapere ieri Giorgetti « al Mef abbiamo fatto le simulazion­i: quella bella, quella brutta, quella media, la speranza è stare tra le media e la bella » . L’unica certezza è che il Governo vuole garantire il taglio del cuneo, il resto è un foglio bianco.

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