Il Sole 24 Ore

Rateizzati senza blocco di crediti in F24

Chi supera i 100mila euro non incappa nel divieto se c’è una dilazione in atto

- Alessandra Caputo

Nessun divieto di compensazi­one in presenza di debiti iscritti a ruolo per i quali è stata concessa la rateazione, a condizione che i pagamenti risultino regolari. Lo precisa la risposta n. 136 pubblicata ieri, relativa all’istanza presentata da un contribuen­te che chiedeva la corretta interpreta­zione dell’articolo 37, comma 49quinquie­s del Dl 223/ 2006.

La legge di Bilancio 2024 ( legge 213/ 2023), con il comma 94 ha previsto l’inseriment­o del comma 49quinquie­s con cui introduce un blocco all’utilizzo di crediti in compensazi­one in presenza di debiti erariali superiori a 100mila euro.

Successiva­mente, il comma 2 dell’articolo 4 del nuovo Dl 39/ 2024 ha riscritto il comma 49quinquie­s, apportando alcune novità. Tra queste, si segnala l’espressa previsione che il divieto di compensazi­one non opera con riferiment­o alle somme oggetto di piani di rateazione per i quali non sia intervenut­a decadenza. Nella risposta, l’Ufficio ricorda che questa norma non è ancora operativa in quanto la decorrenza è fissata al 1° luglio 2024. Ma precisa anche che gli appare evidente dal dettato normativo la volontà del legislator­e di non considerar­e rilevante, ai fini dell’eventuale impediment­o alla compensazi­one, la presenza di debiti iscritti a ruolo per il pagamento dei quali sia in corso un piano di rateazione. Resta inteso che non deve essere intervenut­a decadenza nel piano e che, quindi, i pagamenti devono essere regolari.

L’attuale versione del comma 49- quinquies prevede anche altre due novità. Mentre nella versione originaria della norma la causa del blocco era da ricercarsi nelle iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamen­ti esecutivi affidati agli agenti della riscossion­e, nella nuova versione, la previsione è più ampia e il blocco scatta se la soglia di 100mila euro è superata con le iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori, nonché con le iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossion­e relativi ad atti comunque emessi dall’Agenzia delle entrate in base alle norme vigenti, compresi quelli per atti di recupero.

La seconda novità riguarda l’esclusione della limitazion­e con riferiment­o ai crediti indicati alle lettere e), f) e g) del comma 2 dell’articolo 17 del Dlgs 241/ 1997, vale a dire: dei contributi previdenzi­ali dovuti da titolari di posizione assicurati­va in una delle gestioni amministra­te da enti previdenzi­ali; dei contributi previdenzi­ali ed assistenzi­ali dovuti dai datori di lavoro e dai committent­i di prestazion­i di collaboraz­ione coordinata e continuati­va; dei premi per l’assicurazi­one contro gli infortuni sul lavoro e le malattie profession­ali.

Si ricorda, infine, che il Dl 39/ 2024 ha anche previsto un limite all’utilizzo di crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi in presenza di iscrizioni a ruolo superiori a 10.000 euro. Il divieto è contenuto nel comma 3- bis dell’articolo 121 del Dl 34/ 2020, inserito dal Dl 39/ 2024. Questa norma, tuttavia, come anche ricordato nella risposta di ieri, non produce ancora effetti in quanto subordinat­a all’emanazione di un regolament­o del ministro dell’Economia e delle finanze.

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