Mef e Abi: « Nuove regole positive, per le banche sono un passo in avanti »
Tra le misure apprezzate la ponderazione a zero per le quote in Banca d’Italia
L’accordo di Basilea 3+ va in Gazzetta Ufficiale a Bruxelles sei mesi prima dell’entrata in vigore delle norme, che scattano dal prossimo primo gennaio, e con oltre 100 mandati all’autorità bancaria europea Eba per chiarire come altrettanti punti devono essere applicati o eventualmente smussati. A partire dalla regola dell’autorità che impone di riclassificare come deteriorati i prestiti sottoposti a ristrutturazione, se questa richiede un onere per la banche che superi l’ 1% del valore del finanziamento iniziale. Il ministero dell’Economia già dalla fine dello scorso anno ha presentato istanza all’Eba affinché la revisione di questa regola ( prevista da Basilea3+) sia posta tra le priorità dell’Autorità. Ma l’attesa rischia di non essere breve.
Nel frattempo il ministero dell’Economia e l’associazione bancaria italiana salutano con favore la pubblicazione delle nuove norme sui requisiti patrimoniali delle banche e il recepimento in esse di una serie di mitigazioni proposte dai parlamentari europei su istanza di istituzioni italiane, dell’Abi e di altre associazioni.
« Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli e il vice direttore generale vicario Gianfranco Torriero concordano con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sul giudizio positivo per l’Italia per gran parte delle nuove regole di Basilea pubblicate oggi nella gazzetta ufficiale dell’Unione europea » , si legge in una nota diffusa ieri a valle del comitato esecutivo dell’associazione. Viene rilevato, appunto, « l’accoglimento di numerose istanze dell’Abi come la conferma di misure positive già vigenti che non sono state modificate, quali il fattore di supporto per le Pmi e la ponderazione più favorevole per prestiti garantiti da cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Positive sono altresì le proroghe di misure già in vigore, quali l’estensione della facilitazione per le vendite di crediti deteriorati su larga scala e l’estensione del “filtro prudenziale” sui titoli di Stato » .
Tra le misure positive di nuova introduzione l’Abi segnala « la ponderazione a zero per le quote della Banca d’Italia detenute dalle banche; l’utilizzabilità dei terreni agricoli come garanzia dei finanziamenti; l’esclusione delle holding dal perimetro di consolidamento rilevante per migliorare il trattamento degli interessi di minoranza; l’introduzione di trattamenti transitori per le esposizioni verso imprese prive di rating e per i mutui garantiti da immobili con bassa probabilità di default; l’introduzione del mandato all’Eba per rivedere le regole sui crediti deteriorati in caso di ristrutturazioni onerose e il rapporto richiesto alla stessa Eba sul trattamento prudenziale del leasing » . Il rinvio per l’entrata in vigore di una parte delle regole, previsto dalla Commissione, impatta in modo limitato sulle banche italiane. Sempre ieri il comitato esecutivo ha ospitato il dg dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, con il quale le banche hanno concordato di avviare iniziative comune per prevenire i rischi legati alla cybersecurity.
« Tra le iniziative delineate, vi è l’implementazione di nuovi protocolli di sicurezza, l’adozione di tecnologie avanzate per la protezione dei dati e la promozione di una maggiore consapevolezza di tutti sui temi legati alla cybersecurity » , si spiega nella nota diffusa ieri.
Per Frattasi « non c’è un allarme in essere, ma un confronto e un’analisi sulla risposta alla minaccia occorre farli » . Il dg dell’Agenzia ha specificato che « in generale, c’è una crescita degli attacchi ma anche della capacità di risposta e di resilienza del Paese » .