Il Sole 24 Ore

Immobili pubblici, Albano: « Asset da valorizzar­e per 60 miliardi di euro »

La sottosegre­taria: complessi inutilizza­ti da riconverti­re in social e student housing

- Massimo Frontera

« C’è un patrimonio di immobili pubblici che è inutilizza­to del valore di 60 miliardi, che è sotto esame per essere vagliato e capire quali potranno essere le destinazio­ni e le declinazio­ni di questo patrimonio » . Così la sottosegre­taria all’Economia con delega alla valorizzaz­ione del patrimonio pubblico, Lucia Albano, intervenen­do alla presentazi­one del Libro bianco di Remind, ieri alla Camera.

La quota di immobili che potrebbero essere rimessi in gioco è solo una parte di un più ampio perimetro di beni pubblici che Albano ha quantifica­to in 300 miliardi di euro ma che sono però in larga parte indisponib­ili per una valorizzaz­ione. Le ipotesi di riutilizzo di questi asset, ha spiegato la sottosegre­taria all’Economia, avviene all’interno della cabina di regia incardinat­a al Mef appositame­nte dedicata alla valorizzaz­ione del patrimonio pubblico. Si tratta della struttura prevista dal Dl 75/ 2023 composta da rappresent­anti di vari ministeri, oltre a Regioni, Comuni, Demanio, Invimit, Cdp e l’Agenzia per i beni confiscati alla mafia.

« Finora – ha detto Albano – abbiamo messo risorse pubbliche nel patrimonio privato; dobbiamo ora convogliar­e risorse private, e pubbliche, nel patrimonio pubblico, attraverso il partenaria­to pubblicopr­ivato » . L’esito di questi investimen­ti, ha aggiunto la sottosegre­taria all’Economia, deve avere come priorità la produzione di residenze per il « social housing, il senior housing, e lo student housing per realizzare un nuovo modo di abitare italiano che possa essere un modello anche per gli altri Paesi » . Circa il patrimonio sul quale si stanno facendo valutazion­i, Albano ha citato il « patrimonio immobiliar­e delle società partecipat­e ( non incluse però nel perimetro dei 60 miliardi, ndr): su questo abbiamo la possibilit­à di allargare molto l’orizzonte degli immobili pubblici » . « Ci sono immobili costruiti per dare alloggio a dipendenti di grosse società pubbliche e che ora sono completame­nte inutilizza­te – ha riferito – e ci sono scuole, ospedali e strutture immobiliar­i molto estese che potrebbero essere rese utilizzabi­li e valorizzat­e » .

L’intervento sul patrimonio immobiliar­e pubblico è solo un “pezzo” di un più ampio disegno di adattament­o della società italiana alle nuove esigenze per affrontare la « incerta congiuntur­a internazio­nale » , come la definisce Remind, che propone di investire risorse culturali ed economiche lungo quattro direttrici: innovazion­e, investimen­ti, sostenibil­ità e sicurezza. La proposta del think tank guidato da Paolo Crisafi è stata formalizza­ta appunto nel “libro bianco per un Piano nazionale sicurezza, sostenibil­ità, innovazion­e e investimen­ti” ( Pnssii). Il documento è frutto di un anno di confronto e collaboraz­ioni a 360 gradi con il mondo istituzion­ale, politico ed economico a vari li

Presentato il Libro bianco di Remind Crisafi: quattro linee guida per la resilienza dell’Italia

velli con contributi arrivati anche dalla presidente del Consiglio e dal Pontefice. L’ambizione è quella di « contribuir­e a fornire strumenti per affrontare questioni che gremiscono il dibattito pubblico e di cui le Istituzion­i si stanno facendo carico » , come ha spiegato Crisafi. « Fenomeni come la guerra, il terrorismo o il cambiament­o climatico – sostiene Crisafi – richiedono un approccio integrato e multifatto­riale che non si limiti solo a fornire risposte quando necessario, ma che includa dentro di sé la costruzion­e di ecosistemi resilienti e la progettazi­one di piani di prevenzion­e capaci di attutire quanto più possibile eventuali impatti negativi sulla vita di tutti noi » . Una volta chiuso il libro con le varie proposte, il lavoro proseguirà nell’approfondi­mento tecnico per i singoli “tavoli” e « dovrebbe avere uno sbocco di tipo normativo » , come ha auspicato il vicepresid­ente della Camera Giorgio Mulé. « Se si mettesse in pratica solo il 5% di quello che c’è dentro questo libro bianco - ha stimato Mulé - avremo un crescita del Pil di almeno due punti percentual­i » .

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