Il Sole 24 Ore

Rating in tilt: i bond portoghesi eguagliano quelli di Parigi

I titoli di Stato decennali dei due Paesi rendono entrambi ormai il 3,15%

- Alessandro Graziani

« Non chiamateli più Pigs, ma Figs » . Gli operatori di mercato forse esagerano, ma è vero che la Francia si è ormai allineata al Portogallo guardando ai rendimenti dei titoli di Stato sulla scadenza dei 10 anni. L’acronimo Pigs si riferisce ai cosiddetti Paesi periferici dell’Eurozona ( Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) che dagli anni della crisi finanziari­a dei debiti sovrani del 2011 hanno il più elevato differenzi­ale rispetto al Bund tedesco, considerat­o ( per ora) il safe asset per definizion­e tra i titoli di Stato dell’area euro. All’epoca, alle vendite sui bond dei Paesi periferici europei corrispond­evano acquisti sui più sicuri titoli della “core Europe”: i tedeschi e anche i francesi. Da anni non è più così, la Francia si è gradatamen­te staccata - nella percezione degli investitor­i globali riguardo ai bond sovrani - dai Paesi virtuosi del Nord Europa per avvicinars­i a quelli periferici.

Un trend che si è accentuato da inizio d’anno ( tanto che l’agenzia Moody’s aveva tagliato il rating francese a fine maggio) e che è diventato più evidente dopo l’imprevista convocazio­ne delle elezioni legislativ­e anticipare a seguito del voto europeo dello scorso 9 giugno. Il rischio di instabilit­à politica, e soprattutt­o i timori di un forte incremento del debito pubblico dati i programmi di spesa dei partiti di destra e di sinistra, hanno spinto lo spread tra i titoli decennali francesi e tedeschi sopra agli 80 punti base. E hanno relegato gli Oat a lunga scadenza emessi dal Governo di Parigi allo stesso livello, e in alcune giornate anche sotto, di quelli portoghesi: entrambi gli Stati si finanziano ormai a un tasso di interesse del 3,15%.

Si vedrà post elezioni francesi se il trend è struttural­e o temporaneo e speculativ­o. Quello che colpisce è che la gerarchia dei rating delle grandi agenzie internazio­nali è per ora andata in tilt. Se Francia e Portogallo offrono ormai rendimenti analoghi sui bond sovrani a dieci anni, i rating continuano a considerar­e ampiamente più affidabile lo Stato francese. Il divario tra i due Paesi è tuttora di 3 notch a favore della Francia rispetto al Portogallo

‘ Sui titoli di Stato la Francia si separa dalla Germania e si avvicina ai Paesi periferici dell’Euro Il Bonos spagnolo al 3,3%

per le agenzie Fitch e S& P ( AA- contro A-) e addirittur­a di 4 “gradini” per Moody’s ( AA2 contro A3).

Il match a distanza tra i titoli pubblici di Parigi e Lisbona, dati i diversi pesi delle rispettive economie e dello stock totale di debito, ha più un rilievo statistico che operativo nelle scelte degli investitor­i. Ben più presente nelle valutazion­i delle grandi banche d’affari internazio­nali è l’avviciname­nto tra Francia e Spagna, con il rendimento del Bonos decennale che ormai ( 3,3%) è in avviciname­nto a quello degli Oat. E i BTp italiani? Dall’inizio dello shock francese, lo spread col Bund si è ampliato ma il rendimento - dopo un picco oltre il 4% - pare essersi stabilizza­to attorno al 3,9%. In questa fase l’epicentro di una possibile crisi del debito è la Francia. E nel post- voto del 30 giugno- 7 luglio, i mercati guardano alla scure che si potrebbe abbattere su Parigi da parte delle agenzie di rating finora assai generose nel confronto con i due Paesi iberici.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy