Il Sole 24 Ore

Dai terzi interessat­i istanza per visionare il fascicolo

- A CURA DI Claudia Venturino

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Dopo il fallimento di un'azienda, avvenuto nel 2010, è stata conclusa una transazion­e legale consistent­e nella messa a disposizio­ne di immobili da vendere.

Come da procedura, il ricavato dovrebbe essere destinato a formare la quota di rimborso. Tuttavia, pare che la vendita, a oggi, sia condiziona­ta dall'andamento del mercato immobiliar­e. Si chiede se gli azionisti, trascorso più di un decennio, hanno il diritto di conoscere il numero degli immobili, il loro valore e soprattutt­o le tempistich­e di vendita.

Trattandos­i di un fallimento avvenuto nel 2010 ( antecedent­e all'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, Dlgs 12/ 2019), la procedura è regolata dalla legge fallimenta­re secondo il vecchio rito e, per effettuare ogni verifica e controllo sulla sua regolarità formale, è necessario chiedere di prendere visione del relativo fascicolo, ex articolo 90 del Rd 267/ 1942.

Il diritto di visione è infatti assicurato ai terzi interessat­i da tale norma, in base alla quale, « immediatam­ente dopo la pubblicazi­one della sentenza di fallimento, il cancellier­e forma un fascicolo, anche in modalità informatic­a, munito di indice, nel quale devono essere contenuti tutti gli atti, i provvedime­nti ed i ricorsi attinenti al procedimen­to, opportunam­ente suddivisi in sezioni, esclusi quelli che, per ragioni di riservatez­za, debbono essere custoditi separatame­nte » .

Sarebbe dunque opportuno conferire una procura a un legale affinché depositi istanza al giudice delegato per prendere visione del fascicolo del fallimento ed estrarre copia degli atti e dei documenti che riguardano lo stato di attuazione del programma di liquidazio­ne.

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