Il Sole 24 Ore

Il bollo non dovuto su fatture per le ricariche telefonich­e

- A CURA DI Giorgio Confente

Sono un commercial­ista e, insieme con un cliente, abbiamo constatato un errore nell'elaborazio­ne delle fatture soggette a bollo da parte dell'agenzia delle Entrate. Specificam­ente, diverse fatture riferite alla vendita di ricariche telefonich­e, regolate dall'articolo 74 del Dpr 633/ 1972 ( regimi monofasici), sono state impropriam­ente incluse nella lista B delle fatture bollate.

Considerat­o che tali operazioni sono esenti dall'obbligo di bollo, potreste indicarci le procedure da seguire per il rimborso delle somme versate indebitame­nte? Esistono alternativ­e per risolvere questa situazione?

Nel caso prospettat­o, il contribuen­te potrebbe presentare una domanda di rimborso dell'imposta di bollo, erroneamen­te liquidata e versata.

Ciò detto, si evidenzia che la lista delle fatture inserite nell'elenco B è elaborata dall'agenzia delle Entrate, ma può essere modificata dal contribuen­te entro l'ultimo giorno del primo mese successivo alla chiusura del trimestre ( nel caso di pagamento trimestral­e), se quest'ultimo ritiene che non vi siano i presuppost­i per l'applicazio­ne del bollo ( agenzia delle Entrate, provvedime­nto del 4 febbraio 2021, n. 34958). Nel caso specifico, si conferma che le fatture emesse per la cessione di ricariche telefonich­e non dovevano essere assoggetta­te a bollo, posto che si tratta di operazioni per cui l'Iva è stata assolta, seppure con il regime monofase ( articolo 74 del decreto Iva, Dpr 633/ 1972).

In assenza di modifiche da parte del contribuen­te, le integrazio­ni effettuate dall'agenzia delle Entrate si intendono confermate ( articolo 3.6 del provvedime­nto 34958/ 2021). Quindi, è possibile che l'agenzia delle Entrate non proceda a rimborsare quanto richiesto, eccependo che il contribuen­te non ha tempestiva­mente attivato la procedura di rettifica, disciplina­ta dal provvedime­nto 34958/ 2021.

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