E aggiornamento per l’amministratore
Non c’è la precondizione se l’attività è svolta da un condomino
L’articolo 71- bis delle Disposizioni di attuazione del Codice civile, fra le altre cose, prevede che lo svolgimento dell’incarico di amministratore di condominio sia subordinato alla frequenza di un corso di formazione iniziale e allo svolgimento di attività di formazione periodica. Entrambi i requisiti non sono necessari nel caso in cui l’amministratore sia nominato tra i condòmini dello stabile.
I corsi di formazione devono svolgersi sotto la direzione del responsabile scientifico. Tale figura è un docente in materie giuridiche, tecniche o economiche , un avvocato, un magistrato o un professionista dell’area tecnica, il cui compito è verificare il possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità dei formatori e accertare il rispetto delle modalità di partecipazione degli iscritti.
I formatori devono avere maturato specifiche competenze in materia di amministrazione condominiale o di sicurezza degli edifici ed essere in possesso di un titolo tra cui la laurea ( è sufficiente la triennale); l’abilitazione alla libera professione; la docenza in materie giuridiche, tecniche ed economiche in università, istituti e scuole pubbliche o private riconosciute. È il ministero della Giustizia a comunicare, l’avvio delle lezioni, le modalità di svolgimento, i nominativi dei formatori e dei responsabili scientifici. Il corso di formazione iniziale si svolge secondo il programma didattico predisposto dal responsabile scientifico e ha una durata di almeno 72 ore, un terzo delle quali dedicate a esercitazioni pratiche. Successivamente, l’amministratore è obbligato a seguire i corsi di aggiornamento, che hanno cadenza annuale e una durata di almeno di 15 ore.
Quali conseguenze per l’amministratore non formato? La giurisprudenza si è occupata del tema in più pronunce.
La linea dura sostiene che la mancata frequentazione del corso di formazione periodica renda nulla la delibera assembleare di nomina dell’amministratore. Il professionista non può quindi essere riconfermato per l’anno successivo e pretendere il compenso per l’attività prestata, essendo la nomina ritenuta non valida. Una linea più morbida sostiene, invece, che la mancata formazione può al massimo determinare la revoca dell’amministratore, ma non costituire motivo di nullità della delibera che ha disposto la sua nomina.
Il mancato aggiornamento determina la revoca dell’incarico e può rendere nulla la nomina