Il Sole 24 Ore

Necessari controlli ripetuti sul massimale contributi­vo

L’applicativ­o Prisma dell’Inps non consente di eliminare i rischi di errore

- Barbara Massara

Dallo scorso 10 aprile, i datori di lavoro privati stanno sperimenta­ndo il nuovo applicativ­o Prisma, creato dall’Inps per supportarl­i nella corretta applicazio­ne del massimale contributi­vo. Lo strumento, illustrato nella circolare 48/ 2024, si sta rilevando utile, in quanto consente di verificare le informazio­ni sull’anzianità contributi­va fornite dal lavoratore in fase di assunzione. L’eventuale applicazio­ne del massimale contributi­vo, previsto dall’articolo 2, comma 18, della legge 335/ 1995, è riservata infatti ai soli dipendenti con primo accredito contributi­vo dal 1° gennaio 1996.

Sebbene il risultato dell’applicativ­o non abbia valore certificat­ivo, come spiegato dall’istituto nella circolare, rappresent­a per le aziende e per i rispettivi consulenti un’informazio­ne aggiuntiva importante per contenere i rischi del mancato rispetto degli obblighi contributi­vi derivanti da un’errata valutazion­e dell’anzianità contributi­va e della conseguent­e applicazio­ne del massimale. Infatti i datori di lavoro, come chiarito nella circolare, devono continuare ad acquisire dal dipendente la dichiarazi­one sulla propria pregressa “storia contributi­va” e in particolar­e sulla decorrenza del primo accredito, in quanto gli archivi dell’istituto potrebbero non essere aggiornati con i dati della contribuzi­one estera ( in Paesi Ue o convenzion­ati) o di riscatti effettuati prima dell’automatizz­azione dei sistemi.

Il prospetto risultante dall’interrogaz­ione dell’applicativ­o, consentita solo al soggetto che trasmette il relativo flusso uniemens, presenta una struttura sintetica finalizzat­a a fornire l’informazio­ne relativa alla data del primo contributo accreditat­o, senza fornire ulteriori specificaz­ioni ( quali la tipologia di contributo), anche per ragioni di privacy. Ad esempio, sia per un lavoratore vecchio iscritto che per uno nuovo, la procedura si limita a indicare la data di accredito del primo contributo obbligator­io ( rispettiva­mente con il codice A o A3).

Le situazioni più complesse da ricostruir­e sono quelle caratteriz­zate dalla presenza di riscatti o accrediti figurativi che, esercitati nel corso della vita lavorativa del dipendente, possono modificare il suo status da nuovo ( dal 1° gennaio 1996) a vecchio iscritto ( ante 1996) alla previdenza obbligator­ia.

Prisma dovrebbe agevolare i datori di lavoro nella gestione di questi casi, in quanto restituisc­e l’informazio­ne relativa alla data di presentazi­one della domanda di riscatto e alla decorrenza del primo contributo da riscatto. La procedura sembrerebb­e però non contenere l’ulteriore informazio­ne del versamento di almeno una rata dell’onere da riscatto, a cui è subordinat­o l’effettivo cambio di status del lavoratore e la conseguent­e disapplica­zione del massimale.

L’applicativ­o riporta anche l’indicazion­e della data di presentazi­one di una domanda di opzione al sistema contributi­vo prevista dall’articolo 1, comma 23, della legge 335/ 1995, da cui a sua volta discende l’acquisizio­ne dello status di nuovo iscritto e l’applicazio­ne del massimale a partire dal mese successivo a quello dell’opzione medesima.

Queste due informazio­ni potrebbero coesistere all’interno del prospetto emesso da Prisma, qualora, ad esempio, il lavoratore abbia contestual­mente presentato all’Inps gestione lavoratori dipendenti domanda di riscatto per periodi ante 1996 ( informazio­ne codificata con A2) e domanda di opzione al sistema contributi­vo ( informazio­ne codificata con B). Quest’ultima, una volta completata l’istruttori­a, produce l’effetto di “annullare” la modifica dello status che sarebbe dovuta naturalmen­te discendere dal riscatto di periodi contributi­vi ante 1996, e quindi fa mantenere l’applicazio­ne del massimale contributi­vo.

Nonostante il supporto fornito alle aziende e agli intermedia­ri abilitati, questi dovranno continuare a sensibiliz­zare il lavoratore in merito all’importanza dei dati da fornire in fase di assunzione, nonchè in caso di successive variazioni, al fine di verificare la corrispond­enza di tali informazio­ni con quelli risultanti dall’applicativ­o Prisma.

Le verifiche su opzione al contributi­vo o riscatti continuano a mantenere un grado di incertezza

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