Superbonus e 730, non revocabile l’opzione per lo sconto in 10anni10 anni
Lo spalmadetrazioni arriva al primo test e guarda per ora solo alle spese 2022 La prima rata dei bonus casa per lavori privati va aggiunta al modello precompilato
Nel giorno dell’avvio dell’operazione precompilata 2024 ( ieri pomeriggio i dati su spese, redditi e agevolazioni sono stati visibili per la prima volta), i contribuenti iniziano a misurarsi con le scelte più delicate del nuovo 730. Sul fronte del superbonus, chi è rimasto senza acquirenti per i crediti collegati a spese effettuate nel corso del 2022, si trova adesso a prendere l’ultimo treno disponibile per non perdere quote di agevolazione.
La chance ( che il Senato sta pensando di replicare) esiste grazie a una norma nata a inizio 2023, con la legge di conversione del Dl 11/ 2023, il Blocca cessioni. Per le spese effettuate nel 2022, relative al superbonus, per effetto di quella norma, è possibile optare per un allungamento da quattro a dieci anni dei tempi di detrazione. Un allungamento che ha la funzione di facilitare chi ha scarsa capienza fiscale e difficoltà a portare tutti questi sconti fiscali in dichiarazione.
L’opzione va esercitata nei modelli di quest’anno, ma era condizionata a un requisito: nella dichiarazione del 2023, che sarebbe stata l’approdo naturale per le spese 2022, non andava inserita la prima rata di detrazione. In sostanza, bisognava saltare un anno di dichiarazione.
Il motivo è che, quando lo spalmadetrazioni è nato, la campagna dichiarativa 2023 era già partita.
Quindi, chi voleva spalmare la detrazione da quattro a dieci anni ha già fatto la sua scelta silenziosa nel 730 dello scorso anno. Adesso dovrà confermarla in modo più esplicito, indicando l’opzione per l’utilizzo della prima rata. Ma lo stesso discorso vale anche per il modello Redditi. Concretamente, nella Sezione III A del Quadro E bisognerà indicare il numero « 1 » nella colonna 8, relativa al numero della rata, e l’anno « 2022 » nella colonna « 1 » , relativa all’anno.
Per quanto riguarda, invece, la tipologia, bisognerà scegliere il codice relativo al tipo di lavoro che è stato effettuato. Per la prima rata, bisogna sempre ricordare di compilare la sezione III B con l’identificazione dei dati catastali dell’immobile. L’opzione è irrevocabile. Quindi, una volta effettuata non potrà essere modificata.
Su tutti i bonus edilizi, a partire dal superbonus, la gestione della precompilata impone una serie di cautele. In particolare, per l’anno iniziale, bisogna prestare attenzione alla prima rata degli interventi. Questo perché le spese a carattere con
Nei modelli predisposti dalle Entrate compaiono soltanto le spese a carattere condominiale
dominiale ( quindi, già comunicate alle Entrate dall’amministratore) si trovano inserite dall’Agenzia nel modello predisposto e messo a disposizione dei contribuenti.
Discorso diverso per le spese sostenute dai singoli proprietari. La prima rata, in questo caso, è riportata solo nel foglio riepilogativo. Questo perché ( come spiegano quest’anno le Faq sul sito della precompilata) « l’agenzia delle Entrate al momento di elaborazione della dichiarazione non sa, per esempio, se il contribuente ha i requisiti, oggettivi e soggettivi, previsti per ottenere le detrazioni » .
Per utilizzare la prima rata, sarà quindi necessario modificare la precompilata, come spiega anche un alert all’accesso all’area personale del nuovo sito, andando a integrare i dati trasmessi dalle Entrate, per inserire la quota iniziale di qualsiasi bonus casa, superbonus compreso. Esponendosi, però, ai controlli formali dell’agenzia delle Entrate. Questi interventi di correzione - va ricordato - saranno possibili a partire dal 20 maggio.