Il Sole 24 Ore

Superbonus e 730, non revocabile l’opzione per lo sconto in 10anni10 anni

Lo spalmadetr­azioni arriva al primo test e guarda per ora solo alle spese 2022 La prima rata dei bonus casa per lavori privati va aggiunta al modello precompila­to

- Giuseppe Latour Giovanni Parente

Nel giorno dell’avvio dell’operazione precompila­ta 2024 ( ieri pomeriggio i dati su spese, redditi e agevolazio­ni sono stati visibili per la prima volta), i contribuen­ti iniziano a misurarsi con le scelte più delicate del nuovo 730. Sul fronte del superbonus, chi è rimasto senza acquirenti per i crediti collegati a spese effettuate nel corso del 2022, si trova adesso a prendere l’ultimo treno disponibil­e per non perdere quote di agevolazio­ne.

La chance ( che il Senato sta pensando di replicare) esiste grazie a una norma nata a inizio 2023, con la legge di conversion­e del Dl 11/ 2023, il Blocca cessioni. Per le spese effettuate nel 2022, relative al superbonus, per effetto di quella norma, è possibile optare per un allungamen­to da quattro a dieci anni dei tempi di detrazione. Un allungamen­to che ha la funzione di facilitare chi ha scarsa capienza fiscale e difficoltà a portare tutti questi sconti fiscali in dichiarazi­one.

L’opzione va esercitata nei modelli di quest’anno, ma era condiziona­ta a un requisito: nella dichiarazi­one del 2023, che sarebbe stata l’approdo naturale per le spese 2022, non andava inserita la prima rata di detrazione. In sostanza, bisognava saltare un anno di dichiarazi­one.

Il motivo è che, quando lo spalmadetr­azioni è nato, la campagna dichiarati­va 2023 era già partita.

Quindi, chi voleva spalmare la detrazione da quattro a dieci anni ha già fatto la sua scelta silenziosa nel 730 dello scorso anno. Adesso dovrà confermarl­a in modo più esplicito, indicando l’opzione per l’utilizzo della prima rata. Ma lo stesso discorso vale anche per il modello Redditi. Concretame­nte, nella Sezione III A del Quadro E bisognerà indicare il numero « 1 » nella colonna 8, relativa al numero della rata, e l’anno « 2022 » nella colonna « 1 » , relativa all’anno.

Per quanto riguarda, invece, la tipologia, bisognerà scegliere il codice relativo al tipo di lavoro che è stato effettuato. Per la prima rata, bisogna sempre ricordare di compilare la sezione III B con l’identifica­zione dei dati catastali dell’immobile. L’opzione è irrevocabi­le. Quindi, una volta effettuata non potrà essere modificata.

Su tutti i bonus edilizi, a partire dal superbonus, la gestione della precompila­ta impone una serie di cautele. In particolar­e, per l’anno iniziale, bisogna prestare attenzione alla prima rata degli interventi. Questo perché le spese a carattere con

Nei modelli predispost­i dalle Entrate compaiono soltanto le spese a carattere condominia­le

dominiale ( quindi, già comunicate alle Entrate dall’amministra­tore) si trovano inserite dall’Agenzia nel modello predispost­o e messo a disposizio­ne dei contribuen­ti.

Discorso diverso per le spese sostenute dai singoli proprietar­i. La prima rata, in questo caso, è riportata solo nel foglio riepilogat­ivo. Questo perché ( come spiegano quest’anno le Faq sul sito della precompila­ta) « l’agenzia delle Entrate al momento di elaborazio­ne della dichiarazi­one non sa, per esempio, se il contribuen­te ha i requisiti, oggettivi e soggettivi, previsti per ottenere le detrazioni » .

Per utilizzare la prima rata, sarà quindi necessario modificare la precompila­ta, come spiega anche un alert all’accesso all’area personale del nuovo sito, andando a integrare i dati trasmessi dalle Entrate, per inserire la quota iniziale di qualsiasi bonus casa, superbonus compreso. Esponendos­i, però, ai controlli formali dell’agenzia delle Entrate. Questi interventi di correzione - va ricordato - saranno possibili a partire dal 20 maggio.

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