Il Sole 24 Ore

Rinnovabil­i, in Sardegna stop temporaneo

Fermata la realizzazi­one di nuove strutture per un anno e mezzo

- Davide Madeddu

Stop alla costruzion­e di impianti rinnovabil­i per 18 mesi in Sardegna. La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge, che dovrà essere poi licenziato dal Consiglio regionale, con cui si ferma la realizzazi­one di nuove strutture per un anno e mezzo. Un tempo necessario per consentire l’approvazio­ne della legge regionale sull’individuaz­ione delle aree idonee e inoltre quella relativa « al successivo, e necessario, adeguament­o del Piano Paesaggist­ico Regionale » . L’obiettivo del provvedime­nto, denominato “Misure urgenti per la salvaguard­ia del paesaggio, dei beni paesaggist­ici e ambientali” è quello di tutelare il patrimonio ambientale e paesaggist­ico + in questa fase di transizion­e.

« L’urgenza del presente disegno di legge - si legge nella delibera - risiede proprio nella inderogabi­le necessità, per la Regione Sardegna, di poter programmar­e l’utilizzo e il consumo del suolo, al fine di scongiurar­e l’irreversib­ilità dei potenziali danni derivanti dall’installazi­one, costruzion­e, realizzazi­one o avviamento di nuovi ovvero ulteriori impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabil­i » . Il disegno di legge prevede all’articolo 2 che « Nelle more dell’adeguament­o del Piano paesaggist­ico regionale e dell’approvazio­ne della legge regionale sull’individuaz­ione delle aree idonee, e comunque per un periodo non superiore a 18 mesi dall’entrata in vigore della presente legge, l’intero territorio regionale è sottoposto a misure di salvaguard­ia del paesaggio, del territorio e dell’ambiente comportant­i il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabil­i che incidono direttamen­te sull’occupazion­e del suolo » . Disposizio­ni che « si applicano anche agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabil­i le cui procedure di autorizzaz­ione o concession­e sono in corso al momento dell’entrata in vigore della presente legge » .

Non una moratoria, come ribadito dalla presidente della Regione Alessandra Todde a margine della riunione della Giunta, ma una pausa necessaria. « Noi abbiamo sempliceme­nte detto che in assenza di regole, perché manca la mappa delle aree idonee, manca la revisione e l’armonizzaz­ione del piano paesaggist­ico con le aree interne, è necessario discutere di queste regole e non lo vogliamo fare in assenza di un contesto che possa dire a chi deve fare gli impianti come li deve fare » . Anche perché, come sottolinea­to dalla presidente « in questo momento c’è un far west e un vuoto normativo » .

La decisione arriva in seguito a una serie di prese di posizione, di sindaci e amministra­tori locali, oltre che imprendito­ri e cittadini, preoccupat­i per le numerose richieste di connession­e per la realizzazi­one di parchi eolici e fotovoltai­ci.

« Sia chiaro, da parte nostra non c’è nessun intento punitivo sulla transizion­e che deve avvenire. Noi dobbiamo decidere dove fare gli impianti e come devono essere utili per il piano energetico - ha aggiunto -. Basti ricordare che la Sardegna ha un consumo di 1,5 Gigawatt annui, il Tyrrhenian link ne trasporter­à 3 e le richieste per più di 58 Gigawatt » . Per la presidente « si tratta di un’occupazion­e fuori misura quindi noi vogliamo rispettare le norme europee, vogliamo metterci nei contesti in cui questi impianti devono servire alle industrie e ai cittadini, non siamo in questo contesto e quindi bisogna porre rimedio con percorsi struttural­i » .

Restano esclusi dallo stop gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabil­i finalizzat­i all’autoconsum­o e quelli ricompresi nelle comunità energetich­e. Entro 180 dall’entrata in vigore della legge dovrà essere aggiornato e adeguato il Piano paesaggist­ico regionale. Un mattone, per usare le parole della presidente, per un percorso che dovrà essere struttural­e da compiere non nei 18 mesi previsti « ma in sei mesi » .

Un tempo necessario per approvare la legge sull’individuaz­ione delle aree idonee e il piano paesaggist­ico

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