Stellantis minaccia e ottiene: a Melfi ok in tempi record a un impianto a biogas
Èun déjà vù: Stellantis si lamenta, paventa la fuga e alla fine ottiene. Questa volta la realizzazione (con iter accelerato) di un impianto a biogas a Melfi, dove l’ex Fiat ha uno storico stabilimento di produzione, per la verità sempre più malandato.
L’iniziativa della giunta guidata dal forzista Vito Bardi ha una ratio semplice, ovvero scongiurare ulteriori disimpegni del colosso dell’auto. Il problema, come lamentano tra gli altri la Cgil e il Movimento 5 Stelle, è che in cambio del sostegno pubblico non sono arrivate rassicurazioni sufficienti dall’azienda: “Non c’è nessuna garanzia occupazionale né sui futuri investimenti”, protesta la consigliera regionale 5S Alessia Aranea, che a Melfi è nata.
E quanto al futuro c’è di che preoccuparsi. Dopo la pausa estiva, i sindacati hanno comunicato lo stop – chissà se solo temporaneo – alla produzione della Fiat 500X, dove quindi si andrà avanti colo con Jeep Renegade e Compass. Nel frattempo i turni sono stati ridotti e, se si allarga il quadro agli ultimi anni, la tendenza è chiara: “La contrazione produttiva e dell’occupazione prosegue senza sosta – ha scritto Cgil in una nota – tanto che nello stabilimento di Melfi siamo passati da 392 mila vetture prodotte nel 2015 a 170 mila prodotte nel 2023, passando da 7.750 lavoratori a 5.400”.
DI FRONTE alla possibilità che Stellantis riduca ancora gli sforzi, il presidente Bardi ha così accolto una vecchia richiesta dell’amministratore delegato Carlos Tavares, approvando in giunta le nuove linee guida regionali “per la disciplina dell’aia (Autorizzazione integrata ambientale)” e “il disciplinare Api-bas per la costruzione di impianti per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili”. Parlando col Fatto, Bardi assicura che la spesa di 100 milioni “sarà coperta da Stellantis”, che d’altra parte potrà contare su un notevole abbattimento dei costi energetici per lo stabilimento di Melfi: “I provvedimenti sono stati formalizzati in tempi record”, dice Bardi. È la stessa Regione, nel suo comunicato, ad ammettere che si tratta di un aiuto all’azienda: “Il presidente Bardi lo aveva assicurato al Ceo Stellantis, Tavares. Detto, fatto. La giunta ha approvato due provvedimenti che agevolano il percorso alla multinazionale automobilistica per la realizzazione a Melfi di un impianto biogas. L’investimento previsto è di 100 milioni di euro. La struttura consentirà all’azienda di produrre in casa l’energia necessaria allo stabilimento, con abbattimento dei costi”. La Regione specifica che non ci sono garanzie sul futuro: “La speranza è che il risparmio metta al riparo il sito di San Nicola e i lavoratori da possibili tagli e ridimensionamenti”. Solo di speranza si tratta, appunto, con una Regione costretta a dipendere dalle bizze della multinazionale: “Non c’è nessun impegno nero su bianco – dice Araneo – ma neanche verbale, da parte di Stellantis. L’efficientamento sarebbe una buona notizia, ma in cambio di cosa?”. Così anche Giorgia Calamita, segretaria Fiom Basilicata: “Il punto è che Stellantis continua a chiedere e a ottenere, mentre noi dobbiamo dare senza chiedere. E poi, se va bene, sperare che succeda qualcosa”.