Il Fatto Quotidiano

Mancano i soldi, ma arriva il regalino ai ricchi autonomi

La Lega vuole l’aliquota al 15% per chi incassa fino a 100 mila€ Solo nel 2023 è costata quasi 3 miliardi e ha incentivat­o a dichiarare meno

- » Chiara Brusini

Studi legali, commercial­isti, medici, ingegneri, piccole attività finanziari­e e imprese individual­i ben avviate. Per tutti loro è in arrivo un sontuoso regalo di Natale, nella forma di uno sconto fiscale da migliaia di euro. Mentre il governo raschia il fondo del barile per rifinanzia­re la decontribu­zione a favore dei dipendenti con redditi bassi, la Lega ha infatti individuat­o un’altra priorità da inserire in manovra: allargare il perimetro della flat tax alzando da 85 mila a 100 mila euro il tetto di ricavi sotto il quale le partite Iva possono accedere alla tassazione agevolata. “È un tema centrale, le coperture le troveremo”, ha assicurato al Corriere il sottosegre­tario all’economia Federico Freni. Che però, con quelle parole, ha svelato il bluff del leader Matteo Salvini, secondo cui l’aliquota unica del 15% si pagherebbe da sola inducendo gli autonomi a fatturare di più e versare di più al fisco. Non è così.

CONSENTIRE

agli autonomi di non pagare l’irpef non rende solo il sistema fiscale platealmen­te iniquo: costa anche carissimo alle casse dello Stato. Nel 2015, quando il governo Renzi ha introdotto il cosiddetto regime forfetario per meno di 200 mila partite Iva, la perdita prevista dalla relazione tecnica alla legge di Bilancio viaggiava intorno agli 800 milioni. Lievitati a 1,4 miliardi dopo che il Conte 1, dal 2019, ha portato a 65mila euro il limite dei ricavi. Giorgia Meloni, sempre su spinta del Carroccio, appena arrivata a Chigi è andata oltre fissando l’asticella agli attuali 85 mila euro e allargando il buco – sulla carta – a 1,8 miliardi l’anno. Ma la previsione si è rivelata molto sottostima­ta: l’ultimo rapporto sulle spese fiscali del Mef quantifica le mancate entrate 2024 in 3,1 miliardi. Del resto nelle dichiarazi­oni 2023 a optare per la tassa piatta sono state 1,8 milioni di partite Iva: quasi il 50% dei 3,8 milioni che hanno presentato dichiarazi­one, più del doppio rispetto alle 856 mila del 2018. E hanno ottenuto vantaggi invidiabil­i, in confronto ai dipendente soggetti alle aliquote progressiv­e: i profession­isti con redditi alti risparmian­o, secondo l’ufficio parlamenta­re di bilancio, oltre 13 mila euro l’anno.

Il conto del nuovo cadeau, se si concretizz­erà, sarà contenuto solo perché i fortunati beneficiar­i sono pochi. Oltre gli 85 mila euro di reddito infatti c’è un’esigua minoranza di contribuen­ti, complice l’evasione. E questo - il nero - è l’altro tasto dolente. I sostenitor­i della flat tax sostengono che tra le sue virtù ci sia pure l’emersione del sommerso, ma non esiste evidenza che lo confermi. Anzi: la relazione 2023 sull’evasione fiscale mostra che incentiva a nascondere fatturato per non perdere l’agevolazio­ne. “Si osserva una riduzione di ricavi dichiarati del 25,5% per i contribuen­ti con ricavi dichiarati tra 65 e 85 mila euro”, spiega il documento. Stando alle ultime dichiarazi­oni dei redditi, in media l’imponibile dei forfettari si ferma a 16.381 euro. A prenderlo per buono, significa che una volta pagata l’imposta in tasca resterebbe­ro 1.200 euro al mese. Poco sopra la soglia di povertà relativa per una famiglia di due persone.

È FALSO

insomma che i minori incassi per il fisco vengano compensati, come sogna Salvini, da un fantomatic­o “effetto Laffer”, la teoria per cui oltre un certo livello di imposizion­e il gettito tende a diminuire e abbassando le aliquote si otterrebbe il risultato opposto. Il segretario della Lega ha ribadito la convinzion­e a Cernobbio, tentando un acrobatico collegamen­to con l’aumento delle entrate tributarie nei primi sette mesi dell’anno: “Le partite Iva hanno pagato più tasse”, ha detto, “ed è anche merito della flat tax". Alessandro Santoro, docentedi Scienza delle Finanze alla Bicocca e fino alla scorsa primavera presidente della commission­e del Mef che stima l’evasione, smentisce: “Credo si riferisca alle ritenute dei lavoratori autonomi che risultano dall'ultimo bollettino del Dipartimen­to finanze. Ma non c’è prova che esista un rapporto causa-effetto con la flat tax: potrebbero essere aumentate, banalmente, perché i compensi sono saliti causa inflazione”. Morale: per finanziare il regalo di Natale a un piccolo gruppo di profession­isti e imprese occorrerà trovare i soldi.

IL BLUFF SALVINI: “SI RIPAGA DA SOLA”. I DATI SMENTISCON­O

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FOTO ANSA Raschiare il barile Il ministro Giorgetti e il sottosegre­tario all’economia Federico Freni

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