“I nemici sono i tuoi vicini E prima o poi ti fregano...”
Aldo Patriciello è l’unico politico che da solo vale quanto un assessorato al lavoro. Dottore, mi confonde adesso e soprattutto fa credere di chissà quali magie sia capace. Invece lavoro, lavoro, lavoro. Imprenditore della sanità, eurodeputato, viceré del piccolo Molise. Innanzitutto democristiano al cento per cento. Ho il cuore nella sinistra di base, quella demitiana. Ho i ricordi di un tempo infinito passato a discutere di politica, mi si fa la pelle d’oca a rimembrare quei momenti, quei confronti anche ideologici, quelle conversazioni sul futuro.
L’oggetto della nostra conversazione è infatti il clientelismo come anima dell’impegno sociale.
Clientelismo, clientelare. Siamo ai paroloni. Negli anni l’amicizia tra elettore ed eletto è stata riclassificata e l’amico, piano piano è stato giudicato un cliente e così tutto si è immiserito, la fede politica è andata trascolorando. Devo comunque dirle che tutto si è trasformato in mercato. Manca quel quid che ai tempi della Democrazia cristiana...
Chi sono gli amici?
Quelli che non sono nemici. Partiamo dalla valutazione che il nemico, il concorrente, l’avversario è essenzialmente il tuo collega di partito, colui che dovrebbe issare la tua stessa bandiera. È certo che ti vuole fregare, oppure che ti ha già fregato. Nella migliore delle ipotesi ti fregherà. Ma è un futuro prossimo.
Poi gli amici
Disinteressati, idealisti, solidali. Adesso mi viene la pelle d’oca: i ricordi si affollano.
Infine i clientes, la vasta rete in cui lei raccoglie i voti. Fa la pesca a strascico?
Cerco di comportarmi bene e rispondere alle sollecitazioni della base. Quale pesca a strascico scusi? Non volevo innervosirla. L’elettore cliente che tipo è?
A volte esagera con le richieste, a volte è davvero disperato, a volte cerca quel che posso dare. Lei possiede la Neuromed, clinica neurologica a elevata specializzazione. Chissà quanti curriculum sul tavolo... Sa che le dico? La politica mi ha tarpato le ali da imprenditore. Strano, perché gli Angelucci, per dire, sono corsi in politica per valorizzare al meglio le loro cliniche. Il papà Antonio è stato eletto nella Lega, il suo stesso partito. Ricorda?
Io nasco in politica, 43 anni fa ero già a dibattere nel consiglio comunale, per dirle che ero perso nella politica. C’è una bella differenza.
Sui tempi di entrata in politica si gioca la reputazione.
Ecco.
L’accusano di mercato
delle preferenze: lei è il teorico del cosiddetto bisogno sospeso.
Do una mano a chi chiede una mano.
Lei ha detto: chiedo voti a tutti, destra, sinistra, centro...
Infatti, non commento le convinzioni dell’elettore. Dico: tu sei comunista? Resta comunista ma dammi il voto.
Molto democratico. Aperto al confronto.
È stato rieletto eurodeputato, però ha traslocato da Forza Italia e si è messo con Salvini, ahi ahi...
Ma sempre dal cuore democristiano.
Con un ragguardevole impianto clientelare...
Posso dire che non ho mai badato a questa critica. Servo della mia terra sono. Onorevole Patriciello, chissà che schedario avrà. Gli elettori sono la nostra anima, la fonte della nostra rappresentanza. Certamente li conosco, e posso dire quasi tutti. Quali richieste impossibili ha ricevuto?
Mi è stato richiesto persino un intervento per ricomporre un dissidio familiare. Ma fratello caro queste cose della tua famiglia le devi tenere dentro tu. Interna corporis, onorevole.
Interne interne. Che mi chiami a fare!
Ecco.
Ora sono in aula e il presidente mi fa segno con la mano.
Bruxelles? Città fredda. Distante.
‘‘ La fede politica è traslocata Tutto si è trasformato in mercato
Rapporti inesistenti. Ho la neve in tasca.
Non c’è cuore, non c’è calore.
Sinceramente? A me Bruxelles non piace.
Però è capitale d’europa. L’ho capito, ma non mi piace dal punto di vista sentimentale.
Non c’è sentimento. Manca quel fuoco, non so se mi spiego.