SANREMO, LE MULTE IN SERIE PER PUBBLICITÀ OCCULTA: UN BEL SERVIZIO PUBBLICO
BOCCIATI RAI EDUCATIONAL.
“I Conti tornano” è lo slogan con cui il prossimo direttore artistico nonché condutture di Sanremo ha voluto lanciare il suo ritorno all’ariston. Diciamo che è un auspicio necessario perché nei paraggi dell’ariston i conti tornano pochino. L’agcom ha approvato una sanzione di oltre 206mila euro alla Rai “per la violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari durante la 74ª edizione del Festival di Sanremo”. La multa origina dall’increscioso episodio delle scarpe di John Travolta, inquadrate a più riprese durante la non memorabile esibizione dell’attore con Amadeus. “L’autorità ha ritenuto di estrema gravità l’episodio”, spiega una nota, “in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori”. I duecentomila euro si aggiungono al cachet – più o meno sulla stessa cifra – che sarebbe finito nelle tasche di Travolta. Ma c’è di più: nel determinare la sanzione l’autorità ha “tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo”. L’anno prima la sanzione era stata “solo” di 175mila euro per la pubblicità occulta in favore di Instagram fatta da Amadeus e Chiara Ferragni nel corso dell’edizione del Festival di Sanremo 2023. Anche qui al salato conto bisogna aggiungere il cachet di Chiara Ferragni che si aggirava sui 150mila euro (donati in beneficenza, una volta tanto per davvero!). Bisogna che si diano una regolata: oltre alle perdite, il Servizio pubblico non può dare questo pessimo esempio.
PARIS JE NE T’AIME PLUS?
La cerimonia di apertura dei Giochi di Parigi è stata olimpica soprattutto per le polemiche, durate più di una settimana. Ai guai causati dallo show diretto da Thomas Jolly, si sono aggiunti molti disguidi organizzativi che hanno portato un veterano come Gregorio Paltrinieri a dire: “Penso di poter parlare con cognizione di causa, essendo questa la quarta olimpiade alla quale partecipo. Per questo dico che un’organizzazione così scadente non l’avevo mai incontrata prima. La piscina che ospita il nuoto è lontanissima dal villaggio olimpico, e soprattutto è inconcepibile pensare di non poter utilizzare l’aria condizionata nelle stanze.
Questo crea tantissimi problemi a noi atleti: è impossibile prendere sonno prima delle
2, fa troppo caldo e in queste condizioni riposare diventa complicatissimo. Non si possono trattare gli atleti in questa maniera: non siamo tutelati, è una mancanza di rispetto troppo evidente”. Ai disagi organizzativi si deve aggiungere la sciagurata idea di bonificare la Senna per renderla balneabile…oltre ai rinvii alcuni atleti si sono sentiti male dopo essere stati costretti a bagnarsi in acque sporche con pericolosi livelli di batteri fecali (il canadese Tyler Mislawchuk ha vomitato 10 volte durante le prove): un miliardo e mezzo speso male. Come farebbero loro, è il caso di dire “merde!”
MA CHE CARINI!
Dopo la carezza del Papa, la carezza di Giorgia. La premier Meloni ha incontrato a Parigi la pugile Angela Carini che si era ritirata giovedì dalla gara contro l’algerina Imane Khelif, per un pugno che le aveva causato troppo dolore. Ne è nata una polemica, che era nata già prima dell’incontro: Imane, affetta da iper-androgenismo, è stata ammessa alle Olimpiadi ma non ai Mondiali. “Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto ‘non mollare perché oggi tutto questo non dipendeva da te, credi nei tuoi sogni’: mi ha dato una grande forza. Mi ha accolta come una figlia“, ha spiegato Carini parlando dell’incontro con la premier. A parte la gogna mondiale a cui Imane è stata sottoposta (un’atleta si è riferita a lei come a un “mostro”, per capire il livello di violenza) Meloni, Salvini, Roccella sono riusciti nell’impresa difarci sembrare un Paese quasi più arretrato dell’algeria in tema di diritti civili (in Algeria l’omossessualità è illegale e punita con il carcere).