Il Fatto Quotidiano

L’agcom boccia il televoto Rai: rivedete il sistema

- STEFANO MANNUCCI

Fu una notte caotica. All’ariston arrivavano segnalazio­ni di televotant­i che non ricevevano la conferma che i loro SMS fossero stati calcolati per stabilire la classifica del Festival. Amadeus fu costretto a una rassicuraz­ione in diretta. Qualcuno sostenne malgrado le evidenze - che Geolier fosse stato scippato del trionfo. Il punto era un altro, lo scrivemmo sul Fatto Quotidiano del 12 febbraio, dopo la finale: “L’esito è legittimo, il pastrocchi­o era nel regolament­o. (...) Alle giurie di addetti ai lavori, la Sala Stampa e quella delle Radio, era stato attribuito un peso totale del 66 %, a fronte del 34 del voto popolare. Ed è bastato che le prime due si esprimesse­ro massicciam­ente in favore di Angelina per rendere ininfluent­e il quasi-plebiscito dei fans di Geolier”. Nessuna ombra, dunque, sulla vittoria della Mango. Esisteva però un vulnus tecnico nel computo delle preferenze affluite nel server Tim. Lo mettemmo nero su bianco, sottolinea­ndo che per il calcolo ufficiale c’era “la certificaz­ione di ben tre notai e di un funzionari­o Agcom”. Chiedemmo alla Rai di fornirci i numeri del volume di traffico telematico. Invano. Ricordammo nel servizio che ogni SMS costava all’utente 50 centesimi. “Quelli validi hanno foraggiato le casse Rai, al netto del servizio dell’operatore. Mezzo euro moltiplica­to per qualche milione di messaggini”. A puntare la torcia sulle zone d’ombra della vicenda arrivarono, dopo, i consumator­i, altri media. Striscia. E la stessa Agcom. Che ora, dopo mesi, ha reso noto come su 9,5 milioni di SMS che hanno viaggiato verso la piattaform­a Tim, mandandola in saturazion­e, ne sono stati contabiliz­zati solo 3 milioni. Gli altri sono finiti dispersi, invalidati, o neppure addebitati. Tiratina d’orecchie alla Rai: rivedete il sistema, chiede l’agenzia. Prima di un altro “regolariss­imo” pasticcio sanremese.

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