L’agcom boccia il televoto Rai: rivedete il sistema
Fu una notte caotica. All’ariston arrivavano segnalazioni di televotanti che non ricevevano la conferma che i loro SMS fossero stati calcolati per stabilire la classifica del Festival. Amadeus fu costretto a una rassicurazione in diretta. Qualcuno sostenne malgrado le evidenze - che Geolier fosse stato scippato del trionfo. Il punto era un altro, lo scrivemmo sul Fatto Quotidiano del 12 febbraio, dopo la finale: “L’esito è legittimo, il pastrocchio era nel regolamento. (...) Alle giurie di addetti ai lavori, la Sala Stampa e quella delle Radio, era stato attribuito un peso totale del 66 %, a fronte del 34 del voto popolare. Ed è bastato che le prime due si esprimessero massicciamente in favore di Angelina per rendere ininfluente il quasi-plebiscito dei fans di Geolier”. Nessuna ombra, dunque, sulla vittoria della Mango. Esisteva però un vulnus tecnico nel computo delle preferenze affluite nel server Tim. Lo mettemmo nero su bianco, sottolineando che per il calcolo ufficiale c’era “la certificazione di ben tre notai e di un funzionario Agcom”. Chiedemmo alla Rai di fornirci i numeri del volume di traffico telematico. Invano. Ricordammo nel servizio che ogni SMS costava all’utente 50 centesimi. “Quelli validi hanno foraggiato le casse Rai, al netto del servizio dell’operatore. Mezzo euro moltiplicato per qualche milione di messaggini”. A puntare la torcia sulle zone d’ombra della vicenda arrivarono, dopo, i consumatori, altri media. Striscia. E la stessa Agcom. Che ora, dopo mesi, ha reso noto come su 9,5 milioni di SMS che hanno viaggiato verso la piattaforma Tim, mandandola in saturazione, ne sono stati contabilizzati solo 3 milioni. Gli altri sono finiti dispersi, invalidati, o neppure addebitati. Tiratina d’orecchie alla Rai: rivedete il sistema, chiede l’agenzia. Prima di un altro “regolarissimo” pasticcio sanremese.